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VOCI DI STAGIONE 2010/2011
La Stagione 2010-2011 dell’Accademia Corale Stefano Tempia si
pone in naturale continuazione del percorso intrapreso lo scorso
anno, dopo il radicale rinnovamento artistico e gestionale di
inizio 2009. I consensi di critica e di pubblico hanno
confermato la bontà del progetto e ci hanno convinto a
proseguire in una strategia di crescita attraverso il
potenziamento dell’Orchestra, il reclutamento di nuove voci nel
Coro, e l’esplorazione di repertori inediti. Bisogna ricordare
che la Stefano Tempia, diversamente da altre associazioni, ha
compiti statutari impegnativi. Come le grandi formazioni
sinfoniche, che dispongono di risorse ingenti, non si limita a
distribuire concerti, ma produce quasi interamente le serate con
propri cantanti, musicisti e artisti. In secondo luogo gestisce
affrontando costi rilevanti una propria scuola di canto corale.
Per fortuna, i tagli alla cultura al momento non hanno inciso
più di tanto sul nostro bilancio, che, dopo molti anni di
passività, è ritornato ad un piccolo ma importante attivo. Una
gestione oculata delle risorse unita a qualche sopportabile
sacrificio nella gestione ci consente dunque di proporre una
stagione che non teme confronti sul piano della qualità, con
alcuni tocchi originali di cui andiamo orgogliosi e che rendono
probabilmente il nostro cartellone un “unicum” nel pur ricco
panorama delle stagioni torinesi. Crediamo che ogni soggetto di
questo panorama debba costruire e difendere una propria precisa
identità culturale. In una fase storica di pesanti restrizioni,
il rischio dei “doppioni”, anche nella programmazione musicale,
deve essere assolutamente evitato.
I tredici appuntamenti della stagione, tra il 23 novembre 2010 e
il 6 giugno 2011, perseguono tre obiettivi fondamentali: il
potenziamento dell’attività corale e vocale, storicamente parte
fondante dell’identità della Tempia, per cui quest’anno i
concerti eseguiti dal nostro coro salgono da cinque a sei;
l’ulteriore apertura ad altri linguaggi artistici, come il
teatro e le arti figurative; la compresenza nel cartellone di
artisti di fama consolidata e insieme di giovani musicisti
scelti fra i tanti diplomati ogni anno dai Conservatori, in
particolare piemontesi. Riproponiamo perciò con piacere la
rassegna Giovani Talenti, che nella scorsa stagione ha dato
ottimi risultati.
Il concerto inaugurale propone un inconsueto accostamento fra
due opere vocali di Felix Mendelssohn-Bartholdy: il melologo
Oedipus in Kolonos op. 93, su testo di Sofocle, di rara
esecuzione, per doppio coro maschile, basso solista, attori ed
orchestra; e la cantata La prima notte di Walpurga, dall'omonima
ballata di Goethe. Coro e Orchestra della Stefano Tempia,
coadiuvati dal Coro San Gregorio Magno di Trecate e dal Coro
Polifonico di Lanzo, sotto la direzione di Guido Maria Guida. La
regia dell’Oedipus, che coniuga appunto musica e teatro, è
firmata da Massimo Pezzutti, già apprezzato nella serata di
video-musica al Conservatorio nell’aprile scorso.
All’insegna della più raffinata tradizione vocale italiana i due
concerti successivi. L’11 dicembre una preziosa serata di
madrigali a cinque voci di Monteverdi, il “Divino Claudio”,
eseguiti dai Solisti del Madrigale diretti da Giovanni Acciai,
considerato uno dei massimi esperti della vocalità
rinascimentale e barocca. Di non minore interesse il concerto
natalizio del 20 dicembre, che sotto il titolo “Vespro per il
SS. Natale” proporrà un florilegio di brani sacri di due grandi
compositori veneziani del Cinquecento, Andrea e Giovanni
Gabrieli, zio e nipote, entrambi musicisti nella Basilica di San
Marco. Coro della Stefano Tempia, con cinque voci soliste,
strumenti ad arco d’epoca e il gruppo di tromboni barocchi “Sacqueboutes”.
Sul podio Dario Tabbia, uno dei migliori maestri di coro sulla
piazza, specialista di musica vocale antica.
Il secondo concerto del 2011, il 31 gennaio, è tutto
strumentale, con Dario Destefano, violoncello di spalla della
Stefano Tempia e Maurizio Barboro al pianoforte, reduci da
un'applaudita tournée in USA. In programma, oltre a musiche di
Schubert e Franck, il Phantasiestücke op. 73, brano poco
eseguito di Robert Schumann, nel bicentenario dalla nascita.
