Nell’ambito del progetto regionale di
sviluppo dei servizi per il diritto allo studio universitario,
il sistema universitario piemontese accresce il suo prestigio e
competitività con l’acquisizione di nuove residenze
universitarie, realizzate come villaggi media per l’accoglienza
di giornalisti e operatori dell’informazione in occasione dei
recenti XX Giochi Olimpici invernali di Torino 2006 e delle
paraolimpiadi, per diventare strutture di accoglienza per
studenti e residenzialità universitaria, nella fase post
olimpica.
E’ questo il caso del villaggio media Italgas,
ora Residenza Universitaria Lungodora, all’interno del più ampio
campus dell’Università degli Studi di Torino realizzato nel sito
industriale ormai dimesso dell’Italgas (c.so Regina Margherita).
Il Progetto, grazie ai finanziamenti
regionali stanziati per i prossimi 30 anni, è il risultato della
fattiva collaborazione tra Regione Piemonte, Agenzia
Territoriale per la Casa della Provincia di Torino (ATC),
Agenzia Torino 2006, Comitato Olimpico, Università degli Studi
di Torino che ha acquisito l’area dalla Società Italgas ed EDISU
Piemonte.
La realizzazione del Progetto sull’area, di
proprietà dell’Università degli Studi di Torino, è stata curata
dalla Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino
(ATC), stazione appaltante su delega della Agenzia Torino 2006
nonchè titolare di diritto di superficie trentennale.
Dopo lo svolgimento dei Giochi olimpici e
delle paraolimpiadi e l’utilizzo delle strutture da parte del
Comitato Olimpico che ha curato la gestione e
l’approvvigionamento di attrezzature e arredi, ATC ha concesso
in uso tutte le infrastrutture olimpiche a EDISU Piemonte che
provvederà alla gestione dei servizi residenziali gli studenti.
Il Progetto, calibrato per rispondere alle
prospettive di riconversione post olimpica delle strutture,
costituisce un significativo contributo alla disponibilità di
servizi residenziali rivolti agli studenti degli atenei
torinesi, che nello stesso complesso potranno usufruire anche di
un nuovo ristorante universitario per circa 200 posti a sedere,
la cui apertura è prevista per l’autunno del 2006.
Gli interventi, miranti a soddisfare le
esigenze dell’Ateneo quanto a consentire il recupero e la
riqualificazione urbanistica dell’area postindustriale in
funzione delle esigenze didattiche e di residenzialità
emergenti, rappresenta inoltre un importante elemento di
concretezza per il nuovo campus universitario realizzato
dall’Ateneo.
Oltre alla Residenza Lungodora, il piano
regionale prevede la destinazione a residenze universitarie in
fase post olimpica dei villaggi media di Via Pier Carlo Boggio a
Torino e Villa Claretta a Grugliasco, per studenti e servizi di
residenzialità universitaria legata a programmi di mobilità
internazionale e scambi di docenti e ricercatori.
L’offerta complessiva nelle residenze
olimpiche prevista a partire dall’a.a. 2006/7, per effetto della
conversione dei villaggi media in residenze è di 1.225 posti
letto.
L’area ex Italgas
L’area interessata dal progetto è collocata
tra c.so Regina Margherita e il fiume Dora Riparia, all’altezza
di Lungo Dora Siena, e delimitata dalle vie Ricasoli,
Pallavicino, Tommaseo e c.so Farini.
Caratteristica come il cosiddetto "Borgo del
Fumo", l’area industriale, poi dismessa, era occupata in passato
dalla Società Italiana del Gas oggi Italgas, per la fornitura
del gas di uso residenziale ed industriale e per le lavorazioni
ad alto impatto inquinante, come testimoniano i caratteristici
gasometri tuttora presenti che hanno marcato a lungo la
destinazione dei luoghi.
La Società Italgas dopo la metà
dell’Ottocento prescelse questa area per la localizzazione delle
proprie attività produttive, dove il territorio stava evolvendo
in senso produttivo e fissò la sua sede in c.so Regina
Margherita.
L’area urbana, cosiddetta Vanchiglia, ha
quindi mantenuto questa connotazione fino alla fine degli anni
sessanta quando i mutamenti sociali ed economici intervenuti
hanno contribuito alla trasformazione della destinazione d’uso
dell’area e alla dismissione di attività produttive ormai
desuete, come il settore dell’industria del carbone di cui la
Società Italgas era un esempio.
Le aree interessate dal Progetto sono state
oggetto di interventi di bonifica del suolo e demolizione di
manufatti preesistenti.
