L’evento che il 9 maggio al
Lingotto apre la Fiera dei Vent’anni con la partecipazione di
Umberto Eco. Marino Sinibaldi conduce, Gabriele Vacis cura la
regia. Protagonisti gli Avion Travel, Boosta, Natalino Balasso,
Ascanio Calestini, Vincenzo Cerami, Giuseppe Culicchia, Michele
Di Mauro, Massimo Gramellini, Stefania Rocca, Hamid Ziarati.
I CONFINI, TEMA CONDUTTORE DELLA FIERA 2007
Torino, maggio 2007 - L’edizione 2007, con cui la Fiera del
Libro festeggia i suoi vent’anni, ha per tema conduttore i
confini. Il confine è infatti ciò che segna un limite, e dunque
separa, ma insieme unisce, mette in relazione. E’ il limite che
bisogna darsi per cercare di superarlo. E’ la porta del
confronto con noi stessi e con gli altri. E’ una linea mobile
che esige una continua ridefinizione. Un concetto che la Fiera
intende appunto declinare nella sua accezione di apertura e di
scambio.
Il confine mette in gioco un’idea di polarità, di opposizioni
chiamate a misurarsi, a rispettarsi e a dialogare. E allo stesso
tempo ci rimanda l’immagine complessa, paradossale e
contraddittoria del mondo d’oggi.
Primo paradosso: un mondo sempre più virtualizzato e globale
sembrerebbe avere attenuato o addirittura abolito il concetto di
separatezza, sostituito da quello di un gigantesco mercato, che
consuma ovunque i medesimi prodotti. Eppure i confini cancellati
dai mercati ritornano drammaticamente sia nella crescente
divaricazione tra Paesi ricchi e Paesi poveri, sia
nell’affermazione di esasperate identità locali, opposte le une
e altre, che si risolvono in tensioni, conflitti, guerre di
tutti contro tutti. Le divisioni etniche e religiose, lungi dal
conciliarsi in un dialogo possibile, scatenano opposizioni
sempre più radicali e devastanti, che si affidano al braccio
armato dei terrorismi. La miscela di cosmopolitismo,
globalizzazione e fanatismi locali produce nuovi recinti e
innalza nuovi muri.
Di qui anche le diversità tra il multiculturalismo di ieri e di
oggi. Se ieri i flussi migratori tendevano a integrarsi nelle
società d’arrivo (come nel caso degli italiani d’America), oggi
i nuovi migranti tendono a isolarsi nelle grandi città
dell’Occidente, in una spirale perversa di frustrazioni e
risentimenti. Tipico è il caso di Londra, ma anche di Parigi, in
cui i confini d’un tempo si sono trasferiti all’interno della
città. Le periferie invadono i centri storici, ma non se ne
fanno assorbire, restano delle enclaves.
E’ andato in crisi anche il modello dello Stato-nazione, troppo
esteso per assorbire movimenti regionalistici o localistici, e
per garantire a tutti una rappresentanza equilibrata. Confini
tracciati astrattamente sulla carta geografica, come nel caso
dell’Irak, diventano dei contenitori di scontri senza
remissione. A sua volta, l’integralismo religioso rappresenta un
modello totalitario diverso da quello dei regimi autoritari
tradizionali, e impone nuove analisi e nuove risposte.
Le città-ponte e i confini dentro le megalopoli
La Fiera 2007 declina il tema dei confini in alcuni grandi
filoni. Il primo è dedicato agli aspetti storici, politici e
sociali, e identifica due tipici casi di città di confine come
luogo d’incontro e di ibridazione d’esperienze diverse.
Trieste, crocevia di popoli, la città di Svevo, di Saba, di
Joyce, di Magris, e culla della psicoanalisi italiana. Ne
parlano Susanna Tamaro con Pino Roveredo, e Giorgio Pressburger
con Mauro Covacich, ma anche gli scrittori sloveni Miroslav
Kosuta e Boris A. Novak, con Tatjana Rojc. Accanto a loro,
giovedì, un altro gruppo di scrittori della Slovenia; Proprio da
Trieste Riccardo Illy, autore del fortunato volume La rana
cinese, porterà le sue riflessioni su un nuovo modello-Paese che
consenta di affrontare la sfida globale che arriva soprattutto
da Oriente.
