NOTIZIE-NEWS-S.2236 del 3 Maggio 2010
ALLA PRESENZA DELLE LORO ALTEZZE REALI VITTORIO EMANUELE E
MARINA DORIA IL PRINCIPE DI PIEMONTE E DI VENEZIA EMANUELE
FILIBERTO DI SAVOIA
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA CASA SAVOIA E L’UNITA’
D’ITALIA,fotografati:Ubaldo Revel Chion,Emanuele
Filiberto,Vittorio Emanuele,Marina Doria,Vito Strazzella,Stephan
de Cernetic,Filippo Bruno di Tornaforte,Giusy Vaccaro,Carlo e
Gabriella Buffa di Perrero
Torino 3 Maggio 2010
ALLA PRESENZA DELLE LORO ALTEZZE REALI I PRINCIPI DI NAPOLI
VITTORIO EMANUELE E MARINA IL PRINCIPE DI PIEMONTE E DI VENEZIA
EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA CASA SAVOIA E
L’UNITA’ D’ITALIA
Palazzo Saluzzo di Cardè - Torino
Dal 15 Aprile al 15 Giugno 2010
Torino entra nel vivo delle
cerimonie per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia in
contemporanea con l'Ostensione della Sacra Sindone, con
l'apertura della Mostra Casa Savoia e l'Unità d'Italia. Un
evento particolarmente importante che riporta alla memoria di
tutti gli italiani che Torino fu la prima Capitale del Regno
d'Italia che vide in Casa Savoia la forza propulsiva. Una Mostra
che raccoglie molti cimeli appartenuti ai Re e alle Regine
d'Italia raccolti dalla Fondazione Principe di Venezia,
presieduta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, e da
alcuni collezionisti privati. A Torino verranno per la prima
volta esposti pezzi di assoluta rarità come il Collare
d'Armatura del Duca Emanuele Filiberto "Testa di Ferro". Il
Savoia che seppe riconquistare il Ducato e che portò la Capitale
proprio da Chambery a Torino dando di fatto inizio allo sviluppo
della politica sabauda nella penisola italiana. Verranno
inoltre esposte i famosi monogrammi
di diamanti della Regina Margherita e della Regina Elena
disegnati dalla Gioielleria Musy di Torino. Tra i pezzi più
pregiati spiccano il Manto di Corte della Regina Margherita
portato al Quirinale nel 1891 in occasione
del Primo Congresso Internazionale
che sancì l'ingresso dell'Italia nel novero delle Grandi
Potenze. Molti i documenti storici esposti legati ai passi
salienti del Risorgimento. Il Principe Emanuele Filiberto ha
dichiarato:
"Torino è per Casa Savoia il luogo
della memoria, amato e rispettato, non solo l'antica Capitale
del Regno di Sardegna e la prima Capitale d'Italia. L'apertura
della Mostra Casa Savoia e l'Unità d'Italia a Torino è per me
una grande soddisfazione perchè consente a Casa Savoia di
poter contribuire fattivamente al
programma delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell'Unità
d'Italia. Sono anche particolarmente felice che questa mostra
sia coincidente con l'Ostensione della Santa Sindone che fu
conservata per mezzo millennio da Casa Savoia e che fu donata a
Papa Giovanni Paolo II da mio nonno Re Umberto II. Vale la pena
ricordare che un Reliquiario del 1532 contenente un frammento
della Sindone sarà esposto alla Mostra a Torino. Abbiamo voluto
organizzare l’inaugurazione ufficiale il 1 Maggio prossimo in
occasione della Visita del Santo Padre a Torino." La Mostra è
aperta al pubblico da Giovedì 15 Aprile 2010
orario continuato dalle ore 10 alle
ore 19, Lunedì sarà chiusa. L’inaugurazione il 3 Maggio
alle ore 16 alla presenza delle Loro Altezze Reali i Principi
Vittorio Emanuele, Marina ed Emanuele Filiberto di Savoia.
