IL "LOOK OF THE CITY" DI TORINO 2006
Tra pochi giorni vie, corsi e piazze in ogni
parte della città – dalle periferie al centro storico -
si vestiranno con il colore, i simboli, le lettere e la grafica scelti per
realizzare il "LOOK OF THE CITY",
l’abito olimpico creato per la Torino che si appresta ad
ospitare i XX Giochi invernali e le
Paralimpiadi del ghiaccio e della neve.
A partire dai primi giorni di gennaio - e
fino al termine della manifestazione a cinque cerchi e
dell’analogo appuntamento riservato agli atleti diversamente
abili - migliaia di stendardi, teli,
bandiere e altri elementi decorativi appariranno lungo i viali,
nelle strade e sulle facciate degli edifici.
IL ROSSO CINABRO COLORE DOMINANTE DEL "LOOK
OF THE CITY"
Il progetto del "LOOK OF THE CITY" - che avrà
il rosso cinabro come colore dominante e una
grafica essenziale, fatta di segni e scritte in bianco e nero –
è stato curato dagli architetti Italo Lupi,
Ico Migliore e Mara Servetto.
Il progetto si serve coerentemente di alcuni
elementi distintivi, nel rispetto delle caratteristiche
architettoniche e urbanistiche del capoluogo piemontese.
Nessuna gigantografia multicolore, nessun
riferimento pubblicitario, ma grandi stendardi e interventi
tridimensionali che utilizzano un unico colore, il rosso
cinabro, su cui è stampata una grafica sobria.
Un’ idea essenziale per un progetto esteso di immagine
coordinata che si sposa e continua negli
elementi metallici estremamente rigorosi ma dinamici, che, nello
stesso color cinabro, punteggiano
con le loro grandi dimensioni punti nodali della città e dei
percorsi olimpici.
10.000 STENDARDI E TANTI ELEMENTI DECORATIVI
Chi giunge a Torino nei giorni dei Giochi
riceverà il primo messaggio di benvenuto proprio dagli
stendardi rosso cinabro posti lungo le vie d’accesso alla città,
gli altri (ne sono previsti complessivamente 10mila)
saranno collocati secondo una precisa strategia di
posizionamento in rapporto ai movimenti della famiglia
olimpica e ai percorsi cittadini. Sul loro sfondo rosso
campeggeranno simboli olimpici oppure il profilo di
elementi caratteristici della città.
Ampi tratti della città saranno segnati dalla
presenza di diversi elementi: "Menhir", grandi monoliti
rivestiti di grafica illuminati all’interno; "Shangai", alte strutture in
acciaio che ricordano l’omonimo
gioco, con scritte luminose e dinamiche; vasi di grandi
dimensioni, uno per ogni disciplina olimpica, fasci
di tubolari metallici.
Quaranta punti informativi sono stati creati
riutilizzando le "casette" impiegate nei mercatini natalizi del
Comune di Torino, realizzando interventi minimi di vestizione e
l’accostamento di un elemento verticale
luminoso di riconoscimento. Mentre nel cuore storico della città
tra le piazze San Carlo e Solferino il rosso
cinabro si mescolerà ai mille colori delle bandiere delle
nazioni che prenderanno parte ai XX Giochi invernali.
Distintivo in tutti gli interventi è anche
l’utilizzo della luce, progettato per evidenziare presenze
attive e
mutevoli, che cambiano tra il giorno e la notte generando
effetti di dinamicità e innovazione.
L’installazione del LOOK OF THE CITY (dagli
stendardi, alle bandiere, agli altri elementi) è iniziata in
questi giorni.
Il costo complessivo degli interventi è di
circa sette milioni di euro.
Per la scelta delle imprese incaricate di
realizzare gli interventi sono state attuate quattro licitazioni
private su scala europea e venti trattative a livello locale.
Le ditte coinvolte sono: SET UP, TARDIVELLO,
INEXPO, GRANDI EVENTI, BODINO, EUROFIERE, GRAFECO,
NEON ITALIA, CMB, GIORDANO.
La direzione degli interventi di allestimento
è affidata allo Studio Dedalo degli architetti Luisella Italia e
Massimo
Venegoni.LOOK OF THE CITY TORINO 2006
LE CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
La scelta di un solo colore, il rosso
cinabro, che vuole unificare tutti gli interventi nella
città con un segno
omogeneo e riconoscibile.
Un colore vivo, carico d’energia, il colore
della fiamma olimpica, della passione, definito pensando ai
bagliori dei quadri rinascimentali, fiamminghi e piemontesi.
Un’immagine essenziale, diretta che si
sviluppa attraverso una personale elaborazione grafica delle
immagini
relative alle icone della città e in un uso del lettering molto
variato, teso a restituire il senso di pluralità
tipico di un evento quale un’olimpiade.
Una scelta grafica caratterizzata dal
trattamento al tratto di immagini fotografiche che ripercorrono
una pluralità di temi evidenziando la cultura dell’innovazione
propria di Torino nei campi della creatività
e del sapere, dalla storia passata alla contemporaneità,: la
storia, la scienza, il cinema, la cultura,
il design, l’architettura, l’arte, il cioccolato, lo sport, il Barocco.
Il posizionamento diffuso nella città di
elementi tridimensionali, segni grafici dinamici, che
segnano i
punti nodali della città e dei percorsi olimpici, marcando il
territorio. Interventi che sottolineano
le prospettive, recuperando una caratteristica tipica della
città nel riferimento verticale,
del "guardare verso l’alto", dalla mole ai grandi viali chiusi
dalle quinte delle montagne o della collina.