Istanbul, ponte tra Occidente e Oriente, è la città di Nazim
Hikmet e di Orhan Pamuk, già ospite della Fiera nel 2000. Ne
parlano con Silvia Ronchey, storica di Costantinopoli, gli
scrittori Moris Farhi e Feridun Zaimoglu Ma si discuterà anche
delle complesse questioni legate all’ingresso della Turchia
nell’Unione Europea con l’opinionista francese Bernard Guetta,
collaboratore di L’Express e Le Monde, Giuseppe Scognamiglio,
responsabile dei rapporti istituzionali Unicredit, Mesut Yilmaz,
ex-primo ministro della Turchia, e lo scrittore Feridun Zaimoglu.
Confini invisibili, ma invalicabili possono correre anche
all’interno delle metropoli, segnando divisioni e opposizioni da
cui scattano la scintilla della rivolta, o le trame del
terrorismo fondamentalista. Il difficile rapporto tra centro e
periferie troverà un’esemplificazione nei casi di Londra, Parigi
e Napoli. Sono attesi gli interventi di Carlo Ossola, Cesare
Martinetti e Rosa Russo Jervolino. Il “caso Londonistan” sarà
discusso da Antonio Caprarica, Nafeez Mosaddeq Ahmed (il suo
Guerra alla libertà, Fazi 2002, è stato definito da Gore Vidal
“l’analisi di gran lunga migliore e più equilibrata sull’11
settembre”) e Tariq Ramadan, uno degli intellettuali islamici
più influenti e controversi di questi anni.
Domenica 13 un dibattito che si cala nel vivo della cronaca di
queste settimane: Chinatown a Milano, con Letizia Moratti,
Sergio Chiamparino, Walter Veltroni e rappresentanti della
comunità cinese a Milano.
Le “lezioni magistrali”
Il tema dei confini e dei limiti ispira una serie di riflessioni
e metafore che comprendono anche i “non luoghi”, codificati da
Marc Augé, che lunedì 14 maggio, in dialogo con Marco Aime sui
confini dell’antropologia, concluderà una prestigiosa serie di
“lectio magistralis” che avranno come protagonisti Predrag
Matvejevic (I confini delle nazioni, le frontiere delle
culture), Zygmunt Bauman (Le Vespe di Panama. Una riflessione su
centro e periferia), Stefano Rodotà (La vita e le regole),
Edoardo Boncinelli (I confini del male), Daniele del Giudice (Lo
spazio dei nuovi confini), Julia Kristeva (Il bisogno di
credere), Claude Raffestin (Gli aspetti biologici e sociali dei
confini), Vittorio Sgarbi (i confini tra il bello e il brutto),
Emilio Gentile (Le religioni della politica, da Mussolini a Bush),
Valerio M. Manfredi (Tutte le forme dell’epica), Corrado Augias
(A che cosa serve leggere) e del cardinale Camillo Ruini, che
interverrà sul tema Teologia e cultura: terre di confine.
Dei confini della democrazia discuteranno Luciano Canfora, Paul
Ginsborg e Gustavo Zagrebelsky, mentre Claudio Magris parlerà
con lo stesso Zagrebelsky di una Storia che non si lascia
comprimere in percorsi prestabiliti.
Ancora: dove corrono i confini del difficile dialogo tra
Occidente e Islam? Risponderanno Renzo Guolo, Paola Caridi,
Fouad Khaled Allam e Igor Man. Mentre le nuove frontiere dei
rapporti con l’Oriente saranno discusse da Renata Pisu e
Federico Rampini, esperti osservatori del “caso Cindia”.