Ancora al repertorio pianistico romantico e tardo romantico è
dedicato il programma del 14 febbraio 2011. Il pianista torinese
Umberto Santoro, si cimenterà tra l’altro nella grandiosa e
drammatica Sonata 111 di Beethoven. In programma anche musiche
di Debussy e Chopin.
Il concerto del 28 febbraio vedrà sul podio della nostra
orchestra il livornese Federico Maria Sardelli, direttore e
musicologo di fama internazionale, uno dei massimi esperti di
Antonio Vivaldi, succeduto allo studioso danese Peter Ryom nella
cura del catalogo generale RV (Ryom Verzeichnis) dell’opera
vivaldiana. Il programma è infatti dedicato al Prete Rosso e
attinge al patrimonio dei suoi manoscritti autografi, di gran
lunga il più importante del mondo, conservato alla Biblioteca
Nazionale Universitaria di Torino. Un patrimonio e una risorsa
che fanno di Torino uno dei più importanti centri mondiali di
studi vivaldiani e che purtroppo non sono affatto valorizzati
come meriterebbero.
Di particolare interesse la serata del 21 marzo 2011 dedicato al
150����������������� Anniversario dell'Unità d’Italia. In programma inni e canti
risorgimentali ritrovati nel Fondo Savoia della Biblioteca del
Conservatorio di Torino. Il titolo “La Bela Gigogin”, tratto da
una delle più popolari canzoni dell’epoca, riassume una ricerca
storica che ha impegnato personalmente il nostro Direttore
artistico Guido Maria Guida con la collaborazione di Andrea
Lanza, Direttore della Biblioteca, e della professoressa Linda
Silvia Govi. I brani selezionati risalgono al periodo tra il
1828 e il 1867, e comprendono autentiche chicche, non inedite ma
certo poco conosciute. Inni dedicati a Carlo Alberto, a Vittorio
Emanuele II e a Papa Pio IX; brani popolari di piglio eroico,
come l’inno commissionato da Garibaldi, o il verdiano Suona la
tromba (su testo di Goffredo Mameli) di raro ascolto, e altri
brani a sfondo libertario. Tra autori celebrati come Mercadante
e Donizetti, compare anche il novarese Carlo Coccia.
Il finale della serata propone uno straordinario accostamento
fra ben tre inni nazionali italiani, di cui due dimenticati.
Quello del vogherese Antonio Cagnoni, eseguito per la prima
volta a Genova nel 1847 e quello musicato da Gioacchino Rossini
del 1848 intitolato Italiani! E’ finito il servaggio ! . A
chiudere, naturalmente l’attuale Fratelli d’Italia di
Mameli-Novaro, il cui titolo originale è Il Canto degli
Italiani. Le vecchie partiture, edite negli anni Venti, sono
accompagnate da affascinanti note esplicative, che verranno
lette-recitate dall’attore Mario Brusa. Coro della Stefano
Tempia, diretto da Michele Frezza e coadiuvato dalla Corale
Polifonica di Sommariva Bosco, diretta da Adriano Popolani;
soprano Francesca Rotondo.
I concerti di primavera proseguono con prestigiosi titoli del
repertorio sacro antico. Il 2 aprile la sala del Conservatorio
ospiterà il Coro Eufoné, diretto da Alessandro Ruo Rui,
accompagnato dal suo gruppo strumentale barocco che eseguirà
alcune splendide cantate del poco eseguito Dietrich Buxtehude,
predecessore e maestro di Bach (che ventenne fece 400 chilometri
a piedi da Arnstad a Lubecca per ascoltarlo), in una sorta di
omaggio spirituale al periodo quaresimale.
Il concerto di Pasqua (18 aprile) segna una svolta importante
nel mondo musicale torinese all’insegna delle sinergie
artistiche, realizzando una collaborazione inedita fra diverse
associazioni. Per la prima volta insieme il Coro dell'Accademia
Stefano Tempia, l’Orchestra Filarmonica di Torino e i solisti
dell'Accademia della voce eseguiranno il celebre Requiem KV 626
di Mozart, ultima composizione del salisburghese. Trattandosi,
com’è noto, di un lavoro incompiuto, verrà proposto nella più
recente versione critica, quella del musicologo Robert Levin,
considerata la più aderente al testo originale. Dirigerà il
trentenne Francesco Cilluffo, torinese formatosi a Londra,
compositore di un’opera inedita commissionata da un teatro di
New York e già apprezzato dal nostro pubblico nelle precedenti
stagioni. Il concerto verrà eseguito il 18 aprile per la
stagione della Tempia, e replicato il 19 per quella
dell’Orchestra Filarmonica.