Gli edifici appartenenti all’area Italgas
ubicati in C.so regina Margherita 52-54 (la palazzina
direzionale, ingressi e fronti verso C.so regina Margherita , i
gasometri citati) sono dichiarati di rilevante interesse
pubblico a norma di legge, così come si tratta di risorsa idrica
vincolata, per il suo valore naturalistico e paesaggistico, il
fiume Dora Riparia.
La residenza universitaria
Posti letto: 331
n. 225 camere singole di cui n. 17 camere per
ospiti diversamente abili
n. 53 camere doppie
n. 41 minialloggi per 60 posti complessivi
Ingresso da Lungo Dora Siena 104
La residenza si articola in palazzine
separate tra di loro, con ampie aree verdi di pertinenza.
Le palazzine A, B, C e D sono destinate ad
ospitalità, gli altri edifici invece sono destinati ad attività
ricreative e di studio, oltre che di servizio.
L’accessibilità all’interno dell’area è per
buona parte pedonale e si caratterizza per la estrema comodità
di raggiungimento delle varie attività di supporto alla
residenza mediante percorsi interni appositamente studiati.
Il complesso in generale si caratterizza per
una elevata accessibilità da parte di persone diversamente abili
grazie a percorsi finalizzati alla eliminazione di eventuali
impedimenti alla libera fruizione della residenza e alla ridotta
pendenza delle rampe di accesso.
Nella residenza sono inoltre messe a
disposizione 17 camere attrezzate per l’ospitalità di studenti
diversamente abili e di eventuali accompagnatori.
La progettazione del complesso si è posta
come obiettivo la salvaguardia dell’identità dell’area,
fortemente connotata come sito industriale, chiuso, delimitato
da un muro esterno, la cui integrità è stata compromessa
dall’incuria del tempo e dalle demolizioni rese necessarie dagli
interventi del progetto.
Coerentemente con questo obiettivo ne è
derivata la scelta progettuale di preservare la identità dei
luoghi e rispettare l’idea di spazio chiuso, caratteristica
dell’area come era un tempo, sostituendo la cinta muraria
presente con una recinzione metallica continua, che costituisce
allo stesso tempo elemento di continuità e di apertura verso
l’esterno grazie alla estrema permeabilità percettiva della
recinzione stessa.
Le palazzine sono composte da 4 piani fuori
terra, distribuiti da due scale per edificio, collegate tra loro
all’interno da corridoio orizzontale. Le palazzine A, B,C sono
tra loro collegate con locali interrati.
In queste strutture i posti letto sono
organizzati in camere con bagno, diversamente dalla palazzina D
che si caratterizza per una diversa tipologia abitativa, in cui
prevale la soluzione ad "appartamento" che si prevede di
destinare a ospitalità residenziale.
All’interno dei blocchi residenziali, anche
per garantire livelli di comfort acustico adeguati, sono stati
localizzati gli spazi più strettamente legati alla vita
quotidiana degli ospiti (cucine, sale studio, sale Tv) e allo
studio, garantendo al contempo le necessarie esigenze di
individualità che ne prescindono.
Si è ritenuto invece di destinare locali
esterni alle palazzine residenziali per lo svolgimento delle
attività legate alla socialità e aggregazione, quali: palestra,
sala ritrovo, sala pc.
Le camere si caratterizzano inoltre per
elevati livelli di comfort visivo e termico, oltre che acustico.
In particolare per quanto riguarda l’aspetto
termico, la progettazione di un sistema strutturale a muratura
portante e l’impiego di isolanti di tipo naturale consentono
l’effetto di un notevole risparmio energetico con
razionalizzazione dei costi di gestione.
Per garantire le esigenze di servizi fonia e
dati sia nella fase olimpica che post olimpica, tutti gli
edifici del complesso sono connessi da una rete in fibra ottica.
In particolare nelle camere sono previsti i collegamenti Tv,
Internet, e telefonico per la sola ricezione.
La progettazione ha inoltre ampiamente atteso
alle esigenze di tutela dell’ambiente e di rispetto dei
parametri di ecosostenibilità.
Il complesso residenziale è stato infatti
realizzato con materiali e tecnologie eco compatibili (argilla
naturale porizzata con farina naturale per i muri, lamelle di
legno per la modulazione degli apporti termici e solari lungo il
fronte sud, sughero per l’isolamento delle strutture, legno per
gli infissi interni ed esterni).
Il complesso residenziale ha ottenuto la
certificazione da parte della Agenzia per la protezione
dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT), con la
assegnazione del marchio Ecolabel.