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Torino,24 Aprile
2010
La Passione di Cristo da quasi due secoli si rappresenta a
Sordevolo la Passione di Gesù che l’intera comunità dei
Sordevolesi mette in scena in completa autonomia organizzativa e
artistica. Il prossimo
appuntamento con il pubblico è per l’anno 2010, da giugno a
settembre.
Sordevolo (nome che, si dice, abbia origine da super Elvum, dal
nome del torrente che lambisce il
piccolo paese, o da surdibulum, termine del latino volgare che
indica un luogo di acque sorgive, o,ancora dall’espressione Solo riverir Deo volo scritta
anticamente sulla facciata di una casa in cui si
ospitavano i pellegrini) è situato a 650 metri di altitudine,
sulle prime colline a nord di Biella,protette dai vicini monti Mombarone e Mucrone di oltre 2000
metri.In questo scenario naturale di colli, boschi,e monti ogni cinque
anni, a partire dall’iniziodell’ottocento, si rinnova l’evento della Passione in forma di
antico teatro popolare che vede la
partecipazione attiva e concreta dell’intera comunità di circa
1300 abitanti.
Allo scopo di conservare, perpetuare e attivare questa
tradizione che appartiene alle radici della
piccola comunità, ed è espressione di un’antica cultura
subalpina, l’antico Teatro Popolare Comitato
Passione di Sordevolo, nato nel 1816, è stato sostituito nel
1991 dall’Associazione Teatro Popolare
di Sordevolo, ente moralmente indipendente.
E’ importante sottolineare il carattere profondamente libero e
autonomo di questa originale cultura
locale e l’impegno che essa suscita ancora oggi negli eredi
moderni di questa tradizione per la quale
ogni aspetto dello spettacolo è affrontato con le sole risorse
umane e tecniche locali: l’assetto
organizzativo generale, la confezione dei costumi e degli
apparati, il progetto scenografico, la regia,
la scuola di recitazione, l’allestimento delle scene...
Si tratta certamente del più grande spettacolo corale in Italia
interpretato da attori dilettanti, giovani
e meno giovani, che lavorano e si preparano con estrema serietà
e dedizione per questo grande
evento. Il luogo della rappresentazione è un vasto spazio aperto
di 4000 metri quadri in cui è
allestito un frammento di Gerusalemme dell’anno 33: la reggia di
Erode, il Sinedrio, il Pretorio di
Pilato, l’orto degli ulivi, il cenacolo, il monte Calvario.Lo spettacolo, che dura circa tre ore, è composto da un prologo
e 29 scene nelle quali sono presenti
complessivamente 400 persone tra attori e comparse.Il testo su cui si basa la rappresentazione risale agli ultimi
anni del quattrocento, opera elaborata in
versi dal fiorentino Giuliano Dati, cappellano della Chiesa dei
Santi Martiri in Trastevere a Roma.Dal 1490 circa, l’azione scenica veniva realizzata il Venerdì
Santo, al Colosseo, dalla Compagnia
della Confraternita del Gonfalone di Roma con gran concorso di
popolo, pellegrini, viaggiatori e
notabili; questa tradizione continuò fino al 1539 quando, negli
anni drammatici della riforma e deldistacco dalla Chiesa cattolica di Roma dei movimenti religiosi
di Lutero, di Calvino, ed altri
ancora, Papa Paolo III vietò rappresentazioni di questo tipo.Il
testo della passione "romana" giunge a Sordevolo con mezzi e
modi ancora sconosciuti. Secondoalcune ipotesi, sembra che il
testo originale della Passione sia arrivato in Piemonte
attraverso i
rapporti che la Confraternita di Santa Lucia di Sordevolo
teneva, in qualità di diretta affiliata, con la
Confraternita del Gonfalone di Roma, oppure per i contatti
commerciali che teneva con clienti
romani la famiglia Ambrosetti, tessitori e mercanti di "panni
fini" di Sordevolo.
La Passione di Sordevolo ha suscitato negli anni interesse e
consenso nel mondo della cultura e
dell’arte. Nel 1892 Delfino Orsi, direttore della "Gazzetta del
Popolo", studioso di tradizioni
popolari e docente di materie letterarie all’Università di
Torino pubblica uno studio sulla Passione
di Sordevolo, il Prof. Alessandro D’Ancona dell’Università di
Pisa, dedicò un diffuso paragrafo alla
nostra Passione nella prestigiosa opera dal titolo "Origini del
teatro italiano".
Nel 1934 Renato Simone, principe della critica teatrale
italiana, scrisse della Passione sul "Corriere
della Sera" e sulla "Domenica del Corriere", così pure Alighiero
Chiusano, critico di maggior
rilievo e competenza tra gli anni 1960 ed 1980, dedicò diversi
articoli sul "Il dramma" e su alcuni
importanti quotidiani nazionali.
