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Al Salone del Gusto 2010,
premiazione dei Maestri del Gusto Torino e Provincia 2011-2012
La selezione dei Maestri del Gusto della Camera di Commercio di
Torino è alla quinta edizione. Anche quest’anno si confermano
tre i criteri valutati per attribuire il titolo di Maestri:
quello del gusto, determinato da Slow Food, quello della
tipicità e “torinesità”, caro all’ente camerale, e quello
igienico sanitario, stabilito grazie alle competenze del
Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino. La
selezione per diventare Maestro ha comportato negli anni
un’applicazione sempre più rigorosa dei requisiti di verifica,
richiedendo un impegno via via maggiore da parte degli esercizi
selezionati. Nel contempo, grazie al Laboratorio Chimico, i
Maestri vengono accompagnati in un percorso di consulenza
personalizzata, per promuovere il miglioramento della qualità e
la valorizzazione delle buone prassi già esistenti. Un lavoro
che dà i suoi frutti: se ad esempio nella precedente edizione
avevano prevalso i giudizi “sufficienti”, quest’anno prevalgono
i giudizi “buono”. Non solo: nella selezione e nella guida,
vengono particolarmente evidenziati sia i nuovi Maestri, sia i
“Maestri da sempre”, un 7% di imprenditori selezionati con
successo da tutte e cinque le edizioni. Come in ogni edizione,
ad ogni premiato infine viene consegnato un diploma e una
vetrofania da esporre nel proprio esercizio, per consentire ai
consumatori di riconoscere e scegliere un Maestro per i propri
acquisti. Tutti i Maestri, le storie, le fotografie, le
curiosità, le specialità e i recapiti sono raccolti nella
celebre Guida, giunta alla quinta edizione e realizzata in
versione italiano-inglese e italiano-francese. I Maestri sono
divisi in 21 categorie: si va dalle pasticcerie alle
gastronomie, dai cioccolatieri alle aziende agricole, fino agli
apicoltori e ai birrai.
Quest’anno si sono aggiunte poi due nuove categorie: i mulini a
pietra che vendono al dettaglio farine di cereali di nicchia, e
i casari, separati dai formaggiai per differenziare i produttori
dai selezionatori. Durante il Salone la guida sarà distribuita
gratuitamente presso lo stand della Camera di Commercio di
Torino nel padiglione 2 (J036), dove sarà anche possibile
assaggiare i prodotti dei Maestri del Gusto grazie al fitto
programma di degustazioni gratuite prenotabili direttamente allo
stand (tutti gli appuntamenti su www.to.camcom.it/salonedelgusto).
A Salone concluso, sarà possibile scaricare la Guida
dall’indirizzo www.to.camcom.it/maestridelgusto o richiederla in
formato cartaceo all’URP della Camera di Commercio di Torino, in
via San Francesco da Paola 24 a Torino. Sempre su internet è
possibile consultare il programma aggiornato dei Laboratori del
Gusto, appuntamenti che si svolgono durante tutto l’anno, per
approfondire la conoscenza di alcuni Maestri: si tratta di
serate in cui gli stessi Maestri, spesso in abbinamento fra
loro, propongono vere e proprie lezioni condotte da Slow Food. I
Maestri del Gusto sono inoltre protagonisti in numerosi eventi
espositivi e culturali in Italia e all’estero.
_____________________ Salone del gusto 2010
200 mila visitatori o più. 30% di stranieri in più rispetto a
due anni fa, 900 espositori, un budget di 13 milioni di euro e
la certezza che il percorso di fusione tra il Salone del Gusto e
Terra Madre è stato raggiunto. E' la sintesi della conferenza
stampa di Slow Food dopo cinque giorni intensi, ricchi di
soddisfazioni e obiettivi raggiunti. A parlare è Roberto Burdese,
Presidente di Slow Food Italia «siamo contenti perchè si tratta
di un risultato positivo in questo momento di crisi». Burdese ha
sottolineato il ruolo strategico per il sistema internazionale
del Salone del Gusto e Terra Madre, chiedendo per questo
maggiori investimenti, progetti a lungo termine e certezze. Non
soldi in più, ma garanzie che permettano di lavorare con
maggiore tranquillità. Il nocciolo della questione è legato ai
finanziamenti e ai tagli che hanno segnato queste edizioni. Il
Salone del Gusto è costato circa 9 milioni di euro, 4 quelli
spesi, invece, per Terra Madre. Nel 2008 le due iniziative erano
costate complessivamente 14 milioni di euro. Per l'incontro
delle Comunità del Cibo, Regione Piemonte e Comune di Torino
avevano messo a disposizione un milione e mezzo di euro
ciascuno. Quest'anno solo un milione e 300 mila euro. Per il
Salone sono scesi da 800 mila a 640 mila. Dal Ministero
dell'Agricoltura due anni fa arrivarono 600 mila euro,
quest'anno 300 mila. Da quello degli Esteri un milione e mezzo
di euro mentre quest'anno nulla.Soddisfazione è stata espressa
anche dai produttori che, nonostante abbiano registrato un lieve
calo nelle vendite, hanno incrementato i rapporti commerciali,
soprattutto con l'estero. Altra nota positiva è il pubblico: più
attento ed esigente, non solo ai cibi ma anche alle tematiche
legate all'ambiente e al sociale. Un risultato che ha superato
le aspettative degli organizzatori e che ha portato a fare delle
riflessioni legate al futuro. Burdese ha lanciato un appello
alle Istituzioni collegandosi alle dichiarazioni rilasciate
dall' Ad Fiat: «Se Marchionne ha detto che Fiat farebbe meglio
senza Italia, io affermo che l'economia alimentare e il sistema
cibo non possono fare a meno dell'Italia».L'appuntamento è per
il 2012, ovviamente a Torino, sulla spinta della soddisfazione
per un'ottava edizione che sembra avere accontentato tutti:
organizzatori, istituzioni, produttori e pubblico. E siamo in
tempi di “crisi”!
Alessandro Soncin