L’evento sarà
in occasione della Visita del Santo
Padre, Papa Benedetto XVI, a Torino per l’Ostensione della Sacra
Sindone lasciata in eredità nel 1983 da Re Umberto II a Papa
Giovanni Paolo II. La Mostra “Casa Savoia e l’Unità d���Italia,
nell’imminenza della Celebrazioni per il 150° Anniversario
dell’Unità d’Italia, non poteva esimersi dal scegliere Torino
come punto focale. Il fuoco unitario è certo stato alimentato da
Casa Savoia e dai piemontesi, con i loro patrimoni e col loro
sangue, ma la moda odierna di contestare l’Unità sembra il
frutto di semplificazioni e di disinformazione costruita ad
arte. Casa Savoia
accarezzò un “programma italiano”
sin da tempi remotissimi e operò
per realizzarlo mediante la
politica, la diplomazia, le alleanze matrimoniali, guardando
realisticamente a un modello federale. Le modalità con cui quel
programma giunse alla fase realizzativa, nella prima metà del
XIX secolo, furono adottate anche sotto la spinta di
protagonisti stabilitisi a Torino da ogni parte d’Italia e
furono condivise da un gran numero di Italiani nelle rispettive
regioni che propugnarono l’unità. A fianco
dei Piemontesi, nelle battaglie e
nelle lotte risorgimentali vi erano cittadini lombardi, veneti,
emiliani, liguri, napoletani, insomma vi era uno spaccato vivo e
numericamente consistente dell’Italia intera. Perché oggi
accanirsi contro i sensi di unità
del Paese, che pure conobbero in
passato anche momenti alti e toccanti, come accadde nel 1921
quando, attorno al treno che trasportò la salma del Milite
Ignoto, si raccolsero lungo il percorso milioni e milioni di
italiani legati in un unico grande abbraccio ideale? L’alto
senso della Patria che oggi si vuole piegare agli interessi
delle singole regioni senza ricordare che il vero decentramento
era la chiave del governo Sabaudo. Re Vittorio Emanuele II
espresse nel 1864 la celebre frase: governare da lontano,
amministrare da vicino che sintetizza questa impostazione. Se
l’evoluzione del Paese prendesse un indirizzo federativo non vi
sarebbe quindi nulla di nuovo o di rivoluzionario: non si
farebbe altro che tornare al progetto di Casa Savoia. Torino è
culla della Dinastia Sabauda ed è la culla dell’Italia Unita.
Una città che risplende per il suo essere stata Capitale
Sabauda: coronata dalle Regge, abbellita dall’impianto
urbanistico degno delle più importanti capitali europee, dai
palazzi che furono del governo,
e dai maestosi monumenti
architettonici come Palazzo Reale, Palazzo Madama e molti altri.
Torino nucleo propulsivo della ricerca dell’equilibrio tra
bellezza e maestosità, con la discrezione e l’attenzione tipica
dei piemontesi che fu anche tratto
distintivo nel carattere dei
Sovrani di Casa Savoia l’ultimo dei quali, Re Umberto II, volle
vivere proprio a Torino durante gli anni più felici della sua
giovinezza.
Casa Savoia e la Sacra Sindone
Non è un caso che la Mostra su Casa Savoia giunga a Torino in
contemporanea con l’Ostensione
della Sacra Sindone. Il Sacro Lenzuolo fu infatti donato da Casa
Savoia al Santo Padre nel 1983. Un frammento della Sacra
Sindone, inserito in un reliquiario del XVI secolo, è esposto
nella Mostra "Casa Savoia e l'Unità d'Italia" ospitata a Torino.
Il Sacro Lenzuolo fu custodito per piú di 500 anni (dal 1453 al
1983) dalla Real Casa Savoia. La Reliquia esposta alla Mostra
Casa Savoia risale all'epoca dell'incendio nel Castello di
Chambery, in Savoia, luogo in cui
Casa Savoia, custode del Sacro
Lenzuolo fino al 1983 anno in cui Re Umberto II la lasciò in
eredit���� al Santo Padre, conservava la Sacra Sindone.Durante il
Rinascimento, nel 1532, nella Sainte Chapelle di Chambéry dei
Duchi di Savoia la Sindone era ripiegata in una cassetta
d’argento. Ci fu un grave incendio e una goccia di metallo fuso
cadde sulla Sindone trapassandone tutti gli strati e rovinando
in parte il tessuto. Le bruciature furono riparate dalle
Duchesse di Savoia e dalle Clarisse di Chambéry.
