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45^ Mostra della Ceramica di Castellamonte (Torino)
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45^ Mostra della Ceramica di Castellamonte

  presentazione della Collezione permanente e delle nuove acquisizioni;

- 2^ Mostra di Arti Applicate: Oltre la Ceramica

  quest'anno dedicata all'arte del rame

- "The Crazy Bar - Alta Gradazione", mostra a cura di Enzo Biffi Gentili

  una selezionata raccolta di bottiglie in ceramica di design italiano degli annni '50-'60;

- "Bottega aperta"

  mostra nata dal sodalizio tra operatori del settore italofrancesi, volti a promuovere i nuovi talenti;

- II edizione del Premio Internazionale "Terra di Piemonte"

   nato per contrapporsi alla fuga dei talenti artigiani piemontesi all'estero

2^ Edizione del Premio Internazionale "Terra di Piemonte"

Cresce il Premio ‘glocal’ "Terra di Piemonte", istituito nel 2004 dalla Regione Piemonte con l’obiettivo di far ‘rientrare in patria’ il patrimonio di talenti dediti alle Arti Applicate, di origine piemontese ed emigrati all’estero. Ospitato fin dalla sua prima edizione dal Comune di Castellamonte nel Palazzo dei Conti Botton, il Concorso quest’anno vede salire a quattro il numero dei premiati. Tre i riconoscimenti ex aequo per la Sezione Arte della Ceramica, assegnati a Claire Bogino, torinese di origine, attiva come ceramista prima a Parigi e poi a Grignan in Provenza; a Clara Garesio, formatasi alla ormai scomparsa Civica Scuola d’Arte Ceramica di Torino e successivamente docente presso gli Istituti d’Arte di Isernia, Castelli d’Abruzzo e infine Napoli; a Michel Ribero di Vallauris, di origini cuneesi, erede di un vasaio emigrato, che ha fondato e dirige un Musée de la Poterie autofinanziato. Un’unica vincitrice, invece, per la Sezione dell’Arte Tessile e dell’Achitettura: Federica Tondato, giovane torinese laureata in architettura a Londra, che ha aperto a New York lo studio Fedora Design, e che sarà premiata sabato 12 novembre p.v. a Torino, in occasione dell’inaugurazione della mostra "SUPERCRAFT. Per un’artissima applicata" e dell’apertura al pubblico della prima galleria del nuovo MIAAO, il Museo Internazionale delle Arti Applicate, con sede nel complesso monumentale juvarriano di San Filippo Neri.

Il Premio consiste nella consegna della coppa Piedmont’s Tower, progettata dall’architetto Ettore Sottsass, su commissione dell’Assessorato all’Artigianato della Regione Piemonte, e realizzata da Maria Teresa Rosa in terra rossa di Castellamonte; nel finanziamento di un periodo di residenza in Piemonte per svolgere attività formativa e progettuale presso istituti di formazione artistica, associazioni artigiane o singole manifatture; infine, nell’acquisizione di due artefatti degli artisti premiati, che andranno ad arricchire le collezioni del Palazzo dei Conti Botton, Museo Artistico Industriale di Castellamonte, e del MIAAO.

45^ Mostra della Ceramica di Castellamonte: un’esposizione permanente e temporanea

Dopo la scelta compiuta nel 2004 da parte del Comune di Castellamonte, del Palazzo dei Conti Botton come futura sede di un nuovo Museo Artistico Industriale e il conseguente riallestimento per sale tematiche del primo piano del Palazzo, quest’anno si assiste ad alcune integrazioni temporanee.

