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Torino,11 Febbraio 2011- s.2359 Il Centro Storico Fiat apre al pubblico per i 150 anni
dell'Unità d'Italia
Il Centro Storico Fiat di via Chiabrera 20, a Torino, apre al
pubblico per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Dal 13 febbraio al
27 novembre 2011 sarà infatti possibile conoscere da vicino le
origini della più grande impresa industriale privata italiana,
che, con la nascita avvenuta l’11 luglio 1899 a Torino, è stata
tra le fondatrici dell’industria automobilistica europea. Il
museo sarà aperto la domenica, il lunedì e il martedì (orario
10-13/15-19) e l’ingresso sarà gratuito.
Inaugurato nel 1963, il Centro Storico Fiat ha sede in un
edificio liberty che fu il primo ampliamento (1907) delle
officine di corso Dante dove nacque l’azienda.
Fin dall’inizio è stato teatro di momenti importanti nella
storia della Fiat: il primo risale al 4 maggio 1966 quando, nel
salone centrale, Vittorio Valletta, una delle figure chiave
nella storia ultracentenaria dell’azienda fondata dal Senatore
Giovanni Agnelli, firmò l’accordo con l’URSS che portò alla
costruzione di Togliattigrad.
Ora il Centro Storico ospita una collezione di automobili,
cimeli, modellini e manifesti pubblicitari di artisti che copre
l’intera storia dell’azienda. Dalla prima vettura, la 3½ Hp,
all’impressionante “Mefistofele”, che nel 1924 batté il record
mondiale assoluto di velocità. E poi ci sono il primo trattore,
il Fiat 702 del 1919; l’autocarro 18BL, che motorizzò le truppe
italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina, protagonista
del trasporto ferroviario a partire dagli anni Trenta e
l’affascinante caccia G91, il velivolo disegnato da Giuseppe
Gabrielli e poi adottato dalla NATO.
Il percorso di visita, in cui è possibile imbattersi in motori
per navi, biciclette, frigoriferi e lavatrici “targati” Fiat, si
snoda attraverso la ricostruzione di alcuni stabilimenti simbolo
della storia aziendale e dei cambiamenti nel modo di lavorare.
Così è possibile ritrovare la prima officina di corso Dante dove
la produzione è ancora ricalcata sulle specializzazioni di
mestiere e non esiste un ciclo continuo del prodotto oppure lo
stabilimento del Lingotto, ultimato nel 1922, che destò
l’ammirazione di le Courbusier per la modernità e l’eleganza del
suo sviluppo verticale. Trovano infine spazio anche la
ricostruzione di una catena di montaggio di Mirafiori negli anni
Cinquanta e l'ufficio del progettista Dante Giacosa, il “papà”
delle utilitarie, la Topolino, la 600 e la 500, che hanno
motorizzato l'Italia.
Nuovi spazi per la conservazione e la consultazione
dell’Archivio Storico
La ristrutturazione del Centro Storico Fiat, appena ultimata, ha
permesso di ampliare notevolmente gli spazi destinati alla
conservazione e valorizzazione del patrimonio documentale e
fotografico aziendale.
I documenti d’archivio danno infatti voce e contesto agli
oggetti esposti nella parte museale. Così come gli oggetti danno
concretezza e facilitano la divulgazione dei documenti presenti
sugli scaffali.
Con la nuova organizzazione degli spazi si è passati da circa
2.300 metri lineari agli attuali 9.400 metri lineari di
scaffalature, che permetteranno di riunire in un unico luogo più
di 5000 m.l. di documenti cartacei, 300.000 disegni tecnici,
5000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale
e più di 6 milioni di immagini (stampe, diacolor, lastre e
negativi) precedentemente conservato in sedi diverse.
Digitalizzate anche oltre 200 ore di filmati storici.