Nella vita d’ogni giorno non sono meno importanti i contorni
delle nuove identità giovanili, come si riflettono anche nelle
opere narrative (ne parleranno con Anna Oliverio Ferraris,
Gianfranco Bettin, Federico Moccia e Loredana Lipperini); o
ancora, i confini di quel precariato che si è configurato come
uno dei grandi problemi nazionali, e su cui porteranno la loro
testimonianza gli scrittori che se ne stanno occupando (Tullio
Avoledo, Andrea Bajani, Mario Desiati, Angelo Ferracuti, Aldo
Nove). Infine una questione di non minor importanza: quali
relazioni intercorrono tra la realtà e un mondo virtuale sempre
più invasivo, che surroga i rapporti diretti in astrazioni che
si rinchiudono su se stesse, in una sorta di autismo digitale?
Sono attese su questo tema le risposte di Vittorino Andreoli,
Mauro Covacich, Massimo Melotti.
Dei confini di genere tra finzione e non finzione discuteranno
Mauro Covacich, Massimo Gramellini, Francesco Piccolo. II
confini del buio in arte e letteratura è il tema suggestivo del
nuovo libro di Paolo Mauri di cui parleranno Valerio Magrelli e
Nico Orengo. Infine sui rapporti tra fede e ragione, laici e
credenti intervengono Maurizio Ferraris, Piergiorgio Odifreddi,
Gian Enrico Rusconi.
Anche il campo scientifico propone polarità affascinanti, come
il rapporto tra il micro delle particelle elementari e il macro
del cosmo, tra universo e mondo subnucleare, indagato con
strumenti sempre più sofisticati, alla ricerca dei mattoni primi
della materia e di una possibile spiegazione del Big Bang
originario. Ne parleranno i fisici Stefano Fantoni, Franco
Pacini, Pietro Frè, introdotti da Piero Bianucci.
LA LITUANIA, PAESE OSPITE D’ONORE 2007
tra letteratura, musica, arte e teatro
La Lituania, nuovo confine dell’Europa a 25, porta a Torino una
cultura sofisticata e in costante dialogo con le principali
correnti del continente. Oltre alla letteratura (saranno a
Torino una dozzina di narratori e poeti), la Lituania ha molte
frecce al suo arco: la musica (eccellenti jazzisti), il barocco
(particolarmente vicino alla nostra sensibilità, perché molti
degli architetti che hanno lavorato a Vilnius e negli altri
centri lituani erano italiani), e il teatro.
Atteso a Torino il regista Eimuntas Nekrosius, che ha
recentemente portato in Italia il suo Faust, in dialogo con
Franco Quadri. Jonas Mekas, da molti anni attivo a New York,
poeta e maestro del cinema undergound e vero animatore del “New
American Cinema”, verrà introdotto da Gianni Rondolino. Nei
giorni della Fiera, il Museo del Cinema dedica un ciclo al
cinema lituano, protagonisti Sharunas Bartas e Jonas Mekas.
Ma si parlerà anche di Europa, di cosa significa essere
cattolici oggi (con il cardinale di Vilnius, Audrys Juozas
Backis, il cardinale di Torino Severino Poletto, Enzo Bianchi,
priore della Comunità monastica di Bose; di morte e rinascita
del comunismo, con l’ex-premier lituano Vytautas Landsbergis,
Marcello Flores, Silvio Pons e Andrea Romano. Paolo Fabbri,
Massimo Leone e Kestutis Nastopka renderanno omaggio A.J.
Greimas, uno dei fondatori della moderna semiologia. Irena
Vaisvilaite, storica dell’architettura, parlerà dei confini
orientali della grande arte barocca.
LINGUA MADRE
Il successo registrato dall’edizione 2006 di Lingua Madre, il
progetto promosso dalla Regione Piemonte e dalla Fiera del
Libro, ha rappresentato una delle note più positive della
manifestazione. Un pubblico competente e appassionato ha accolto
con autentico entusiasmo autori provenienti dalle culture
extraeuropee, spesso poco conosciuti o addirittura ignoti, di
cui ha saputo cogliere il valore.