Grandi elementi metallici rigorosi, ma
dinamici, restituiscono il senso della festa senza
sovrapporsi alla città, marcano il territorio sottolineandone i
tratti distintivi, con episodi isolati
di alta forza comunicativa e decorativa nella scala pedonale e
viaria, in grado di sfruttare anche
le prospettive più lunghe.
Distintivo è anche l’utilizzo della luce,
progettato per evidenziare presenze attive e mutevoli che
cambiano tra il giorno e la notte e generano dinamicità e
innovazione, definendo un paesaggio mutevole.
I NUMERI DEL LOOK OF THE CITY TORINO 2006
10.000 STENDARDI
Stendardi in 3 formati (90x400-70x310-90x90)
con 28 soggetti olimpici suddivisi in:
- sequenza "Benvenuti" (nelle vie di accesso
alla città), con alternanza di stendardi di benvenuto
in lettering diversi e stendardi legati ai simboli olimpici
(cinque cerchi, pittogrammi, claim)
- sequenza "Icone della Città" (nelle vie
della città), con alternanza di stendardi che riportano
icone della città (Caval d’Brons, Mole, Barocco) e stendardi legati ai
simboli olimpici
(cinque cerchi, pittogrammi, claim)
300 ELEMENTI VERTICALI (DI CUI 220 CON DISCHI
GIREVOLI COME UNA SORTA DI GRANDI ANEMOMETRI)
Alte strutture dinamiche in acciaio con
inserti di scritte luminose, in due tipologie, di altezza 6,5
metri
con girandole e 4,5 metri senza.
13 SHANGAI (DI CUI 8 A 7 ELEMENTI E 5 A 12
ELEMENTI)
Strutture in acciaio, che richiamano
formalmente il gioco dello Shangai, a 7 o a 12 elementi;
la struttura, alta 9 metri, è caratterizzata dalla presenza di
messaggi luminosi a lettere mobili.
150 VASI ROSSI
Vasi in acciaio contenenti ciascuno un fascio
di 15 tubolari metallici, uno per ogni disciplina olimpica,
con inserti di grafica luminescente. Il vaso è alto quasi 2 metri e
l’intera struttura è alta circa 4 metri.
MENHIR E TELI (OLTRE 60 INSTALLAZIONI)
Interventi grafici di grande scala suddivisi
in
strutture tridimensionali autoportanti alte
5m o 8 m (Menhir)
teli di grafica su preesistenze (su facciate)
Alcuni di questi grandi interventi oltre
all’illuminazione frontale sono caratterizzati dalla presenza
dinamica di grandi scritte al neon poste dietro ai teli, che di sera,
accendendosi, si sovrappongono
alla visione della grafica del telo
Interventi di grafica su cantieri, e
interventi di "campiture" (pannelli di grafica posizionati in
modo ricorrente e regolare lungo muri di recinzione)
BANDIERE
Imbandieramento degli edifici del
quadrilatero tra piazza San Carlo e Piazza Solferino, nel centro
della città, con bandiere di tutte le Nazioni partecipanti ai
Giochi Olimpici Invernali
40 CASETTE INFO
Le casette in legno esistenti normalmente
utilizzate dal Comune per i mercatini, verranno utilizzate
in occasione delle Olimpiadi come Info Point e distribuite in
diversi punti della città.
L’intervento di allestimento consiste
nell’accostamento di una pedana rossa cinabro con un alto
elemento verticale di comunicazione contraddistinto da tre cerchi luminosi
alto circa 5 metri
e da pannelli in alluminio, verniciati in rosso cinabro, di supporto alla
grafica per la casetta.
GLI AUTORI
DEL LOOK OF THE CITY
ITALO LUPI
Laureato in architettura al Politecnico di
Milano, membro italiano dell’AGI
(Alliance Graphique Internationale) e HonRDI (Honorary Royal
Designer for Industry),
dal 1972 progetta per l’immagine. Per sei anni art director di
Domus e della rivista IBM,
è oggi direttore responsabile e art director di Abitare, rivista
di architettura e design.
Autore di allestimenti per mostre, musei e scenografie.
Incaricato del Look of the City per i Giochi Olimpici
di Torino 2006.
MIGLIORE+SERVETTO ARCHITETTI ASSOCIATI
Architetti, Ico Migliore e Mara Servetto
realizzano progetti caratterizzati dalla definizione dello
spazio attraverso l’uso della luce e la costruzione di paesaggi
dinamici. Entrambi insegnano
Allestimento alla Facoltà di Architettura del Politecnico di
Milano. Ico Migliore è visiting professor
alla Kuwazawa Design School di Tokyo. Hanno pubblicato testi e
saggi critici e, per le loro ricerche,
sono stati invitati a partecipare a mostre e concorsi in Italia
e all’estero, tra cui la IX Biennale
di Architettura di Venezia 2004. Hanno allestito mostre presso
musei e istituzioni in tutto il mondo
e progettano per aziende quali il Gruppo Diego Della Valle,
Wallpaper Magazine UK, il Gruppo Poltrona Frau
e New York Times. Incaricati del Look of the City per i Giochi
Olimpici di Torino 2006.
DEDALO – architettura e immagine
Luisella Italia e Massimo Venegoni, architetti, lavorano
insieme dal 1980; nel 1988 fondano lo studio Dedalo
- architettura e immagine.
Si occupano di allestimenti e di architettura; Massimo
Venegoni è coordinatore del Master in exhibit design dello Ied
(Istituto Europeo di design).
Hanno partecipato a numerosi concorsi internazionale vincendo
nel 2004 il progetto di trasformazione in
complesso museale del Forte di Bard. |