La comunità di Sordevolo, con rinnovato spirito di
collaborazione ha iniziato la preparazione per la
Passione dell’anno 2010: opera del popolo, essa tornerà a
rivivere nel gesto, nel canto e nella parola
quell’evento storico che sconvolse l’umanita e tutt���ora vive in
Sordevolo.
LA SINDONE NELL’ERA DEL DIGITALE
La Sindone come non era mai stata vista prima. Particolari del
volto, della nuca, della ferita al costato, degli arti superiori
e degli arti inferiori e del dorso ripresi in altissima
definizione. Sono le nuove immagini della Sindone realizzate per
la prima volta in digitale dallo studio torinese Giandurante,
con il contributo economico di Fondiaria Sai, presentate questa
mattina nel corso di una conferenza stampa presso il Seminario
metropolitano.
Le foto precedenti, del 1997 e del 2000, e quelle dopo il
restauro, del 2002 e del 2008, sono state sempre effettuate su
pellicola e solo in un secondo tempo trasformate in files
digitali. La Hasselblad H3DII MS, questo il nome della macchina
digitale utilizzata dal fotografo Durante, ha permesso di
riprodurre un’immagine della Sindone di 39 milioni di pixel,
consentendo di mantenere tessitura e colore originale del
lenzuolo. La tecnica della luce radente ha inoltre permesso di
ottenere significative riprese macro con particolare attenzione
alla zona del volto e di mettere in risalto l’impronta corporea
rispetto al tessuto, evitando così la formazione di ombre.
Le nuove foto digitali della Sindone potranno essere utilizzate
dagli esperti per gli studi scientifici sull’immagine sindonica,
e per le future pubblicazioni. “Le ricerche svolte sulla
Sindone, oltre ad essere legate alla storia - ha sottolineato in
conferenza stampa Nello Balossino, vicepresidente del Centro
Internazionale di Sindonologia - si concentrano spesso attorno
sull’aspetto medico-legale. Le nuove immagini digitali e le
speciali tecnologie utilizzate, si rivelano in questo senso di
grande utilità per gli studiosi perché consentono di analizzare
il Telo con un’elevata precisione e fedeltà riproduttiva”.
Nel corso della conferenza stampa Fiorenzo Alfieri, presidente
del Comitato per l’Ostensione, ha sottolineato il grande
apprezzamento all’ostensione registrato da parte di chi giunge
in città, soprattutto per quanto riguarda il percorso dai
giardini reali al Duomo. Ugo Perone, assessore alla Cultura
della Provincia di Torino, ha presentato le numerose iniziative
culturali patrocinate dal Comitato. Tra le altre “Ecce Homo.
L'immagine di Gesù nella storia del cinema” presso il Museo del
Cinema di Torino, e “Gesù. Il corpo, il volto nell’arte” alla
Reggia di Venaria.
Tra le rappresentazioni merita ricordare la “Passione di Cristo
di Sordevolo” a cura dell’associazione Teatro Popolare di
Sordevolo, che ha debuttato questo pomeriggio presso le Porte
Palatine e che sarà replicato il 22 maggio prossimo, sempre a
Torino. “Una scenografia di oltre quattro mila metri quadrati,
una compagnia di circa 400 attori amatoriali e 300 persone che
collaborano nella creazione dei costumi e per le scenografie -
ha specificato Celestino Fogliano, direttore dell’associazione
Passione di Sordevolo - Dal 1816, questa sacra rappresentazione,
rappresenta il più grande spettacolo corale e popolare italiano
realizzato da non professionisti”.
A ricordare l’iniziativa “Villaggio dei giovani” è infine
intervenuto, don Maurizio De Angeli, direttore dell’Ufficio di
Pastorale giovanile della diocesi di Torino. “Il villaggio,
allestito in Viale Thovez 45 a Torino presso il Seminario Minore
- ha sottolineato don De Angeli - è simbolo di una Chiesa che
accoglie. Composto da 22 container offerti dalla Protezione
civile e da uno spazio per le tende, il villaggio, è arricchito
anche da un teatro all’aperto da 500 posti, e da alcune sale
espositive che ospitano due mostre: una sul beato Pier Giorgio
Frassati ed una su don Lorenzo Milani”.
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La passione di Cristo
Secondo la tradizione cristiana, fondata soprattutto sui tre
vangeli sinottici, la Passione di Gesù si svolse secondo le
seguenti tappe:la sera del giovedì, Gesù
celebra la Pasqua ebraica
con i suoi discepoli. Il presunto luogo di questa celebrazione
(il Cenacolo) si
trova sul monte Sion: oggi è poco al di fuori della città vecchia,
ma al tempo di Gesù le mura seguivano un percorso diverso, più a
Sud, ed esso si trovava al loro interno.