Lingua Madre rappresenta oggi uno dei caratteri identitari della
Fiera. E’ il luogo dell’incontro con culture lontane, che
trasferiscono le loro radici e la loro identità originaria in
lingue d’arrivo (per lo più l’inglese e il francese, ma ora
anche l’italiano), creando un circuito virtuoso di ibridazioni e
di scambi, di nuove potenzialità espressive.
La nuova sistemazione dell’Arena Piemonte ha facilitato gli
incontri, e offerto uno spazio adatto anche ai complessi
musicali, in larga parte extraeuropei, che lavorano nella stessa
direzione dell’ibridazione di linguaggi ed esperienze.
La Regione Piemonte, nelle persone della Presidente Mercedes
Bresso e dell’Assessore Gianni Oliva, sostiene nel modo più
convinto l’iniziativa, che si espande lungo tre direttrici: la
valorizzazione delle culture che si affacciano sul Mediterraneo,
l’anglofonia (dalla Nuova Zelanda al Canada), e i momenti
musicali, che risulteranno particolarmente spettacolari. Vi
prendono parte il Flaco Biondini Trio, lo storico gruppo cileno
dei Quilapayun, i russi del Terem Quartet, il duo Mbarka ben
Taleb (la vocalist tunisina che mescola la tradizione araba e
napoletana alle sonorità moderne) e Shhadeh Abdulla (il giovane
maestro siriano del qanun, l’antica cetra a 81 corde), e i
bulgari della Martin Lubenkov Orchestra.
Per l’edizione 2007 saranno a Torino Sandra Cisneros (nata a
Chicago da padre messicano e madre chicana), il maori Whiti
Himaera (Nuova Zelanda), la vietnamita Monique Truong, che fa
raccontare la celebre coppia Gertrude Stein-Alkice Toklas dal
loro cuoco vietnamita; la cinese Wei Wei, affascinata dalla
cultura francese, oggi a Parigi, rievoca un’infanzia durante la
Rivoluzione Culturale. Lance Henson è un poeta cheyenne tra i
più rappresentativi della cultura dei nativi d’America.
Dall’Africa vengono Tsitsi Dangarembga, dello Zimbabwe, anche
drammaturga e regista; la sudafricana Sindiwe Magona con le sue
dure storie di riscatto dal mondo dell’apartheid; Léonora Miano,
camerunese trasferita a Parigi, che racconta il difficile
ritorno in patria. E’ una fuga in Occidente anche quella di
Nathacha Appanah delle Isole Mauritius. Dall’India scrittori tra
i più significativi: il travolgente Tarun Tejpal, Bapsi Sidwa e
Alka Saraogi, interpreti di un mondo che fa dolorosamente i
conti con la tradizione. Sono indiani anche Anosh Irani,
delicato narratore di storie di bambini in un orfanotrofio di
Bombay, e Laila Wadja, che racconta le vicende della sua
integrazione in Italia.
Dal mondo islamico arrivano Fouad Al-Takarli, patriarca della
letteratura irakena; i marocchini Bensalem Himmish e Aldelkader
Benali, da molti anni in Olanda; e Maissa Bey. La cambogiana
Somaly Mam è diventata una protagonista della lotta contro lo
sfruttamento della prostituzione infantile in Oriente. La
siriana Maram el Masri interpreta i suggestivi testi poetici,
apprezzati da Adonis, che lei stessa ha messo in musica.
L’israeliana Rina Frank, figlia di emigrati rumeni, racconta una
saga famigliare nella Haifa degli anni ’50; mentre un altro
israeliano, Alon Altaras si è integrato in Italia, dove insegna
all’Università di Siena, e traduce in ebraico alcuni tra i più
significativi scrittori italiani. Dalla Russia viene Mikhail
Shisksin, oggi residente in Svizzera, e considerato uno dei più
significativi narratori del suo Paese, mentre il nigeriano di
Los Angeles Chris Abani evoca il lato più violento,
superstizioso e povero della metropoli americana; così come
Alicia Gaspar de Alba racconta nei suoi romanzi-documento le
stragi di giovani donne alla frontiera tra Messico e Stati
Uniti.