La Sala Littoria, così chiamata per la riscoperta di due straordinarie stufe fasciste-razionaliste prodotte a Castellamonte, ospita un capolavoro futurista come il Profilo continuo del Duce del 1933 di Renato Bertelli, affiancato da alcuni attualissimi e diretti discendenti formali come gli Ego Vase di Karim Rashid, nel campo del design, e il Cesar dello scultore Luca Zuppelli, nel campo dell’arte; la Sala dei Busti vede, accanto al busto ottocentesco in terra rossa di Castellamonte della Regina Margherita, un attuale capolavoro come l’Eliza-Bette di Paolo Schmidlin; la Sala delle terres melées, caratterizzata da uno storico pavimento ottocentesco in argille miste prodotte in loco, oltre alla raffinata collezione di piatti e piastrelle della parigina Sylvie Saint-André Perrin, espone adesso i sofisticati ‘gioielli’ della finlandese Nanna Bayer e della francese Martine Texier, le tarsie ceramiche dell’alsaziano Yvan König - che riapre per l’occasione in anteprima mondiale il suo laboratorio Mosaïque Gerbino di Vallauris - quelle ‘informali’ e brutaliste della italo-finlandese Francesca Lindh e quelle ‘tonali’ della francese Martine Damas; ancora la Sala del Tesoro di Castellamonte, che raccoglie un campionario di ceramiche utilitarie, viene integrata da artefatti di altre regioni italiane, che illustrano tipologie tradizionali e moderne reinterpretazioni - da quelle di Franco Bucci a quelle di Tono Zancanaro - di brocche e anfore e bottiglie; la Sala degli anni ’50, l’epoca della ‘avanguardia’ astratta di Castellamonte e del Piemonte, che vede nuovi e inediti artefatti storici di Alfredo Billetto e Clara Garesio; la Sala della ceramica fiabesca, dedicata a Nicola Mileti, lo scomparso curatore delle Mostre della Ceramica di un tempo, esibisce le ‘favolose’ maioliche del faentino Danilo Melandri; la Sala dei piatti da pompa, accanto a ‘capi d’opera’ della collezione permanente, quest’anno accoglie piatti di Maurice Boiron, Presidente dell’Associazione di Vallauris Golfe-Juan per le Esposizioni Artistiche e Artigianali e potier noto per le sue ricerche sugli smalti e per un blu, che si confronta con il sublime ‘bianco’ di Carlo Zauli, esposto di fronte; infine, la Sala della ceramica sacra, dedicata a Renzo Igne, indimenticato ceramista e docente all’Istituto Statale d’Arte di Castellamonte, viene arricchita da una preziosa tavola in maiolica ottocentesca della Manifattura Ginori di Doccia, ancor inquadrata nell’originaria cornice lignea e dorata neo-gotica, eseguita da Lorenzo Beccheroni su modello di una Madonna del Moretto.

2^ Mostra delle Arti Applicate - "Oltre la Ceramica": il Rame a Palazzo Botton

Per deliberata volontà del Comune di Castellamonte, dallo scorso anno la Mostra della Ceramica è diventata anche una Mostra di Arti Applicate, con diretto riferimento alle discipline storicamente praticate nel Canavese. Se nel 2004 si mostrarono i ricami ‘avanguardisti’ eseguiti nel locale Istituto d’Arte negli anni ’50, quest’anno viene dedicata particolare attenzione all’arte del rame, tuttora diffusa in molti comuni prossimi a Castellamonte. Materiale ambiguo, sovente condannato alla ‘formina da cucina’ o alla replica ‘in stile’, il rame sembra invocare un moderno approccio progettuale. Questa potenzialità viene provata da alcuni esempi di una suo trattamento ‘sofisticato’, scelti nel panorama creativo italiano e internazionale, storico e contemporaneo: dai gioielli di Francisco Rebajes, detto ‘Uncle Frank’, attivo nel Greenwich Village di New York degli anni ’50 ad alcuni modelli in ‘forma libera’ di piatti italiani della stessa epoca; dalle prove attuali di una giovane artigiana metropolitana come la torinese Daniela Boni a quelle eccellenti di un importante architetto come il fiorentino Andrea Ponsi.

"The Crazy Bar - Alta gradazione": nuove ceramiche eccentriche degli anni ’50 a Castellamonte

Con "The Crazy Bar" Enzo Biffi Gentili torna a sottolineare l’importanza del design italiano degli anni ’50 come fonte inesauribile di progetti, dopo le ricerche sulle ceramiche eccentriche torinesi, da ‘Mollino dei poveri’, iniziate proprio a Castellamonte al Palazzo dei Conti Botton nel 1997 con una mostra magistralmente allestita da Toni Cordero. Ad accogliere il visitatore un affollato allestimento di bottiglie da liquore in ceramica degli anni ’50 - ’60, dall’inverosimile esuberanza formale e decorativa, dai sapidi stilemi astratti e ‘avanguardisti’; articoli di ‘fantasia’ e tuttavia ‘utilitari’, contenenti liquori, sovente dolciastri, dal maraschino al nocciolino. Queste manifatture ceramiche, in gran parte prodotte a San Marino, sfondarono presto sul mercato estero, tanto da diventare oggi in Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Giappone, oggetti da collezionismo, memorabilia moderniste. Si tratta di un ultimo episodio, nel nostro Paese, di una un po’ ebbra ‘avanguardia popolare’, da ‘tavernetta’ (ma non solo: ben si sa che anche al piano ‘attico’ delle arti applicate pure Gio Ponti e Agenore Fabbri ebbero debolezze di questo tipo..), prima che si iniziasse, a partire dalla seconda metà degli anni ’60, una pratica di separazione e poi di divorzio tra la cultura ‘bassa’ dell’artigianato e del souvenir e quella ‘alta’ dell’arte, del design e del progetto.

