MOSTRA Ugo Malvano
(1878-1952), L’esperienza di un pittore tra Torino e Parigi
ARCHIVIO DI STATO DI TORINO
Ingresso mostra: piazzetta
Mollino
5 settembre-1 ottobre 2006
orario: martedì-venerdì ore
10-18; sabato e domenica ore 15-19
Ingresso gratuito
Comitato scientifico: Rosanna
Maggio Serra, Laura Malvano, Pino Mantovani, Isabella Massabò
Ricci, Marco Rosci.
La mostra dedicata a Ugo
Malvano – scrive Marco Carassi direttore dell’Archivio di Stato
di Torino - è un esempio del modo nel quale è possibile,
attraverso i documenti di un archivio privato, esplorare i
molteplici aspetti di una personalità della vita intellettuale e
artistica torinese del Novecento, cogliendo i fili di questioni
sempre aperte, e facendone vibrare le corde in consonanza con la
nostra sensibilità di oggi.
Dopo la mostra personale
dedicatagli nel 2002 dalla Città di Cherasco, questa ampia
antologica di Ugo Malvano ripropone oggi all’attenzione del
pubblico e degli studiosi la figura dell’artista, documentandone
l’attività pittorica a partire dagli ultimi anni dell’ 800. Il
viaggio tra le oltre cento opere esposte traccia il profilo di
un pittore innamorato della cultura francese, ma profondamente
impregnato dell’ambiente torinese: una pittura aggiornata
all’impressionismo e post-impressionismo francese fino a Cézanne,
e poi svolta autonomamente a fianco dell’esempio torinese dei
Sei e di Casorati.
Dall’inizio del secolo agli
anni Trenta Malvano, dopo la laurea in medicina e una prima
formazione artistica eclettica specialmente rivolta a un
rapporto diretto col vero, assiduo degli ambienti intellettuali
torinesi intorno a Lombroso e Giacosa, iniziò una serie di
soggiorni a Parigi, dove entrò nella cerchia di Serafino
Macchiati, un artista poliedrico che accolse e favorì tra gli
altri Giacomo Balla nel suo primo periodo parigino. Nella
capitale francese - dove espose al Salon d’Automne del
1909, al Salon des Artistes Indépendants del 1922 e nel
1928 alla galleria Chéron, la stessa che accoglieva Modigliani,
Utrillo, Soutine, Fushita, ecc. - Malvano mostrò di intendere e
di saper elaborare con originalità la lezione impressionista e
di Cézanne, fino a quella dei Nabis e dei Fauves e, nel primo
dopoguerra, divenne un tramite, per i frequenti ritorni ed
impegni espositivi a Torino, dell’ingresso della cultura
pittorica moderna francese nella nostra città ancor prima dei
"Sei", con i quali ebbe comunque rapporti di amicizia e di
reciproca stima.
Fuori dell’ambiente artistico,
intensa e continuativa fu la sua amicizia con Henri Barbusse,
uno dei protagonisti del socialismo francese, scrittore,
fondatore della rivista antimilitarista "Clarté", presidente
dell’Associazione Democratica Ex Combattenti, assai diffusa
anche in Italia dopo la prima guerra mondiale. Malvano, che
aveva a sua volta alle spalle una sofferta esperienza di
partecipazione alla guerra, contribuì alla diffusione di "Clarté"
in Piemonte e prestò il suo impegno per mettere in contatto
Gramsci e Barbusse.
Tornato a Torino nel 1930,
sposò Nella Marchesini, già allieva di Casorati, tenendosi
tuttavia sostanzialmente fedele alla sua raffinata meditazione
sulla pittura francese e in particolare sul modello cézanniano,
con sviluppo dell’interesse per la sintesi volumetrica, evidente
nei paesaggi, nelle nature morte e nelle sempre più numerose
vedute urbane.
Nel 1940, a seguito della
guerra e delle persecuzioni razziali, si rifugiò con la famiglia
prima in Valchiusella, e poi a Rosero sulla collina torinese,
senza interrompere il suo vitale rapporto con la pittura, che
anzi raggiunse caratteristiche di estrema sintesi espressiva -
evidente anche nei numerosi disegni realizzati durante il
rifugio a Rosero - confermando la sua lettura originale del
modello Cézanne.
Il catalogo - insieme ai
documenti biografici (fotografie, lettere ecc.) presentati in
mostra - mette in luce il fecondo dialogo tra arte e storia
vissuto in prima persona nei carteggi tra il pittore e
personalità dell’ambiente artistico e intellettuale del suo
tempo: emergono la passione per la montagna, la guerra,
l’impegno politico, le amicizie forti e salde con pittori e
intellettuali, il legame con Nella Marchesini, le vicende
storiche e personali che hanno accompagnato e orientato il
percorso artistico di Malvano.
Catalogo a cura di Emanuela
Genesio, Edizioni Gi.mac - Savigliano (CN)
Organizzazione: Archivio di
Stato, Società Piemontese per le Belle Arti ONLUS (SPABA)
Mostra realizzata con il
sostegno di
e il contributo di Augusta
Assicurazione, agenzia di Rosa Gaia Pane, corso Marconi 24,
Torino |