TORINO CELEBRA IL
61° ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA.
Sabato 2 giugno 2007: si stanno svolgendo a Torino le
celebrazioni per il 61° Anniversario della Proclamazione
della Repubblica. La cerimonia dell’alzabandiera, che
rinnova ogni anno il festoso incontro tra il Paese e le
Forze Armate, ha avuto inizio alle ore 10.00 in Piazza
Castello, alla presenza del Sindaco di Torino Sergio
Chiamparino e del Presidente del Consiglio Regionale
Davide Gariglio, il quale, accompagnato dal Prefetto di
Torino, Dott. Goffredo Sottile e dal Comandante della
Scuola di Applicazione, Gen. C.A. Giuseppe Maggi, ha
passato in rassegna lo schieramento.
Il servizio d’onore è stato svolto, alla presenza della
Bandiera della Scuola di Applicazione e Istituto di
Studi Militari, da un Reparto formazione costituito da
Ufficiali Allievi della Scuola di Applicazione, militari
della Brigata alpina Taurinense, Carabinieri del Comando
Regione “Piemonte e Valle d’Aosta, finanzieri del
Comando Regionale “Piemonte”, agenti della Polizia di
Stato, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo
Forestale dello Stato. L’inno Nazionale è stato intonato
dalla Banda Musicale del Corpo di Polizia Municipale
della Città di Torino. Nel corso della Cerimonia il
Prefetto, Dott. Sottile ha letto il messaggio del
Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napoletano.
Alle ore 18.00 è in programma l’ammainabandiera.
La Repubblica e le Sue Forze Armate fondano le proprie
radici in un periodo altamente drammatico della storia
dell'Italia, quello dell'immediato dopoguerra, che
lasciava la pesante eredità di un Paese lacerato,
chiamato ad una difficilissima ricostruzione e a
ridefinire il proprio ruolo e la propria immagine sul
piano internazionale. 61 anni fa il Paese intero, gli
Italiani tutti, iniziarono una faticosa, difficile opera
che portò a risultati insperati in tempi relativamente
brevi. Furono anni pieni di speranza che portarono alla
costruzione di un'Italia nuova, democratica, libera e
prospera. Questa crescita, certamente agevolata dal
quadro generale di riferimento internazionale in cui
venne a collocarsi il nostro Paese, ebbe le sue radici
nella determinazione e nelle capacità di tutte quelle
persone che, animate da profondi valori etici e morali e
spinte da nobilissimi sentimenti di amor di Patria,
seppero stringersi in una comune e condivisa azione
volta a ridare la speranza di un futuro a un Paese
prostrato ma non domo. Oggi rivolgiamo un profondo
ringraziamento a quanti in quel drammatico periodo si
prodigarono per la ricostruzione e rivolgiamo un
deferente omaggio a quanti sacrificarono la vita perché
l'Italia divenisse un Paese libero, democratico, parte
integrante e attiva della comunità e delle
organizzazioni internazionali. Nel volgere di pochi anni
l'Italia fu in grado di aderire all'Organizzazione delle
Nazioni Unite, alle iniziative comunitarie che gettarono
le basi per la concreta realizzazione dell'Unione
Europea, e all'Alleanza Atlantica grazie alla quale il
vecchio continente ha chiuso il XX° secolo senza più
guerre. In questi anni le Forze Armate hanno
costantemente fatto la propria parte, attuando e
sostenendo fedelmente e con il massimo impegno le scelte
del Parlamento e del Governo, assolvendo la fondamentale
missione di sicurezza affidata dalla Costituzione, nel
pieno rispetto dei suoi principi e dei suoi valori
fondanti. Una missione che al tempo delle divisone
dell'Europa si sviluppava soprattutto in Patria ma che
oggi, coerentemente con l'evoluzione dello scenario
internazionale, vede le Forze Armate fortemente
impegnate in tante aree lontane, caratterizzate da
situazioni di crisi nelle quali la pace e le condizioni
essenziali di convivenza per intere popolazioni sono a
forte rischio. Si tratta di missioni decise dagli organi
istituzionali che, in attuazione delle risoluzioni del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, vedono oggi
impegnati giornalmente oltre 8.000 uomini e donne che
operano nell'ambito di dispositivi multinazionali in