A Palazzo Botton il Crazy Bar è allestito in modo suggestivo, tra luci psichedeliche e tintinnii da flipper, col sottofondo di musica da juke-box. Inoltre, grazie al contributo di giovani collaboratori come l’architetto Roberta Bussone e l’artista - e art director della Scuola di Emanuele Pirella - Luca Merendi, la mostra è integrata da arredi e manifesti cinematografici e pubblicitari d’epoca e da lavori di pittura digitale dedicati alla resurrezione della fata verde dell’Assenzio e ai suoi alterati bevitori. Nell’occasione, anche alcuni membri della Associazione Artisti della Ceramica di Castellamonte rivisitano la vecchia tipologia della ‘bottiglia d’eccezione’: tra queste nuove Bouteilles pour Madame - così in Francia si chiamavano le bottiglie ‘fuori serie’ originariamente nate come omaggio ‘promozionale’ delle case produttrici alla moglie del negoziante di liquori - spicca una serie di Bottiglie in perizoma, realizzate da Sandra Baruzzi, artista oriunda romagnola, già nota alle cronache per una sua brocca dal fallico beccuccio che fu lo ‘scandalo’ della mostra di Castellamonte dello scorso anno e che quest’anno ‘mummifica’ in porcellana suoi candidi, stringati reperti di biancheria intima, già oggetti d’affezione, e ora, solo per alcuni privilegiati, da collezione.

"Bottega aperta": un ‘matrimonio’ ceramico tra Castellamonte e Vallauris, tra l’A.A.C.C. e l’A.V.G.E.C.A.A.

 Due sigle che suggellano un accordo per una Bottega aperta ai giovani. Sciogliendo gli acronimi, A.A.C.C. significa Associazione Artisti della Ceramica in Castellamonte, nasce nel 1998 nella capitale piemontese delle stufe, nel Canavese, tra Torino e Ivrea; A.V.G.E.C.A.A. significa Association Vallauris Golfe-Juan Exposition Création Artistique Artisanale, è attiva da decenni a Vallauris, una delle capitali mondiali della ceramica d’arte da oltre un secolo, prima con i Massier e poi con Pablo Picasso, sita in Costa Azzurra, tra Juan-les-Pins e Cannes. Nonostante l’apparente forte asimmetria, tra i presidenti delle due associazioni, Roberto Castellano e Maurice Boiron, quest’anno è stato siglato l’accordo per uno scambio culturale, indirizzato a valorizzare progetti e artefatti delle più giovani generazioni di artisti-artigiani ceramici. Comune è la preoccupazione di trovare nuove, qualificate forme di sostegno della creatività e dell’imprenditorialità giovanile, senza le quali non ci sarà futuro per le città della ceramica. Di qui nasce l’operazione "Bottega aperta": quest’anno a Palazzo Botton e nella ex Manifattura Pagliero di Spineto a Castellamonte saranno presenti, con gli artisti aderenti all’A.A.C.C., alcuni tra i grandi giovani talenti francesi, già promossi nella tradizionale mostra estiva dell’A.V.G.E.C.A.A., come Steeve Boiron, Nathalie Clémente, Céline Dupont, Karine Gervasi, Amélie Sernis; il prossimo anno, saranno i francesi a ospitare, in mostra e in bottega, giovani artigiani o studenti dell’Istituto Statale d’Arte di Castellamonte, confermando quella grande attenzione per la più viva ricerca ceramica italiana, che già li ha portati a invitare, per la tradizionale mostra estiva a Vallauris, i soci dell’A.A.C.C. Sandra Baruzzi, Miro Gianola, Giovanni Matano.

 
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