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Il Salone del Vino di Torino
Un evento da 5 milioni di euro, da quarantamila visitatori e da un esercito di operatori
con una ricaduta economica di 15 milioni di euro sul territorio
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Abbiamo calcolato quant'è l'indotto del Salone del Vino per l'economia di Torino applicando i moltiplicatori economici tipici del settore fieristico ­ così come definiti dal Cermes dell'Università Bocconi di Milano ­ e quelli usati nel turismo.
La quinta edizione del Salone del Vino è un fondamentale momento economico non solo per le cantine che vi partecipano, ma anche per Torino, la città che ospita la manifestazione organizzata da Promotor International. Utilizzando normali indicatori economici si stima che il giro di affari mosso dal Salone del Vino in quattro giorni sia di circa 5 milioni di euro, e gli effetti economici sono stimabili, per effetto del moltiplicatore, in oltre 15 milioni di euro. E questo risultato è evidenziato sia se si prende a base del moltiplicatore quello normalmente usato nel turismo (3,2) sia quello elaborato dal Cermes (fattore 10). Le principali voci che consentono la stima sono date dalla ricaduta economica dell'allestimento fieristico, dal pubblico dei visitatori, dal movimento economico che generano operatori e addetti agli stand. In sintesi queste cifre sono ricavate da queste voci: le imprese di allestimento, gli alberghi, i ristoranti, le spese generali che sono da dividere tra trasporti, shopping e bar.

E ora vediamo in dettaglio le varie voci che concorrono al bilancio allargato del Salone del Vino.
Il Salone occupa una superficie di circa 38 mila mq lordi. E' semplicissimo ricavare dalle tabelle che qualsiasi azienda di allestimento fieristico ha, l¹indotto in termini economici di ogni metro quadrato per gli allestimenti e per i servizi generali. Ogni metro quadrato lordo di qualsiasi manifestazione vale, in termini di indotto, 30 euro. Il Salone del Vino, quindi, muove solo per allestimenti e servizi generali un indotto di 1 milione e 140 mila euro.

Per quanto riguarda i visitatori, nell'edizione 2004 il totale superò le 40 mila unità. Noi abbiamo stimato 10 mila presenze al giorno che abbiamo considerato escursionistiche, cioè al netto dei pernottamenti, e abbiamo poi suddiviso la spesa che ogni singolo visitatore sostiene per giungere al Salone al netto del viaggio da e per Torino. Un visitatore tipo spende all'incirca: trasporti urbani da e per il Salone 10 euro, un pasto 20 euro, spese generali 5 euro, spese all'interno del Salone 5 euro, per un totale di 40 euro che, moltiplicati per 40 mila visitatori, dà come risultato un indotto di 1 milione e 600 mila euro.

Per quanto riguarda gli addetti agli stand, al Salone del Vino sono presenti 350 stand che mediamente impiegano due persone per cinque giorni. Il totale dei giorni -uomo è di 3500. Gli addetti agli stand valgono quindi 2800 pernottamenti che, a una cifra media di 150 euro a pernottamento, dà un totale di 420 mila euro spesi in alberghi. Per quanto riguarda i trasporti urbani, ognuno vale 10 euro al giorno che, moltiplicato per cinque giorni, dà 35 mila euro. Ognuno di questi addetti consuma 9 pasti principali che, a 20 euro a pasto, sono pari a 126 mila euro. A ciò si debbono aggiungere 10 breakfast del valore di circa 4 euro l¹uno, per 5 giorni per 700 persone, per un totale di 14 mila euro. Ogni addetto, inoltre, spende 5 euro in modo generale (dalle sigarette al giornale) al giorno per cinque giorni pari a 17.500 euro. Il capitolo addetti agli stand vale complessivamente 577500 euro. Le cantine rappresentate al Salone del Vino sono 1216 e si considera un rappresentante per ogni cantina per quattro giorni. Ripercorriamo anche l'indotto generato dal Salone del Vino alla voce vignaioli. Le spese alberghiere - calcolate su di un monte di 3648 notti ad una cifra media di 180 euro a notte - sono pari a 656640 euro. I vignaioli valgono, in termini di pasti, circa 30 euro a pasto. Su quattro giorni di permanenza i pasti principali consumati sono 7. In totale il conto del ristorante dei vignaioli è pari a 255360 euro. Ogni vignaiolo contribuisce con 10 euro di spese generali al giorno (considerando anche le spese di parcheggio ma al netto dei carburanti) per i quattro giorni di permanenza. Il che significa 48640 euro di spese generali. Il capitolo espositori per l'indotto vale dunque 960640 euro.
E veniamo agli ultimi protagonisti del salone: gli operatori. Tra giornalisti, buyers, relatori e tecnici il Salone del Vino vede la partecipazione di circa 800 persone al giorno che hanno una permanenza media in città di 4 giorni, il che significa 3 pernottamenti per un totale di 2400 notti a 180 euro l'una, per un totale di 432mila euro. I pasti principali sono 7 (media di 30 euro a pasto) il che significa, per i ristoranti, un totale di 168 mila euro. Le spese generali di questa categoria sono superiori alle altre, perché vi è una maggiore incidenza di spese per giornali e per trasporti e sono stimate sui 20 euro al giorno per una spesa totale pari a 64 mila euro. Il totale del comparto operatori vale dunque 664 mila euro. Il totale di indotto che il Salone del Vino genera è dunque di 4 milioni 942 mila 140 euro.
Se a queste cifre si applicano i normali fattori di moltiplicazione che vengono usati per il turismo (fattore 3,2) e i moltiplicatori del settore fieristico (fattore10), si può dire che l'impatto sull'economia torinese dei quattro giorni del Salone del Vino vale all'incirca 16 milioni di euro, ben oltre trenta miliardi delle vecchie lire. Anche da queste cifre si comprende l'importanza strategica del Salone del Vino.

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