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FLASH TRASH, ARTE IN MOSTRA A UGC CINE' CITE' 45° NORD
D'all'11 giugno al 3 luglio 2005
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fotografie di tutto il servizio si possono visionare presso la nostra sede.
Foto CHIARENZA TORINO
Via Saluzzo 23/e (zona stazione Porta Nuova) 

Si possono richiedere via e.mail i file oppure la spedizione  delle foto a domicilio.

Valter Giuliano Assessore alla Cultura Protezione della natura Parchi e aree protette Provincia di Torino
Perchè riappropriarsi delta spazzatura, dei rottami, prelevando oggetti e idee dall'universo quotidiano, meglio se di scarto?

E' questo quanto avviene, ed anche con una carte frequenza, nel mondo dell'arte, dalla letteratura alle arti visive: pensiamo alla "Città di Leonia", una delle città invisibili concepite dalla fantasia di Italo Calvino nei primi anni '70; al "Mondo usa e getta" di Guido Viale; alle compressioni di parti di automobili di Cèsar; alle accumulazioni di Arman o al riutilizzo degli oggetti ordinari e delle immagini da parte di molti altri artisti, dalle avanguardie storiche ad oggi.
Si passa dalla provocatoria ostentazione ed estetizzazione del trash, alla condanna del carattere elitario dell'arte, alla critica, o più semplicemente, alla riflessione sulla society dei consumi e dello spreco e sul conseguente degrado ambientale.

Il rifiuto the si fa arte evidenzia si una preoccupazione the investe il pianeta intero, ma allo stesso tempo eleva l'oggetto di scarto al pari dei materiali preziosi e nobili.

Una delle riflessioni che può nascere a che solo attraverso una generale consapevolezza e una maggiore considerazione del problema si può giungere ad una svolta radicale dei nostri comportamenti e del rischioso percorso intrapreso che porta a coinvolgere le stesse persone: capita sempre più spesso infatti che nelle nostre società dell'opulenza e del profitto, molte persone a una certa età siano messe da parte, scartate dal processo lavorativo o sociale, come rifiuti inutilizzabili.

Una contraddizione palese di quel sistema democratico che fa invece della inclusione una delle sue caratteristiche fondanti.

Anche I'arte può dare un importante contributo per far reagire le coscienze del pubblico richiamandole a una pause di riflessione che le sottragga a un vortice iperproduttivo e iperconsumista senza ragione, che distingue il benessere con la libertà di consumare.

Abitiamo un mondo che va condiviso e nel quale dobbiamo convivere, nel miglior modo possibile, con altre persone ed altre specie animali, tenendo conto del  limiti del pianeta e delle leggi della termodinamica, prima tra tutte quel "nulla si crea e nulla si distrugge che ha nell'emergenza rifiuti la sua verifica quotidiana.

La provocazione degli artisti della trash art sta proprio nella rivalutazione degli scarti della nostra società, cui viene dato un nuovo valore the ne prolunga la vita.

Chissà che non sia una buona indicazione anche per la normalità di ogni giorno dove, anzichè eliminare, creando emergenza, si  possà andare verso la conversione in materie prime seconde utilizzando le risorse rinnovabili, e garantendo ai prodotti recuperati e salvati dall'oblio, nuova energia, nuova forma, nuovi contenuti, nuova vita.

Un suggerimento che a ormai qualcosa di più se si vuole davvero garantire un futuro sostenibile alla nostra specie che deve mettere in atto modelli comportamentali alternativi. Una assunzione di responsabile collettiva ma anche personale nei confronti della natura e di tutto quello che ci circonda, da tradurre in atteggiamenti concreti nei confronti di ogni singolo, oggetto di uso corrente.

Sarà cosi possibile ritrovare a rivalutare il valore profondo del quotidiano, recuperando la sostanza autentica delle cose, superando il vizio dell'usa e getta, I'effimero che produce rifiuto e interrompe quel ciclo della vita e della morte che trasforma ogni cosa segnandone l'impermanenza. Si tratta di un ciclo a dl una legge cui apparteniamo e the non può essere esorcizzata dalla false sensazione di onnipotenza the il potere del consumo vorrebbe consegnarci.

Non dobbiamo mai dimenticarlo, per evitare che la superbia finisca con il recidere il filo che ci college alla natura facendoci perdere storia, memoria, identità...futuro.

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