Il personaggio più atteso è sicuramente Ayaan Hirsi Ali, la
scrittrice somala che si era rifugiata in Olanda, dove è stata
eletta deputato nel partito laburista, e ha firmato il libro Non
sottomessa, in cui critica con durezza la condizione delle donne
nella società islamica, e la sceneggiatura del film Submission
di Theo van Gogh, ritenuto blasfemo dai fondamentalisti. Oggi
vive negli Stati Uniti sotto scorta. Il suo nuovo libro,
Infedele, è in uscita da Rizzoli.
Il festival di Lingua Madre proseguirà a Siena dal 16 al 18
maggio, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del
Comune. Saranno ospiti della città toscana Chris Abani, Sandra
Cisneros, Tsitsi Dangarembga, Witi Ihimaera, Sindiwe Magona,
Maram al-Masri, Monique Troung, Wei Wei.
Lingua Madre è anche un concorso letterario. Sono state oltre
200 le partecipanti della Seconda Edizione del Concorso
Letterario Nazionale Lingua Madre, indetto da Centro Studi e
Documentazione Pensiero Femminile di Torino insieme a Regione
Piemonte e Fiera Internazionale del Libro, aperto alle donne
straniere, principalmente extraeuropee, residenti in Italia. Le
tre vincitrici del 2007 sono Rosana Crispim Da Costa, brasiliana
con il racconto Pazienza; Loredana Pislaru, rumena, con Il
viaggio; Gabriella Kuruvilla, italo-indiana con Documenti.
Giovanna Pini riceve il Premio Sezione Speciale dedicato alle
donne Italiane, con il racconto Ancora un po’ di tempo. Le opere
selezionate saranno pubblicate in un volume che verrà presentato
alla Fiera del Libro, dove si svolge la premiazione (cui
parteciperanno le autorità locali e gli ambasciatori dei paesi
di provenienza delle vincitrici) e verrà indetta la terza
edizione del concorso.
GRANDI OSPITI DA TUTTO IL MONDO
A Torino 2007 il re dei best-seller, il sudafricano Wilbur Smith,
con il suo nuovo romanzo ambientato nell’antico Egitto. Dalla
Cina arriva Mo Yan, l’autore di Sorgo rosso, molto popolare
anche in Italia, dove ha ricevuto il Premio Nonino. Dal Cile,
Antonio Skármeta, l’autore del fortunato Il postino di Neruda;
dalla Svezia, Per Olov Enquist; dall’Olanda, Arnon Grunberg;
dalla Spagna Alicia Gimenez Bartlett; dalla Francia Tahar Ben
Jelloun, Laurent Gaudé, Eric-Emanuel Schmitt e Denis Guédj con i
suoi “gialli” matematici; dal Libano, Alexandre Najjar; dalla
Romania Mircea Cartarescu; dal Brasile Martha Medeiros con il
suo best-seller Il lettino.
Venerdì sera è attesa una rappresentanza di scrittori e poeti
dei Caraibi, Mediterraneo d’America, coordinati da Danilo Manera.
Nutrita la pattuglia degli autori italiani che comprende tra gli
altri Milena Agus, Niccolò Ammaniti, Corrado Augias, Franco
Cardini, Gianrico Carofiglio, Simone Cristicchi, Giuseppe
Culicchia, Gipo Farassino, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo
Gramellini, Silvana La Spina, Luciana Littizzetto, Claudio
Magris, Dacia Maraini, Franco Matteucci, Lorenzo Mondo,
Salvatore Niffoi, Alessandro Perissinotto, Francesco Recami,
Gaetano Savatteri, Antonio Scurati, Fabio Stassi, Serena Vitale.
