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Torino,1 Ottobre 2010 VITTORIO EMANUELE II
Il Re galantuomo
Palazzo Reale a Palazzo Chiablese di Torino
Castello di Racconigi (CN)
2 ottobre 2010 – 13 marzo 2011
LA PRIMA GRANDE MOSTRA DEI 150° DELL’UNITA’ D’ITALIA
Lo Statuto Albertino del 4 marzo 1848, valutato oltre 2 milioni
di euro, antesignano
della Costituzione Repubblicana, trasportato a Palazzo Reale di
Torino dal vicino
Archivio di Stato con tanto di scorta armata. L’uniforme
originale che Vittorio
Emanuele II indossò durante la celebre battaglia di Solferino,
la camera da letto e lo
studio privato di Vittorio Emanuele II mai aperti prima al
pubblico. Sono solo
alcuni degli spunti offerti dal primo grande evento per le
celebrazioni dei 150° anni
dell’Unità d’Italia, una mostra su “Vittorio Emanuele II, Il Re
Galantuomo”, ideata
ed organizzata dalla Fondazione DNArt, che si svolge a Torino
fino al 13 marzo 2 011. L’esposizione, sotto l’alto Patronato
del Presidente
della Repubblica, è realizzata in collaborazione con il
Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, la Direzione Regionale dei Beni Culturali
del Piemonte e il
Comune di Torino, con il Patrocinio del Ministero della Difesa,
della Provincia di
Torino, del Comitato Italia Unita 150 e il sostegno della
Regione Piemonte e della
Camera di commercio di Torino.
Si tratta di un percorso espositivo che si snoda nei luoghi
simbolo della vita di
Vittorio Emanuele II, a Torino presso Palazzo Reale e il
Castello di Racconigi.
Un percorso della memoria in un momento storico fondamentale per
il nostro
Paese, che fornisce un particolare contributo scientifico e
documentale attraverso
l’esplorazione della vita e d elle vicende del principale
protagonista del
Risorgimento, nella sfera pubblica, come nella dimensione
privata.
“Il progetto - dichiara la dott.ssa Elena Fontanella, Presidente
della Fondazione DNArt coordinatrice del
progetto scientifico (insieme all’ arch. Daniela Biancolini,
Direttrice di Palazzo Reale di Torino e al dott. Renato
Balestrino, direttore del
Castello di Racconigi) - sviluppato attraverso percorsi
contestualizzati all'interno
di luoghi simbolo della storia risorgimentale, sarà in grado di
avvicinare un
pubblico più ampio alla fruizione consapevole delle eccellenze
del nostro
patrimonio artistico e di offrire al visitatore un nuovo modello
di esperienza
culturale: formativa e al contempo piacevole” .
Il profilo di Vittorio Emanuele II verrà tracciato ripercorrendo
le tappe
fondamentali della sua vita, dall’infanzia al matrimonio con
Maria Adelaide, al
rapporto con i figli, alle passioni per il cibo e per la caccia,
per arrivare a porre
l’attenzione sui rapporti istituzionali, politici e mili tari
del Sovrano.
I materiali esposti saranno principalmente fotografie inedite,
documenti (Lo Statuto
Albertino, il primo reportage fotogiornalistico di guerra,
quella di Crimea), ritratti
(quelli realizzati da Francesco Hayez per Vittorio Emanuele II e
Massimo
D’Azeglio), uniformi (quella indossata dal Re nella Guerra di
Crimea), arredi,
corredi, vestiti, gioielli, oggetti personali (le pipe del
Sovrano) e l’allestimento delle
tavole sabaude, grandi e spettacolari esemplificazioni del
cerimoniale di corte.
La mostra è articolata in tre grandi sezioni. Al Castello di
Racconigi quella
dedicata “all’infanzia e alla famiglia” di Vittorio Emanuele: il
Castello, dalle sale
riccamente decorate, fu in quel periodo residenza del padre,
Carlo Alberto, luogo
nel quale si sviluppò il rapporto con il fratello Ferdinando e
ospitò le cerimonie
nuziali con l’Arciduchessa Maria Adelaide d’Asburgo Lorena.
Al Palazzo Reale “La storia pubblica e istituzionale del Sovrano
e la vita di
Corte”. Qui veng ono aperti in anteprima alcuni appartamenti
appena restaurati, la
camera da letto e altre stanze private del sovrano. Nella
Galleria della Sindone di
Palazzo Reale sono allestiti i diorami delle battaglie salienti
del Risorgimento (Goito, Solferino e Cust
oza, la partenza di Garibaldi da Quarto, l’apertura della
breccia di Porta Pia), unitamente a modelli militari e celebri
quadri.
“ La sinergia e la collaborazione tra istituzioni centrali e
periferiche, fondazioni
e privati – afferma Mario Resca , Direttore Generale per la
Valorizzazione del MiBAC (Ministero dei Beni
Culturali) - sono indispensabili per permettere la
realizzazione di progetti culturali così impegnativi ed
importanti. Perciò
ringrazio vivamente il Ministero per i Beni e le Attività
Culturali , la Regione
Piemonte, il Comune di Torino, la Provincia di Torino, la Camera
di Commercio
di Torino, Il Ministero della Difesa, la Camera dei Deputati, il
Comitato
interministeriale per le celebrazioni del 150º anniversario
dell’unità d’Italia e la
Fondazione DNArt, che hanno lavorato congiuntamente, in
occasione di questa
grande rassegna culturale, esempio di valida strategia di
valorizzazione a
servizio del nostro inestimabile patrimonio, capace di parlare a
tutti con un
linguaggio accessibile ma allo st esso tempo ricco di tutto ciò
che di prezioso e
nascosto ha saputo preservarci il nostro glorioso passato”.
“La città di Torino afferma Fiorenzo Alfieri , Assessore alla
Cultura della Città
di Torino - è lieta di ospitare la mostra dedicata a Vittorio
Emanuele II, uno dei protagonisti delle vicende che hanno
segnato il percorso verso l’Unità d’Italia .
La mostra rappresenta non solo un progetto espositivo originale
e articolato che offrirà uno sguardo su un’intera epoca, ma
anche un’occasione di valorizzazione
del patrimonio storico e architettonico del nostro territorio.
Perciò la Città ha
collaborato con piacere alla realizzazione di questa iniziativa,
che aprirà le
porte al ricco calendario di eventi previsti per le celebrazioni
del Centocinquantenario d ell’Italia
unita”.
“ E un grande orgoglio per la Regione Piemonte – dichiara
l’Assessore alla
Cultura della Regione Piemonte, Michele Coppola - ospitare la
mostra di
Vittorio Emanuele II: una sorta di anticipazione nazionale dei
festeggiamenti del 150° de ll’Unità d’Italia. Desidero
ringraziare il Ministero per i Beni e le Attività
culturali per aver scelto Torino come sede per celebrare il
primo Re d’Italia
nella città che lo vide protagonista. La mostra rappresenta
un’importante
occasione di valorizzazione del patrimonio culturale del
Piemonte: un invito a
conoscere i luoghi dove si è costruita l’Italia e a ritornare
nel 2011 per le
celebrazioni in programma ”.