Oltre 360 persone,
tra rappresentanti sindacali, delle autonomie scolastiche, degli
enti locali, delle agenzie formative e delle parti sociali,
hanno partecipato ieri al seminario organizzato dalla Regione
Piemonte, al Centro Congressi di corso Stati Uniti 23, per
presentare le linee guida che condurranno alla definizione di
una legge quadro in materia di Istruzione, Istruzione e
Formazione professionale e servizi educativi per la prima
infanzia. Il disegno di legge che la Giunta proporrà in
Consiglio regionale, è relativa all’intero sistema educativo,
cui seguiranno tre distinte leggi settoriali: per la prima
infanzia, l’istruzione e l’istruzione e formazione
professionale. L’esigenza della nuova legge in materia di
istruzione e istruzione professionale si contestualizza nella
necessità di esercitare le competenze dell’ente Regione
riscontrabili nella Costituzione riformata nel 2001, che vuole
riaffermare il proprio ruolo programmatorio.
L’intento è quello di migliorare la qualità
complessiva del sistema educativo, nel quadro degli obiettivi
indicati dall’Unione Europea: eliminazione della dispersione
scolastica e formativa (il 23% dei giovani oggi lascia
prematuramente la scuola); innalzamento del livello medio di
apprendimento dei quindicenni; elevamento della quota di giovani
in possesso di una qualifica; aumento dei laureati in discipline
scientifiche e tecnologiche e incremento degli adulti che
partecipano a percorsi di apprendimento lungo tutto l’arco della
vita. Per realizzare il disegno riformatore, si è proceduto in
due fasi di lavoro.
Nella prima, destinata a concludersi entro la
fine dell’anno, verrà proposto un disegno di legge di disciplina
organica del sistema piemontese dell’Istruzione, Istruzione e
Formazione professionale e servizi educativi per la prima
infanzia, in cui saranno stabiliti i principi, gli obiettivi e
le strategie cui devono attenersi le politiche educative in
Piemonte. Inoltre, nell’ottica del principio di sussidiarietà
verticale, nel disegno di legge verranno affrontati aspetti
legati alla suddivisione delle funzioni amministrative tra
Regione, Province e Comuni e alle procedure e ai soggetti
deputati alla programmazione dell’offerta formativa, alla
gestione e al controllo delle attività. Nella seconda fase,
saranno sviluppati gli elementi che concorreranno a determinare
la fisionomia specifica delle componenti del sistema educativo,
attraverso specifiche leggi settoriali.
"Il disegno legislativo avviato - sottolinea
l’assessore Pentenero - persegue l’ambizioso obiettivo di
giungere alla definizione di un quadro educativo complessivo. I
principi a cui ci siamo ispirati sono una maggiore integrazione
tra la scuola e la formazione professionale e tra queste e le
politiche sociali e del lavoro, di sviluppo socio-sconomico, di
innovazione e internazionalizzazione. Lo scopo è quello di
collegare al meglio il sistema educativo alle dinamiche e alle
esigenze del territorio".
La legge quadro contribuirà a valorizzare
l’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative ponendo al
centro del processo educativo, e quindi delle politiche, la
persona; il sistema dovrà promuovere equità sociale e pari
opportunità in genere. Nell’ambito di una più generale
valorizzazione dei percorsi di carattere tecnico-scientifico, la
Regione Piemonte, concorda con il Ministero della Pubblica
Istruzione nella volontà di operare all’interno di una logica
unitaria del sistema scolastico, per cui è da escludere lo
spacchettamento tra istituti tecnici e professionali. Di
conseguenza, è intenzione di questa Amministrazione operare per
integrare le risorse e flessibilizzare il funzionamento,
assicurando così la possibilità di conseguire qualifiche e
diplomi professionalizzanti di livelli diversi. "L’inizio dei
lavori - dichiara ancora l’assessore Pentenero – ha vissuto una
intensa fase concertativi sia con le parti sociali, sia con le
istituzioni e i portatori di interesse pubblici e privati. È mia
intenzione continuare ad operare con questa metodologia,
pertanto nel proseguo dei lavori continuerà il confronto sia sul
piano tecnico sia su quello più squisitamente politico".
Più in generale, il disegno di legge
salvaguarderà le specificità e i punti di forza del sistema
educativo, introducendo quegli elementi correttivi (come la
programmazione integrata e la stabilità dell’offerta), che la
pratica ha evidenziato essere particolarmente pregnanti.
"Occorre promuovere una cultura fondata sulla leale
collaborazione e sul dialogo interistituzionale - ha proseguito
la Pentenero – con soddisfazione prendiamo atto dei primi
provvedimenti attuati dal nuovo governo su tematiche quali
l’inserimento degli alunni diversamente abili, (circa 11.000
nelle scuole piemontesi), l’immigrazione (le scuole piemontesi
accolgono oltre 30.000 ragazzi stranieri) e l’educazione per gli
adulti". Nella nuova legge, infine, sarà data risposta anche
alla programmazione a breve termine per la messa in sicurezza
degli edifici scolastici.