A Torino, si apre
per la prima volta al pubblico il congresso medico dedicato
all'ipertensione, giovedì 29 settembre. Franco Veglio,
responsabile del Centro Ipertensione dell'Ospedale Molinette,
insieme ad alcuni dei maggiori esperti italiani come Gastone
Leonetti Direttore Reparto Riabilitazione Cardiovascolare
dell’Istituto Auxologico San Luca di Milano, Enrico Agabiti
Rosei Direttore Dipartimento Medicina Interna dell’Azienda
Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, Ettore Ambrosioni
dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, richiama l'attenzione sul
dilagare dell'ipertensione tra i giovanissimi
Alimentazione scorretta, vita sedentaria,
fumo… sono i veicoli che portano all'ipertensione. Cose
risapute, ma dall'ormai noto quadro emerge un particolare più
che inquietante: a soffrire di ipertensione non sono solo gli
adulti, ma anche gli adolescenti e persino i bambini. Ed in
misura allarmante.
Quindi, sapere come prevenire tale patologia
assume un'importanza fondamentale, anche per consentire un
futuro sereno ai propri figli. Da ciò risulta evidente la
necessità di diffondere il sapere medico oltre i confini di
categoria.
Ecco allora un convegno medico che apre le
porte al pubblico, ai loro dubbi, agli innumerevoli
interrogativi che la gente vorrebbe porre agli specialisti, ma
raramente ha occasione per farlo.
Uno dei bastioni del mondo scientifico si
lascia conquistare dai cittadini; un caso eccezionale che prende
spunto dalla volontà di fare cultura della salute, di
rendere partecipi i suoi soggetti portandoli ad essere,
attraverso la prevenzione e una maggior cura di sé, i più
importanti protagonisti del proprio benessere.
L'occasione è il XXII Congresso Nazionale
della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa, che si
svolge a Torino dal 27 al 30 settembre presso il Centro
Congressi del Lingotto.
L'evento, che conta la partecipazione di
oltre 1.000 medici italiani, dedica il pomeriggio di giovedì
29, dalle ore 16.30, all'incontro tra il pubblico e alcuni dei
maggiori esperti nazionali di ipertensione. Esperti che
saranno a disposizione per offrire delucidazioni in su questa
patologia.
"Hai a cuore la tua pressione?", questo
il titolo dell'incontro, toccherà i punti chiave dell'argomento:
quando e perché preoccuparsi; controllare la pressione è
semplice ma importante; consigli utili per vivere felici.
E si potranno scoprire e riscoprire notizie curiose ed
estremamente importanti.
Come ormai noto, l'ipertensione è un fattore
dal devastante impatto per la nostra salute, ma
incomprensibilmente tende ad essere sottovalutato, se non
addirittura ignorato da chi ne soffre. Basti pensare che, come
sottolineano tutti i dati a disposizione, si conta un maggior
numero di decessi per malattie cardiovascolari ma a tutt'oggi
spaventa di più il cancro. Indubbiamente, nonostante i
confortanti risultati ottenuti nella sua cura, nell'immaginario
collettivo il tumore continua ad ispirare un'enorme paura, ma
l'evidenza dei fatti dimostra che si dovrebbe temere di più la
pressione troppo alta.
L'allarme giunge anche dal Centro
Ipertensione dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni
Battista di Torino che, tra l'altro, è meritatamente diventato
un punto di riferimento internazionale soprattutto per la
diagnostica genetica. Il suo responsabile, il Professor
Franco Veglio, non manca di porre l'accento su una
situazione che merita la massima attenzione: il dilagare
dell'ipertensione tra i giovanissimi.
"Al Centro –spiega Franco Veglio–
abbiamo un rilevante numero di pazienti adolescenti, ma anche di
bambini dai 5 anni d'età. Sul fenomeno conduciamo uno studio di
sorveglianza che ormai dura da 15 anni; nei ragazzini che allora
avevano 10-12 anni, c'era già un 10-15% di soggetti con la
pressione elevata o ai limiti superiori della norma, che
presentavano un rischio aumentato di diventare ipertesi al
raggiungimento dei 25-27 anni. L'ipertensione tipica
dell'adulto, la troviamo nei giovani di età compresa tra i 10 e
i 20 anni. Ciò significa che tali pazienti avranno delle
complicanze assai precocemente. Questo fenomeno è paragonabile a
quello del diabete di tipo 2, un tempo tipico nell'adulto ora
riscontrabile anche nel giovane.".
Le cause? Alimentazione ricca di grassi e
sale, sovrappeso, obesità, stress, scarsa attività fisica e la
familiarità.
A rendere ancora più problematica la
situazione interviene anche un fattore di estrema importanza: il
ritardo della diagnosi. D'altra parte non è prassi comune far
misurare la pressione ad un bambino e spesso la diagnosi si
rivela con la visita medica necessaria a praticare un'attività
sportiva. Comunque, la patologia (o il suo esordio) può essere
riconosciuta da alcuni campanelli d'allarme: sintomi come la
cefalea, la stanchezza o un po' di vertigine, anche se nella
maggior parte dei casi decorre in modo asintomatico.
"Il nostro consiglio –conclude
Franco Veglio– è far controllare la pressione dal pediatra
almeno una volta all'anno, soprattutto se i genitori sono
ipertesi. E' necessario sottolineare un altro aspetto assai
complesso: il problema che si pone con i giovanissimi è che non
è ancora stabilita perfettamente la terapia da eseguire ed i
farmaci normalmente utilizzati per la cura dell'adulto possono
non essere adatti".
All'incontro, moderato da Carlo Gargiulo,
consulente medico della trasmissione RAI "Elisir",
parteciperanno i medici specialisti Gastone Leonetti,
Direttore Reparto Riabilitazione Cardiovascolare e malattie
cardiache dell'Ospedale S. Luca, IRCCS Università di Milano;
Enrico Agabiti Rosei, Direttore Dipartimento
Medicina Interna dell'Azienda Ospedaliera Spedali Civili di
Brescia e II Clinica Medica Università di Brescia; Ettore
Ambrosioni, Chairman of Working Group on Cardiovascular
Pharmacology and Drug Therapy of ESC; e Franco Veglio,
Direttore S.C.U. Medicina Interna e Centro Ipertensione ASO S.
Giovanni Battista di Torino, Università di Torino.
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