Terminata la cena, Gesù
scende con i discepoli nella valle del torrente Cedron, appena
fuori Gerusalemme, nel giardino del Getsemani, dove
si ritira in preghiera. Nel frattempo Giuda Iscariota
va ad avvisare i sacerdoti e li conduce al Getsemani, dove Gesù
viene arrestato. È ormai notte, infatti i soldati portano "torce
e bastoni". Una parte del giardino esiste tuttora (a lato della
Basilica dell'Agonia), e contiene anche alcuni ulivi che,
secondo i botanici, hanno più di 2000 anni e quindi esistevano
già al tempo di Gesù.
Gesù viene condotto al palazzo del sommo sacerdoteCaifa, dove
viene processato dal Sinedrio. Giovanni riferisce anche di un primo interrogatorio in
casa del suo predecessore Anna.
I resti del palazzo di Caifa sono stati trovati sul luogo
dell'attuale chiesa di San Pietro in
Gallicantu
("al canto del gallo", in latino), che
ricorda il tradimento di Pietro: anche
questo luogo si trova oggi fuori dalle mura, ma allora era
all'interno. Vi si accedeva dalla valle del Cedron risalendo per
una scala di cui un tratto si è conservato fino ad oggi.
Il processo si svolge durante la notte e termina al canto del
gallo, quando l'alba è ormai vicina. Alcuni contestano
l'attendibilità del resoconto dei Vangeli con l'argomento che il
Sinedrio, normalmente, non si riuniva di notte. A questa
obiezione si può rispondere che i sacerdoti temevano che,
processando pubblicamente Gesù, la folla si sollevasse per
liberarlo; per questo lo processarono in segreto e con la
massima fretta.
La mattina del venerdì, appena si fa giorno, i sacerdoti
conducono Gesù da Pilato, che
risiede nella Fortezza Antonia,
all'angolo nord-occidentale della spianata del Tempio.
Durante la mattina, secondo Luca, Pilato invia Gesù anche da
Erode Antipa, il
quale dopo averlo interrogato lo rimanda indietro. Secondo
Giovanni, il processo presso Pilato si conclude "verso
mezzogiorno", ma per i sinottici il processo davanti a Pilato fu
più breve.
Il percorso dal
palazzo di Pilato al Golgota (dove oggi sorge la Chiesa del Santo Sepolcro),
di alcune centinaia di metri, si può coprire in mezz'ora al
massimo; è quindi ancora mezzogiorno, o poco più tardi, quando
Gesù viene crocifisso (ma i sinottici riferiscono che la
crocifissione è avvenuta alle nove di mattina, cfr. Mc 15,25
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero). Il Golgota,
al contrario del Cenacolo e del palazzo di Caifa, allora si
trovava fuori città (le esecuzioni e le sepolture erano vietate
nei centri abitati), mentre oggi è dentro le mura.
Gesù muore alle tre del pomeriggio del venerdì. Secondo gli
storici, la data più probabile
è il 7 aprile30
(altre date possibili sono il 27 aprile31
e il 3 aprile33). Giuseppe d'Arimatea
si reca da Pilato e gli domanda il corpo di Gesù. Pilato,
stupito che fosse già morto, manda a chiamare il centurione sul
Golgota per interrogarlo: in questo modo trascorre probabilmente
circa un'ora. Giuseppe, quindi, va a procurarsi il lenzuolo
funebre per seppellire Gesù, spendendo altro tempo. Quando
infine, insieme a Nicodemo,
Giuseppe depone Ges�� dalla croce, il tramonto è ormai imminente,
e con esso l'inizio del riposo sabbatico: il corpo di Gesù viene
quindi deposto in un sepolcro lì vicino, per fare presto.Il
vangelo secondo Giovanni, però, presenta alcune discrepanze con
la tradizione sinottica. Innanzitutto a proposito della data
della morte: di giovedì, durante la vigilia della Pasqua
ebraica, nel momento in cui si sacrificano gli agnelli secondo
la tradizione giudaica; Gesù sarebbe dunque stato immolato come
gli agnelli della Pasqua ebraica. Inoltre, alcuni studiosi hanno
creduto inverosimile il processo davanti al sinedrio di notte
(per altri sarebbe stato necessario per tenerlo nascosto alla
folla), ritenendo più probabile la versione giovannea. Secondo
Giovanni una riunione del sinedrio è realmente avvenuta, ma
molti giorni prima della morte di Gesù e non in sua presenza:
durante questa riunione i sacerdoti decisero di metterlo a morte
per ragioni di stato, mentre dopo l'arresto avvenne solo un
interrogatorio da parte del sommo sacerdote prima di condurlo,
all'alba, da Pilato. Secondo questi stessi studiosi, i sinottici
avrebbero dunque operato solo una semplificazione e non una vera
e propria distorsione dei fatti storici .
Alessandro Soncin