Tra gli eventi più apprezzati dai visitatori del Lingotto, e che
registrano una partecipazione più attiva, sono quelli che
toccano i temi più scottanti della vita civile. Anche quest’anno
non mancheranno dibattiti di ampio respiro: il convegno indetto
dalla UTET sui diritti umani come sfida per la società (con
Daniela Colombo, Anthony Dworkin, Marcello Flores, Aryeh Neier,
Gianni Riotta, Gustavo Zagrebelsky); la discussione sul libro di
Pierluigi Battista, Cancellare le tracce, con Mirella Serri e
Giovanni De Luna; l’evento Foibe rosse, macchie nere, con
Frediano Sessi e Gianni Oliva.
E ancora, si discuterà il nuovo libro di Bruno Arpaia, Per una
sinistra reazionaria, con Luca Ricolfi e Marco Revelli; il 1977
trent’anni dopo, con Lucia Annunziata, Stefano Cappellini,
Concetto Vecchio e Luca Telese; il masochismo dell’Occidente con
Pascal Bruckner, Ayaan Hirsi Ali e Pietrangelo Buttafuoco; il
dibattito sulle radici greche dell’Europa, con Massimo Cacciari,
Giovanni Reale e Armando Torno; i rapporti tra tecnologia e
democrazia, con Luciano Gallino ed Ezio Mauro; la discussione
sul futuro dei giornali di carta, con Vittorio Sabadin; come
resistere nella palude di Italiopoli, con Olivero Beha; i
“compagni che sbagliano” con Gianni Barbacetto e Gian Antonio
Stella; le “illusioni sociali” analizzate da Giovanni Jervis; la
“filosofia minima” di Armando Massarenti; il futuro
dell’automobile, discusso da Guido Viale.
La Fiera renderà omaggio a Ryszard Kapuscinski (con Francesco
Cataluccio, Wlodek Goldkorn e Gad Lerner) e ad Alex Langer (con
Gianfranco Bettini, Goffredo Fofi e Gad Lerner).
Di particolare spicco l’evento dedicato a Primo Levi e ai libri
della dignità umana, in cui intervengono Walter Barberis, Marco
Belpoliti, Enzo Bianchi, Giovanni Conso, Carlo Ossola. A Primo
Levi sono anche dedicate le letture nell’Arena Bookstock, per la
regia di Gabriele Vacis.
Atteso l'arrivo della figlia di Ernesto Che Guevara, Aleidita,
in occasione della traduzione del libro di memorie della madre
Aleida March, Evocación. La mia vita accanto al Che (Rizzoli).
I MOMENTI DI SPETTACOLO
Di particolare rilevanza per l’edizione del ventennale i momenti
di spettacolo. L’incontro con Dario Fo; le letture dall'Eneide
di Vittorio Sermonti; Don Chisciotte e gli Invincibili, il
fortunato spettacolo di Erri De Luca e Gian Maria Testa; lo
spettacolo di e con Massimiliano Finazzer Flory, L’altro viaggio
di Rainer Maria Rilke; le performances jazzistiche nell’ambito
degli eventi lituani; Moni Ovadia con le barzellette con cui
l’Unione Sovietica rideva del regime; l’incontro con Maurizio
Milani; Bluetrane, il concerto in ricordo di John Coltrane
organizzato da Minimum Fax, con Furio De Castri e Emanuele Cisi;
le letture teatrali dei Mémoires di Carlo Goldoni a trecento
anni dalla nascita.
L’evento di chiusura, lunedì sera, vede in scena Luciano Ligabue
con il suo nuovo libro + dvd Parole e canzoni, con Vincenzo
Mollica. In programma domenica, All’inferno e ritorno. Viaggio
nella passione juventina da un testo di Giovanni De Luna: un
anno dopo la primavera maledetta del 2006 in scena le passioni,
le sofferenze e l'orgoglio dei tifosi con uno spettacolo curato
da Juventus F.C. e Fiera del Libro, in collaborazione con il
Teatro Stabile di Torino.
