“AMICADISCO” – BASTA UN
SOFFIO…E VAI SICURO!
In tredici discoteche e locali da ballo di Torino e
provincia distribuzione gratuita di 2.000 alcoltest
L’iniziativa parte dal SILB provinciale, insieme ad EPAT
e ASCOM – TORINO ed ha il Patrocinio della CITTA’ DI
TORINO
Nelle notti di venerdì 22 e di sabato 23 giugno 2007,
tredici fra le più note discoteche e sale da ballo
torinesi distribuiranno gratuitamente ai giovani,
all’uscita dai locali, 2.000 test alcolemici, per
aiutarli a comprendere realmente il proprio tasso di
alcolemia (ovvero la concentrazione di alcol nel sangue)
e di conseguenza il loro reale stato di lucidità
psico-fisica, prima di mettersi alla guida dell’auto.
L’iniziativa, denominata “AmicaDisco”, è stata promossa
dal SILB (Sindacato Italiano Locali da Ballo) insieme ad
Epat e Ascom-Torino e gode del patrocino della Città di
Torino.
Non è la prima del genere che vede impegnato il SILB-
Torino. Già nell’aprile scorso, infatti, con cinque
discoteche della città il SILB aveva partecipato al
Progetto “Guido con prudenza”, varato – in occasione
della “Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale” –da
Ministero Interni – Polstrada e dalla Fondazione ANIA.
Tesa a sensibilizzare e ad informare i giovani e, più in
generale, i frequentatori delle discoteche e dei locali
da ballo sui rischi correlati all’abuso di bevande
alcoliche associato alla guida, “AmicaDisco” è per ora
un’iniziativa sperimentale, ma gli organizzatori
intendono riflettere insieme alle stesse Istituzioni,
alle Associazioni e agli Enti preposti alla “sicurezza
stradale” ( cui non pretendono assolutamente di
sostituirsi, ma solo di affiancarsi per ampliare se
possibile i margini della prevenzione rispetto agli
incidenti più specifici del fine settimana) sulla
possibilità di renderla stabile nel tempo.
“Sono 13 – spiega Nicola Acquaviva, presidente del Silb
provinciale- le discoteche e le sale da ballo coinvolte
nella sperimentazione. In ognuna di esse verranno
distribuiti ai giovani, in questo fine settimana, al
momento dell’uscita dai locali un centinaio di test
alcolemici. In tutto si potranno effettuare 2000 test,
certamente utili sul piano personale per capire se sia o
no pericoloso mettersi alla guida di un’auto”.
Primo obiettivo: sensibilizzare ed informare
“Siamo assolutamente consapevoli – prosegue Acquaviva-
dell’alto impegno e della professionalità con cui le
Istituzioni e gli agenti preposti alla sicurezza delle
nostre strade compiono quotidianamente il loro lavoro. E
non vogliamo di certo sostituirci ad essi. La nostra
intenzione è semplicemente quella di aiutare e
affiancare le Istituzioni nel sensibilizzare e
nell’informare quanti, giovani e meno giovani,
frequentano i nostri locali sui rischi connessi
all’abuso di bevande alcoliche ”.
Scarsa informazione e pochi controlli
“Del resto – conclude Acquaviva- proprio una recente
indagine sulla sicurezza stradale della Regione Piemonte
(cui si deve anche la, positiva campagna ‘Guido Sobrio’),
ha rilevato che la quasi totalità degli intervistati, un
campione di oltre 3000 piemontesi di età superiore ai 14
anni, non era assolutamente a conoscenza dei minimi
parametri alcolemici consentiti e, soprattutto, a quanto
tali parametri corrispondessero in termini di ‘bicchieri’.
La stessa indagine metteva inoltre in luce il fatto che
i cittadini sottoposti ad un controllo del tasso
alcolemico con etilometro erano solo il 5% del campione
intervistato e a quasi tutti era capitato una sola
volta. Proprio in quest’ottica, dunque, si inserisce la
nostra iniziativa. Un’iniziativa che, come categoria,
vogliamo impegnarci ad estendere il più possibile
affinché i nostri locali, oltreché essere luoghi di
intrattenimento e di svago serale e notturno, mettano in
pista anche una vera e propria campagna di educazione
tesa a mettere in guardia i frequentatori dai rischi
correlati ad un bere smodato, offrendo loro la
possibilità di ‘autovalutarsi’ prima di tornare a casa
alla guida dell’auto”.
