Arrivederci Vancouver 2010!
La Torino delle Olimpiadi e delle
Paralimpiadi dice ciao al mondo con un'altra serata suggestiva e
l'abbraccio caldo della sua gente, assiepata in Piazza Castello,
lungo Via Roma, in Piazza San Carlo, felice di essere in strada
ad accogliere e salutare i nuovi amici conquistati con quest'ultima
settimana di gare spettacolari ed emozionanti.
Spring Time!, questo il titolo
della cerimonia di chiusura, un inno alla primavera,
simboleggiata da una piccola grande bambina, un pegno di
fratellanza che lo sport e l'ospitalità di Torino e del Piemonte
hanno suggellato in maniera definitiva col mondo intero.
Le bandiere delle delegazioni,
la simpatia degli atleti che sfilano sono il segno distintivo
della serata. Sono felici, sorridenti, salutano tutti e si
fotografano l'un l'altro. Per loro l'applauso più intenso e più
lungo.
Poi lo spettacolo: la gravità
viene annullata con uno show sospeso nel cielo, volano farfalle,
rondini che portano – è naturale – la primavera, anche il
pubblico gioca con ombrelli e spruzzini odorosi di acqua di
rose. Una solitaria libellula solca la notte della Medals Plaza
mentre le fate, gli atleti ed i presenti soffiano per spegnere
il braciere olimpico. Gli elfi bambini alla fine abbattono i
muri dell'indifferenza e dell'egoismo, grazie alla loro
fantasia. C'è anche Vancouver che vuole ricordare che fra
quattro anni toccherà alla città canadese ripetere Olimpiadi e
Paralimpiadi, ci sono Tiziana Nasi (una medaglia anche per lei:
"abbiamo messo basi solide per una cultura diversa" ha detto) e
Sir Philip Craven, i vertici dell'organizzazione dei Giochi e
del paralimpismo mondiale che testimoniano della bontà
dell'evento.
Poi tocca a Patty Smith. Apre
con Amore che viene, amore che va in omaggio a Fabrizio
De Andrè, già eseguita in un concerto milanese il mese scorso
insieme alla Premiata Forneria Marconi, uno dei sempre più
frequenti approcci italiani dopo la partecipazione al Tenco nel
2004, dove vinse il premio come operatrice culturale. Affronta
la scena con la sua consueta grinta asciutta e dura, racconta
della sua America e di come si ripudia la guerra, di come
people have the power, e di come non se ne deve mai perdere
la consapevolezza.
Il sipario scende, ma non si
chiude: Torino e il Piemonte hanno vinto una grande scommessa.
Ora c'è una grande esperienza da mettere a frutto.
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