Nei giorni della Fiera si festeggeranno anche gli ottant’anni di
Guido Ceronetti e Carlo Fruttero, mentre Dario Franceschini,
Diego Marani ed Elisabetta Sgarbi evocheranno tra parole e
immagini la loro Ferrara. Alain Elkann, Dacia Maraini e Antonio
Scurati ricorderanno Alberto Moravia a cent’anni dalla nascita e
Enzo Siciliano, scomparso un anno fa. Letture di Elisabetta
Pozzi.
Si intitola Parole sul filo l’happening teatrale, letterario,
musicale e circense della Scuola Holden.
GINEVRA BOMPIANI E ROBERTA EINAUDI
MADRINE DELL’EDIZIONE 2007
Le madrine dell’edizione 2007 sono due amiche, Ginevra Bompiani
e Roberta Einaudi, continuatrici delle grande tradizione
editoriale che porta il nome delle loro famiglie.
Ginevra Bompiani, figlia di Valentino, ha diretto per la casa
editrice del padre “il Pesanervi”, apprezzata collana di
letteratura fantastica. Scrittrice e saggista molto apprezzata
da Italo Calvino, ha insegnato letterature comparate
all’Università di Siena ed è appunto ritornata all’editoria con
Roberta e un gruppo di amici.
Roberta Einaudi è figlia dell’ingegner Roberto, grande
imprenditore e fratello di Giulio, ed è cresciuta nella
leggendaria biblioteca del nonno Luigi, a Dogliani. Ha imparato
il mestiere lavorando nella libreria Einaudi di Via Manzoni, a
Milano, diretta da Vando Aldrovandi, dove si ritrovavano gli
intellettuali milanesi degli anni ’60, Vittorini in testa.
Cinque anni fa Ginevra e Roberta hanno dato vita a una nuova e
sofisticata casa editrice, Nottetempo. Dicono: “Volevamo fare
del libro un oggetto domestico, che ti viene dietro, si piega
alle tue esigenze, si ricorda di te quando sei a letto (insonne,
pigro o malato), o in viaggio, o in attesa...”. Libri di alta
qualità narrativa, scritti con la stessa avvincente leggerezza
che cerchiamo di evocare nella veste grafica. Il nome Nottetempo
è stato scelto pensando al “livre de chevet”, al libro da
comodino. La notte è spesso il tempo in cui si legge. E noi ne
teniamo conto, cercando di fare dei libri che si leggano bene,
con occhi stanchi o luci basse, si tengano in mano, leggeri e
morbidi. Diamo molta importanza alla veste grafica, alla qualità
della carta, all’ampiezza dei margini, e abbiamo la
straordinaria fortuna che il progetto grafico sia stato fatto da
un mago, Pierluigi Cerri, e dai suoi collaboratori”.
Tra gli autori di Nottetempo spiccano i nomi di Umberto Eco,
Giorgio Agamben, Gianni Celati, Maria Pace Ottieri, Fabrizia
Ramondino, Silvana Mauri e Ornela Vorpsi. Il successo più
recente è quello di Milena Agus, che con il suo Mal di pietre è
diventato un caso letterario in Francia.
LA SERATA INAUGURALE MODELLO BOOKSTOCK
Il successo della notte di Bookstock, che ad aprile 2006 ha
aperto l’anno di Torino Capitale Mondiale del Libro, ha
confermato la bontà della formula che coniuga reading e momenti
musicali in un vero spettacolo che ha affascinato migliaia di
spettatori. Sarà dunque il modello Bookstock a ispirare anche la
serata inaugurale di mercoledì 9 maggio che si terrà dalle 18 a
mezzanotte nel padiglione 5 del Lingotto, proprio là dove la
Fiera si svolge. Letture emozionanti e musica, costituiranno la
migliore ouverture della edizione 2007: a tenere a battesimo la
Fiera dei Vent'anni sarà Umberto Eco.
Marino Sinibaldi conduce, Gabriele Vacis cura la regia.
Protagonisti gli Avion Travel, Boosta, Natalino Balasso, Ascanio
Celestini, Vincenzo Cerami, Giuseppe Culicchia, Michele Di
Mauro, Massimo Gramellini, Arrigo Levi, Stefania Rocca, Hamid
Ziarati.