Discoteche e sale da ballo si autocandidano, quindi, a
diventare anch’esse, per quanto possibile, “agenzie
formative e informative” rispetto al tema della
sicurezza stradale. In particolare, rispetto ai problemi
connessi al rapporto alcol – guida.
Ma i nostri locali sono spesso l’ “anello debole” di
mode e comportamenti giovanili e sociali già di per se’
molto “a rischio”
“I problemi dei giovani, e non solo – afferma Carlo
Nebiolo, presidente dell’Epat torinese – ci trovano
assolutamente sensibili, ma la soluzione non può essere
cercata additando, come spesso accade, nei nostri
pubblici esercizi il principale ‘capro espiastorio’, da
cui partire per focalizzare e risolvere gli stessi
problemi. Problemi che equivalgono certamente, anche per
i nostri giovan a: abuso di alcolici (una vera e propria
‘moda’ del bere), ma anche consumo di droghe (spesso
abbinate all’alcol per uno sballo senza il quale sembra
quasi impossibile per alcuni divertirsi), così come al
gusto per la sfida e all’amore per la velocità, permesso
da auto sempre più potenti guidate sovente da giovani
neopatentati o poco più che ventenni. Tutti
comportamenti a forte rischio. Esaltati dal gruppo.
Spesso in assoluta mancanza del senso del limite e del
pericolo. Ecco perché in questo ‘circolo poco virtuoso’
le nostre discoteche rappresentano per davvero l’
‘anello debole’. Del resto tutti sanno che qualsiasi
consumazione in una discoteca o sala da ballo ha prezzi
elevati, tali da disincentivare proprio il consumo
abnorme”.
No a chiusure anticipate dei locali e a
“proibizionistiche” restrizioni legate all’orario
“Chi vuole lo ‘sballo’– prosegue Nebiolo – non aspetta
certo l’una di notte per iniziare a procurarselo.
E’inoltre poco realistico ritenere che i giovani e tutti
quelli che mirano a ‘notti da sballo’ arrivino nei
nostri locali sempre sobri e se ne vadano presto a casa
altrettanto sobri. E’ invece più facile ritenere che
essi possano dedicarsi a quel pericoloso nomadismo
notturno, che
(segue)
tanti incidenti ha provocato nel tempo, per spostarsi in
altre località o in altre regioni vicine o nel ‘circolo
privato’ di turno esente da ogni limitazione d’orario e
da qualsivoglia vincolo di somministrazione”.
Si costituisca dunque un “tavolo di confronto” quanto
più allargato possibile
“Credo che il Silb con questa lodevole iniziativa –
afferma Maria Luisa Coppa, presidente dell’Ascom di
Torino e provincia – si voglia collocare in una
posizione di sensibilizzazione, confronto e
collaborazione che è certamente lodevole. Il problema
esiste, ma va affrontato senza posizioni preconcette. I
titolari di discoteche e locali da ballo, insieme ai
loro collaboratori, svolgono una funzione estremamente
delicata nell’accoglienza e nel ‘controllo’ dei loro
clienti; una funzione per altro regolamentata da norme
commerciali, penali, amministrative, di ordine e
sicurezza pubblica che, se non rispettate, comportano
pesanti sanzioni economiche, di immagine (con la
sospensione o la revoca dell’autorizzazione) e penali.
Nessuno vuole sottrarsi alle proprie responsabilità.
Anzi, tutti si deve lavorare per tentare di risolvere o,
quanto meno, arginare il problema degli incidenti
stradali legati all’abuso di bevande alcoliche. TUTTI.
INSIEME. Ciò che, dunque, si chiede, proprio partendo
dall’iniziativa del Silb, è la costituzione di un tavolo
di confronto comune quanto più possibile allargato al
sociale. Un tavolo che veda la collaborazione delle
Istituzioni, delle forze dell’ordine, delle scuole, ma
anche dei privati, dei locali notturni, delle
Associazioni interessate al fenomeno fino , perché no?,
alle aziende produttrici di alcolici, all’industria
automobilistica e al mondo della pubblicità. Solo così,
facendo gioco comune, si potranno affrontare con
speranza di successo i problemi”.
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