Le suore ripararono il lenzuolo e
con i frammenti ritagliati dal Sacro Lino confezionarono tre
reliquari. Solo uno ha raggiunto indenne i giorni nostri. Fu
sempre conservato nelle dimore dei Capi della Real Casa e oggi è
esposto a Torino in occasione dell'ostensione della Sacra
Sindone. Istituzioni ed Enti promotori
Real Casa di Savoia
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Associazione Principe di Venezia
Comitato per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia
Comitato Promotore:
Paolo Lasagna -
Presidente, Ubaldo Revel Chion,
Gustavo Mola di Nomaglio,Filippo Bruno di
Tornaforte.
Comitato Storico e Scientifico:
Filippo Bruno di Tornaforte, Giulio
de Renoche, Waldimaro Fiorentino, Enrico Genta Tarnavasio,
Gustavo Mola di Nomaglio, Roberto Sandri Giachino.
Comitato d'Onore:
Carlo Buf fa di Perrero
-
Presidente, Guido Accusani di
Retorto, Marco Albera,
Fabrizio Antonielli d'Oulx,
Maria Teresa Armosino, Gherardo
Balbo di Vinadio, Domenico Baldessarre, Simonetta Bella Gianelli,
Edoardo Bodo di Albaretto, Ludovico Boetti di Cavallerleone
Villanis- Audifredi, Giulio Bourbon,
Dagoberto Brion, Gabriella Buffa di
Perrero, Emanuela Cacherano d'Osasco,
Paolo Cisa Asinari di Gresy,
Niccolò Caissotti di Chiusano, Carlo Corporandi d'Auvare,
Giorgio Cottrau,
Marco Datrino, Adalberto Donna d'Oldenico,
Fabio Falzoni, Carlo Gustavo Figarolo di Gropello,
Guido Gay di Quarti, Francesco
Gianazzo di Pamparato, Piero Gondolo della Riva, Giuseppe
Gorgoglione, Bruno Maria Guglielmotto- Ravet,
Alessandro Guidobono Cavalchini,
Julia Langosco di Langosco, Giorgio Lombardi, Carlo Luda di
Cortemiglia, Albina Malerba, Luigi Michelini di San Martino,
Silvie Mola di Nomaglio, Gherardo Morelli di Popolo, Niccolò
Palici di Suni della Planargia,
Giovanni Luca Pansoya di Borio,
Alessandro Perrone di San Martino,
Alberto e Paola Quaglino,
Paolo Ripa di Meana,
Alessandro Roccavilla, Luigi Rossi
di Montelera, Andrea Rosso Paolo Thaon di Revel Vandini, Alberto
Turinetti di Priero, Roberto Vittucci Righini di Sant’Albino,
Guglielmo Zavattaro.
Ideazione e cura della mostra :
Filippo Bruno di Tornaforte
Ufficio stampa:
Studio Puggina di Cristina Puggina
Progetto Grafico ed Espositivo: Roberto Casanova
Tipografia e Composizione Grafica:
Lisa e Anna Scanferla -
L’Artestampa (Limena -
Padova)
Prestatori:
Prince of Venice Foundat ion,
Ordini Dinastici della Real Casa Savoia, Marco Datrino
Antiquario, Movimento Monarchico Italiano, Diego Maria Bruno di
Tornaforte, Julia Giavi Langosco di Langosco, Paolo Thaon di
Revel, Silvie Mola di Nomaglio.
Il più vivo ringraziamento al Presidente del Comitato Promotore
il Cav. Uff. Paolo Lasagna.
Si ringraziano S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele e S.A.R. la
Principessa Marina di Savoia per la loro preziosa
collaborazione.