teatri che vanno dall'Africa sahariana fino
all'Afghanistan, attraversando il Mediterraneo, i
Balcani e il Medio-Oriente.Creare le condizioni per il
rispetto del "cessate il fuoco", come avviene in Libano,
garantire le condizioni per la convivenza e la
ricostruzione - come in Bosnia e in Kosovo - contribuire
direttamente alle attività di stabilizzazione e
assistenza alla popolazione - come avviene in
Afghanistan - contribuire alla sicurezza degli spazi e
delle attività marittime - come accade in Mediterraneo -
fornire cornice di sicurezza alle attività di
cooperazione e consolidare il processo di pace in tante
aree a rischio, a Gaza, nel Sahara Occidentale, in
Sinai, in Congo, nel Darfur ed in altre aree. Sono
queste le missioni che vedono impegnati contingenti
interforze composti da personale e mezzi dell'Esercito,
della Marina, dell'Aeronautica e dell'Arma dei
Carabinieri, nel cui ambito operano sinergicamente
elementi della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di
Porto, del Corpo Militare e del Corpo delle Infermiere
Volontarie della Croce Rossa e personale civile, in
attuazione di una strategia multidisciplinare che
rappresenta l'unica risposta efficace alla complessità
delle situazioni in atto. La professionalità, la
dedizione, lo spirito di sacrificio e l'elevata umanità
sono gli elementi che caratterizzano in ogni circostanza
l'operato dei nostri uomini e donne, come dimostrano i
numerosi attestati di riconoscenza di quelle popolazioni
che, proprio grazie all'operato delle nostre Forze
Armate, stanno vedendo riaccendersi la speranza di un
futuro migliore. In aggiunta alle missioni
internazionali, le Forze Armate continuano, a
contribuire alla sicurezza generale del territorio
nazionale, delle aree marittime di interesse e dello
spazio aereo nazionale. Si tratta di una funzione che
oggi si sviluppa in un contesto fortemente
interdisciplinare, congiuntamente e sinergicamente con i
dicasteri e le agenzie preposte, alla quale si aggiunge
l'apporto determinate assicurato alla Protezione Civile
per gli interventi di sostegno alla comunità nazionale,
in particolare nelle situazioni di emergenza al
verificarsi di calamità naturali. Le Forze Armate
costituiscono una moderna, efficace e preziosa risorsa
del "sistema-Paese" e stanno accelerando il processo di
trasformazione in atto con l'obiettivo di realizzare uno
strumento militare pienamente integrato in senso
interforze e multinazionale e tecnologicamente avanzato.
A fronte dei nuovi rischi globali, stabilità e sicurezza
costituiscono due condizioni indispensabili e
determinanti per le prospettive di convivenza pacifica e
di sviluppo dei popoli. In questo quadro la dimensione
della sicurezza assume sempre più un carattere
multilaterale sotto l'egida delle organizzazioni
internazionali e si configura come un continuum senza
frontiere, in cui sicurezza interna e sicurezza esterna
non possono più essere separate. Approccio multilaterale
e sinergia multidisciplinare rappresentano gli elementi
fondanti di una metodologia di risposta che deve essere
incentrata sull'apporto integrato di tutte le componenti
che contribuiscono alla funzione sicurezza e deve poter
contare sull'effetto concomitante di iniziative,
capacità e strumenti per la prevenzione e la gestione
delle crisi, per gli interventi di carattere umanitario,
di ricostruzione e di supporto alla pace. Le Cerimonie
che caratterizzano ala festività del 2 giugno vogliono
essere l'omaggio delle Forze Armate alla Repubblica ma
ci permettono anche di ricordare tutto il personale
delle Forze Armate, dei Corpi Armati e Civili dello
Stato che con il proprio impegno quotidiano,
l'abnegazione e il sacrificio contribuisce ad accrescere
il ruolo e l'immagine internazionale dell'Italia,
sviluppando quell'azione interdisciplinare che
costituisce l'unica risposta possibile per costruire un
mondo più sicuro, in una prospettiva di sviluppo e di
pacifica convivenza fra i popoli.
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