A proposito di giovani musicisti, la citata rassegna “Giovani
Talenti” propone Andrea Boccaletti, brillante promessa del
pianismo torinese, con un programma di musiche romantiche (15
gennaio), e il duo Stefania Saglietti (arpa) e Cecilia Ziano
(violino), anche loro torinesi, che eseguono musiche rare per
arpa di epoca tardo-romantica (16 maggio 2011). Il concerto vede
esordire la Tempia in una nuova sede, il Teatro Vittoria, da
poco ristrutturato, che dovrebbe diventare luogo d’elezione per
i giovani interpreti torinesi.
Il 9 maggio la sala del Conservatorio ospiterà uno dei suoi
ex-allievi più celebri, Gianluca Cascioli, già considerato uno
dei dieci migliori pianisti al mondo. Il giovane maestro
torinese comparirà anche in veste di compositore. Il programma
spazia dal repertorio romantico di Schumann e Beethoven, a
quello contemporaneo di Alberto Colla (uno dei compositori
scelti per l'inaugurazione del nuovo Auditorium di Roma) a una
Sonata appunto dello stesso Cascioli.
L’ultimo concerto della stagione, il 6 giugno, concluderà ancora
nel segno della spiritualità in musica. Il Coro dell' Accademia
Stefano Tempia, diretto da Michele Frezza, coadiuvato dal Coro
Eufoné diretto da Alessandro Ruo Rui, e accompagnato all'organo
dal giovane Corrado Cavalli eseguirà alcuni Mottetti di Liszt e
la Messa in re maggiore per coro ed organo di Dvořák. Ma anche
qui c’è una novità importante, la riscoperta del patrimonio
storico conservato nell’Archivio della nostra Accademia,
attualmente in fase di riordino in collaborazione con l’Istituto
per i Beni musicali in Piemonte. Verranno eseguiti dopo molti
anni di oblio due brani corali del nostro fondatore, il
violinista e compositore di Racconigi Stefano Tempia: la Ave
Virgo Singularis per coro ed organo e Il Paese natio Cantata per
soprani, contralti e pianoforte.
Sedi dei concerti saranno, come d'abitudine, il Conservatorio
“G. Verdi” di Torino ed il Tempio Valdese, cui si aggiunge per
la prima volta come segnalato il Teatro Vittoria, favorito anche
da una posizione molto centrale in città. Importante il
contributo offerto al rinnovamento artistico della Tempia da
musicisti di provato valore come il violinista Massimo Marin
(solista e spalla con le orchestre del Teatro Alla Scala, di
Santa Cecilia, del San Carlo di Napoli), Kristina Porebska
(prima viola del Teatro Regio di Torino), Dario Destefano
(violoncellista di fama internazionale), Corrado Saglietti,
Elvio Di Martino (prime parti nell'Orchestra RAI). Accanto a
loro, s’è detto in una virtuosa staffetta di valori artistici,
giovani diplomati al Conservatorio di Torino. La politica
dell'Accademia è di inserire gradualmente i migliori fra questi
giovani orchestrali come solisti nell'ambito delle prossime
stagioni.
__________________________
Stefano Tempia Stefano Tempia (Racconigi,
1832
–
Torino,
1878)
è stato un
compositore
e
musicista
italiano.
Studio
musica
sotto la guida di L.F.Rossi, e all'età di vent'anni ricevette
l'incarico di maestro di cappella a
Trino Vercellese,
ma pochi anni dopo rientrò a
Torino
con il ruolo di
violino
solista e per assumere la direzione del
Teatro Carignano.All'età
di trent'anni divenne maestro della cappella reale, e nel
1868
iniziò la carriera di insegnante di violino al Liceo Musicale e
di canto corale in varie scuole di Torino.
Nel
1875
fondò l'Accademia Corale Stefano Tempia.
Tra le sue composizioni principali, si annoverano una Messa
solenne in occasione della morte di
Carlo Alberto,
nel
1864,
oltre ad altri pezzi di musica religiosa; musiche per orchestra
come La carovana; operette, tra le quali Amore e Capriccio del
1869;
musiche per
violino
e
pianoforte
e per canto e pianoforte.
Si è distinto anche come critico musicale, pubblicando articoli
su giornali e riviste.
Tra le pubblicazioni, si ricordano Studi sulla musicografia del
1873. Alessandro Soncin