I biglietti, gratuiti, sono in distribuzione per il pubblico dal
2 al 9 maggio ad Atrium, Torino. Chi è fuori città può prenotare
i biglietti inviando una email ad agenziauno@agenziauno.com
I CONVEGNI PROFESSIONALI
All’indagine promossa dall’AIE e dall’ISTAT è dedicato il
convegno che analizza i risultati dell’indagine quinquennale
sulla lettura in Italia e che occuperà buona parte della
giornata di venerdì 11 maggio. Si tratta del "primo ritratto del
lettore del nuovo secolo", condotto su un campione di ben 50.000
persone.
Gian Arturo Ferrari, direttore generale dell’Area Libri
Mondadori, terrà una lectio magistralis sul mestiere di editore.
ALI e la rivista Bookshop promuovono due dibattiti: il fenomeno,
ancora in evoluzione, dei libri in edicola 2002-2006 e nuove
ipotesi di accordi commerciali tra editori e librai, dal titolo
molto esplicito: “La libreria finanzia gli editori?”. Ancora a
cura dell’ALI, l’incontro sulle varie esperienze di formazione
dei librai in Europa, in occasione dell’apertura della nuova
scuola per librai a Orvieto. Il convegno promosso dal Premio
Alassio Centolibri. Un editore per l’Europa, e coordinato da
Giuliano Vigini, è dedicato alle nuove vie del commercio
librario e alle sfide che attendono le librerie.
Il BIEF, Bureau international de l'édition française, organizza
un incontro sulle traduzioni e sullo scambio di diritti tra
Italia e Francia.
GLI APPUNTAMENTI SULLA TRADUZIONE
Tra i punti di forza della Fiera 2007 gli appuntamenti sulla
traduzione curati da Ilide Carmignani.
Fra le novità, la proiezione di un suggestivo documentario di
Pier Paolo Giarolo in cui i traduttori raccontano cosa accade
quando un libro passa da una lingua all’altra (venerdì 11
maggio, ore 21.00, Sala Blu) e un “Invito alla traduzione
letteraria” riservato a chi vuol scoprire i segreti di quest’arte
fatta mestiere attraverso la ‘voce italiana’ di Ian McEwan,
Susanna Basso.
Nell’occasione, a Susanna Basso verrà conferito il nuovo premio
alla traduzione intitolato a Nini Castellani Agosti (1913-2005),
traduttrice di esemplare bravura dall’inglese, dal francese e
dal tedesco, che nella sua lunga attività ha affrontato tra gli
altri Jane Austen e Katherine Mansfield, Henry James e Stevenson,
Edith Warthon e Kate Chopin (sabato 12 maggio, ore 15.00, Sala
Madrid). Il Premio è stato voluto dalla famiglia Agosti e vede
in giuria Paolo Bertinetti, Mariolina Bertini, Paolo Collo,
Ernesto Ferrero e Luigi Forte.
Tornano i consueti incontri professionali: Alessandra Bazardi (Harlequin-Mondadori),
Ena Marchi (Adelphi), Beatrice Masini (Fabbri) e Cristina Prasso
(Nord) discuteranno di come si modula l’approccio traduttivo
all’interno della narrativa di genere (venerdì 11 maggio, ore
13.30, Sala Blu); Mariarosa Bricchi (BUR), Donata Feroldi,
Barbara Lanati, Paola Mazzarelli e Antonio Prete parleranno
della lingua del traduttore (sabato 12 maggio, ore 12.30, Sala
Madrid); Isabella Camera d’Afflitto, Alessandra Lavagnino, Bruno
Mazzoni e Fulvio Ferrari ci riveleranno gioie e dolori di chi
traduce testi di letterature lontane dalla nostra cultura, come
l’arabo o il cinese, o semplicemente dal nostro sguardo, come il
rumeno e l’islandese (domenica 13 maggio, ore 12.00, Sala
incontri Spazio Professionale BFB). |