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Cos'è la crisi epilettica?

La crisi epilettica è una:"manifestazione clinica causata da una scarica anomala ed eccessiva di una popolazione di neuroni,caratterizzata da fenomeni improvvisi e transitori di varia natura(alterazioni della coscienza, eventi motori, sensoriali,autonomici o psichici), percepiti dal paziente o da un'osservatore". Le crisi epilettiche, spesso, hanno un esordio improvviso e generalmente cessano spontaneamente. Sono di breve durata, da qualche secondo a qualche minuto, e sono spesso seguite da sonnolenza e confusione nella fase successiva alla crisi.

Che cos'è l'epilessia?

L'epilessia è una condizione caratterizzata da crisi ripetute (due o più) non provocate da una qualsiasi causa immediata identificabile. Il distinguo "non provocate" è molto importante per la definizione di epilessia perché esclude tutte quelle crisi causate da alcool, droghe, ecc. L'epilessia, in genere, non è una vera malattia neurologica, ma un disturbo cronico con tendenza a ripetersi nel tempo. Solo in casi particolarmente gravi, si può parlare di "malattia" epilettica, o meglio, di una sindrome caratterizzata da una familiarità, età di esordio, caratteristiche delle crisi e dal quadro neurologico ed elettroencefalografico. La definizione comunemente accettata è:"Sindrome neurologica a carattere cronico caratterizzata da crisi convulsive o da altre manifestazioni critiche di natura motoria, sensoriale e neurovegetativa, che hanno in comune la comparsa improvvisa e la ripetizione nel tempo". Non tutte le epilessie sono classificate con tale termine. In parole povere, l'epilessia non è altro che una reazione anomala del cervello, improvvisa ed imprevedibile, ai più diversi stimoli.

L'epilessia è contagiosa?

No, assolutamente non è contagiosa. Purtroppo le false credenze, le superstizioni ed i pregiudizi che si sono tramandati da generazione in generazione, per oltre 2000 anni di storia, affiorano ancora ai giorni nostri. La mancata conoscenza della patologia genera questi falsi.

Di epilessia si può guarire?

Di epilessia si può guarire, ma è più corretto parlare di remissione delle crisi perché è possibile che ci siano delle ricadute anche a distanza di molti anni.Per remissione delle crisi, si intende la mancanza di crisi per almeno due anni, anche se con assunzione di farmaci. Per guarigione o remissione totale si intende, in molti casi, il completo controllo delle crisi, indipendentemente dall'assunzione di farmaci, oppure, l'assenza di crisi da almeno 4-6 anni, con EEG normale. Nel 60-70% dei casi è possibile ottenere una Remissione Totale dopo 3-10 anni dall'inizio della terapia appropriata. In alcuni casi come nell'epilessia a Punte Rolandiche (EPR) e nel Piccolo Male non associato a crisi di Grande Male si può parlare di guarigione perché le crisi scompaiono spontaneamente verso i 15 anni di età. In genere nelle epilessie d'infanzia, la remissione totale si registra nel 50-70% dei casi, solo più crisi occasionali nel 30-45% e nel restante 5% si va incontro ad una farmacoresistenza.

L'epilessia può ridurre le capacità intellettive, la memoria?

Le crisi epilettiche di per sé non causano deficit intellettivi. Un eventuale deterioramento mentale, nel Soggetto con epilessia, generalmente non è imputabile alle crisi epilettiche all' evolversi della patologia cerebrale associata all'epilessia. Un'indagine di alcuni anni fa, fatta dalla Clinica Svizzera per l'epilessia di Zurigo, ha rilevato che il 95% delle persone con epilessie gravi, farmaco resistenti e crisi frequenti, non ha avuto alcun calo d' intelligenza. I Soggetti con epilessia lamentano deficit di memoria nonostante i test psicologici che spesso non rilevano grosse difficoltà nel ricordare. Alle volte il coinvolgimento di determinate zone cerebrali come l'ippocampo nei Soggetti che soffrono di crisi del Lobo Temporale, l'azione di alcuni farmaci antiepilettici in casi di forti dosaggi, la frequenza delle crisi, possono rendere possibile dei cali di attenzione, rallentamenti mentali e cali di memoria.

Mia figlia và pazza per la discoteca. Avrà dei problemi?

I fattori scatenanti delle crisi epilettiche, dovute alla fotosensibilità, sono da ricercare nel rapido variare delle luci dei colori (un semplice riflesso del sole sull'acqua, un'auto che percorre un viale alberato, fissare i raggi di una ruota che gira, etc.) nel campo di una frequenza ben determinata. Si calcola che circa il 3% delle persone con epilessia, siano sensibili a questo fenomeno di fotostimolazione che si manifesta solo quando la frequenza delle luci e dei colori si attesta tra i 15 ed i 20 flash al secondo. Pertanto le luci colorate e lampeggianti (psichedeliche) della discoteca, che già di per sè possono essere pericolose per le persone predisposte alla fotostimolazione, con la musica ad alto volume e l'atmosfera eccitante, possono aumentare il rischio di crisi epilettiche.

Posso praticare lo sport che preferisco?

Il Soggetto epilettico può prendere parte alle attività sportive non solo dilettantistiche, ma anche agonistiche perché non è considerato un atleta disabile, nel fisico, né psichico. Ovviamente, occorre fare un esame di coscienza, rapportando il proprio stato, alla pericolosità dello sport che si intende praticare, al tipo delle crisi, se sono sotto controllo, all'influenza dei farmaci sull'organismo. Ad esempio, chi èsoggetto a crisi di Grande Male, od anche solo alla perdita di coscienza momentanea come nei casi di Epilessia Temporale, non gli sarà certo raccomandato di praticare la pesca subacquea, deltaplano, paracadutismo, roccia, automobilismo, motociclismo, ecc. o comunque praticare sport individuali. Ci si orienterà invece su sport meno pericolosi e soprattutto su sport di squadra. Le leggi vigenti prevedono, per alcuni sport, l'obbligatorietà di esami e visite mediche periodiche mentre per tutti gli altri sport, c'è la possibilità di sottoporre ad esami specialistici e strumentali quei Soggetti in cui si ravvisi "un un motivato sospetto clinico" alla loro idoneità.

Sono epilettica: i miei figli saranno epilettici? L'epilessia è ereditaria?

Più che di ereditarietà si dovrebbe parlare di rischio di trasmissione o familiarità. E' una questione molto dibattuta e con conclusioni non molto omogenee. Si ritiene che nelle epilessie del tipo Piccolo Male, Grande Male, Miocloniche dell'infanzia e nell'Epilessia a Punte Ronaldiche il rischio di trasmissione tra genitori e figli è di circa il 10% tra padre e figlio e del 15% tra madre e figlio.Secondo una ricerca di Regesta ed Altri (1991) la percentuale di familiarità è del 17,1%nell'ambito delle stesse forme. Una recentissima ricerca del Diartimento di Neuroscienza dell'Università di Torino ha evidenziato una familiarità del 10,5% sul totale delle forme epilettiche e, in particolare per le Epilessie Generalizzate il 18,2%, e per le Parziali idiopatiche l'8%. Altri studi dimostrano che se la madre è epilettica il rischio di generare un bambino epilettico è di circa il 6%;se è il padre il rischio si dimezza al 3%. Se entrambi i genitori sono epilettici il rischio è del 5%.
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