L’ampliamento del Centro Storico Fiat ha permesso inoltre di
riadattare un’ala del museo al piano terra a nuova sala di
consultazione. Lo spazio, a disposizione di appassionati e
ricercatori, è stato arredato con parte dei mobili degli uffici
della storica palazzina di corso Dante.
In particolare, il grande tavolo centrale, le sedie rivestite in
pelle e la libreria a due ante, sono state trasferite dalla
“Sala Storica” dell’ ex palazzina di corso Massimo D’Azeglio, al
Centro Storico Fiat.
Nella nuova sala di consultazione sono infine esposti tre
capolavori della pittura italiana particolarmente pregiati. Sono
“La fonderia” di Felice Casorati (1960); “Terra, mare e cielo��
di Rodolfo Margheri (1930) e �����������������������������La conquista dell’Impero” di Mario
Sironi (1936).
Si tratta rispettivamente di quattro pannelli dipinti su tamburo
di legno con tecnica di graffito monocromo e di due tempere su
supporto di legno tamburato.
Mostra fotografica “Immagini dall'Archivio Fiat 1980-2010”
La sfida dei robot, l’impegno nella cultura, il ruolo di Torino
all’interno di un contesto internazionale, i grandi eventi di
comunicazione, il lancio di nuovi modelli, l’automobilismo
sportivo e la ricerca tecnologica: è un piccolo-grande spicchio
di mondo Fiat quello che si può ripercorrere attraverso la
mostra temporanea “Immagini dall’Archivio Fiat 1980-2010’’
allestita nel Centro Storico di via Chiabrera 20 in
contemporanea all’apertura al pubblico in occasione dei 150 anni
dell’Unità d’Italia.
Si tratta di 40 fotografie, selezionate e curate da Niccolò
Biddau, che appartengono alla tradizione della fotografia
industriale. Si tratta di una visione d’insieme, costituita
dalle immagini di più autori, che visualizza una modalità di
interpretazione del lavoro di una comunità rappresentata da un
grande Gruppo industriale.
Si parte con un’immagine del Robogate, il sistema robotizzato di
assemblaggio delle scocche sviluppato tra la fine degli anni
settanta e l’inizio degli anni ottanta e poi introdotto Rivalta
e Cassino, ma subito dopo emerge l’impegno culturale
dell’azienda con una fotografia di Giovanni Agnelli che inaugura
la mostra “Arte Russa e Sovietica” al Lingotto, fabbrica simbolo
per Fiat che è stata chiusa nel 1984 per trasformarla in sede di
esposizioni, concerti e convegni su progetto dell’architetto
Renzo Piano.
Il Gruppo che negli anni ‘80 si misura con una diversificazione
produttiva che investe vari settori, dalla componentistica alle
assicurazioni, dal materiale ferroviario ai progetti aeronautici
viene invece rappresentato dall’immagine della lavorazione della
cabina del Pendolino nelle officine di Savigliano.Ma la
metamorfosi si riflette anche sui grandi eventi di
comunicazione. Le Olimpiadi della neve a Torino, il Teatro La
Fenice di Venezia, la portaerei “Cavour, il Foro Italico, fanno
da sfondo all’immagine della Fiat e al lancio dei suoi nuovi
modelli secondo un’idea di attualità e spettacolarità. Ma
l’emblema di tutto questo è il lancio a Torino, il 4 luglio
2007, della Nuova 500, e l’immagine di un gruppo di performers
appesi in aria intorno alla scocca del nuovo modello è la
testimonianza concreta della volontà di stupire.
Il mondo Fiat è però tanta ricerca e stile, messi in risalto da
immagini del Centro Ricerche Fiat o del Centro Stile, il tutto
passando per le attività internazionali (foto con fase del
processo robotizzato per la produzione della 500) o per quelle
sportive rappresentate dalla Ferrari di Formula 1, dalla
Maserati MC12 e dall’Abarth. E’ la comunicazione del nuovo
millennio all’insegna dello slogan “La nuova Fiat appartiene a
tutti noi”.
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