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 Ferragosto 2007 a Torino  in piazza S.Carlo
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Ferragosto 2007 a Torino  in piazza S.Carlo

Un po' Parigi un po' Atene incantata. Torino il 15 agosto sgargiante la sua estate di fuoco: musicisti, ballerini, artisti di strada si sono esibiranno attraverso un percorso di "Isole di spettacolo" presso i dehors dei caffè storici, coinvolgendo tutta piazza S. Carlo.

Molti negozi del centro, simbolo dell'eccellenza torinese, sono rimasti aperti per accogliere turisti e curiosi.

La compagnia di teatro da strada Fratelli Ochner , la piccola orchestra di musica da strada Bandaradàn e Busker in Motion con la loro arte circense e acrobatica hanno creato un'animazione diffusa e itinerante. La musica Jazz-folk la sta protagonista con La Maraja Acustica Banda Ivan Bert Sextet affiancata dall'incrocio folk-klezmer del balcanico Quintetto Nautilus. Per finire il gruppo swing Haven't Heart, capitanato da Luciano De Vietti, mentre El Milonguero, Alma Flamenca, Movimento Unico Sud con i loro ballerini di milonga, flamenco, e pizzica-taranta creeranno un ponte ideale tra Argentina e mediterraneo.


L'Associazione Commercianti di via Roma con il Patrocinio ed il sostegno del Comune di Torino – Assessorato al Commercio, in collaborazione artistica e organizzativa con l'Associazione Culturale Pulsazioni e AICS Comitato provinciale di Torino presentano questa manifestazione che vuole essere un omaggio alla Torino post-olimpica, un saluto di benvenuto ai turisti, un'occasione di ritrovo, un momento di festa e di confronto fra le varie realtà culturali , al fine di promuovere in pieno periodo estivo sia turisticamente che commercialmente lo spazio urbano di questo centro affettivo e d'immagine della città.


Biografie artisti

Artisti da strada:

Fratelli Ochner

l gruppo Fratelli Ochner nasce nel 1995 dall'incontro tra Alberto Barbi, Marco Pianelli e Paolo la Torre durante uno stage sulle arti di teatro di strada inserito nelle iniziative per le scuole del Comune di Torino. Successivamente si uniscono al gruppo Lara Quaglia danzatrice e attrice e Federica Sgoifo attrice e regista fondatrice della compagnia Le Onde con sede a Venezia.Sin dai primi spettacoli la compagnia sente l'esigenza di unire le tecniche di teatro di strada con il teatro di parola e la clownerie, basando i loro lavori sulla ricerca drammaturgica e sulle diverse esperienze artistiche da cui provengono. Il teatro di strada, grazie alla propria immediatezza e alla semplicità; di rapporto che è in grado di instaurare con il pubblico, nell'intenzione del gruppo diventa forma base per spettacoli creati su storie, su trame che permettano allo spettatore di entrare a contatto con il mondo teatrale, con l'affabulazione, non soltanto con semplici gag.

Le loro più; recenti produzioni si sono inoltre arricchite di elementi e numeri circensi tanto da venire considerata anche una delle più; accreditate compagnie di Nouveau Cirque.

Da alcuni anni i Fratelli Ochner si esibiscono in piazze e teatri e partecipano ai festival più importanti in Italia e in Europa.



BANDARADÀN - MUSICA PER I VOSTRI OCCHI!!!



Piccola orchestra di
zingari dai ritmi zoppi,
giocolieri di pentagrammi,
funamboli della nota puntata,
corteggiatori dell'apparato uditivo.

Musiche balcaniche, klezmer e circensi per concerti,
matrimoni, funerali, serenate, spettacoli di strada e teatrali.



ORIGINI:

Il gruppo di musica da strada Bandaradàn nasce nel 2002 a Torino dall'incontro di musicisti esimii, ma accomunati dal desiderio di suonare liberamente, acusticamente, e ovunquemente. La formazione strumentale è composta da sassofono tenore, fisarmonica, flicorno baritono (comunemente detto bombardino) e dawul (o grancassa ottomana). Dopo le prime esperienze sulle strade di Torino e un giro a cappello per le strade d'Europa, la proto-banda stabilisce le linee essenziali del proprio lavorio. Propone un repertorio originale ispirato alla musica klezmer (musica degli ebrei dell'est), balcanica e circense (da non confondere con cistercense), inframmezzato da gags esilaranti. Nei loro spettacoli da strada fondono quindi mimo e suono, ispirandosi alla corrente musicomica del r-umorismo, ideata nei primi anni settanta dagli argentini Les Luthiers. Oltre all'attività concertistica stradale, i Bandaradàn hanno suonato in svariati spettacoli teatrali e di nuovo circo, festival di arti di strada, matrimoni, addii al nubilato e serenate.

Hanno suonato: dal 18 al 23 aprile 2006 trionfo al Teatro Gobetti di Torino con Eugenio Allegri e i Fratelli Ochner in: SOS Soldi Opera Strit; con 20 spettacoli in 9 giorni, medaglia d'oro per l'intrattenimento alle XX Olimpiadi invernali di Torino 2006

Durante l'autunno del 2005 in giro per l'Italia con lo spettacolo Il circo di Pimpa del Teatro dell'Archivolto di Genova; con Los Fabulosos, Bustric, Lara e Misha Orfei, diretto da Giorgio Gallione

Vincitori del premio Cantieri di strada 2005 della FNAS (federazione nazionale artisti di strada) con lo spettacolo SOS liberamente ispirato all'Opera da tre soldi di Bertold Brecht e diretto da Eugenio Allegri

Il 23 giugno 2005 nasce l'Associazione Bandistica Bandaradan per la pace e la giustizia di tutti i musicisti

Gruppo invitato al Ferrara Buskers Festival 2005

Premio Regione Piemonte per la valorizzazione delle arti di strada 2004 come miglior gruppo di musica da strada

Musica:

La Maraja

Il nome del gruppo nasce da una delle prime canzoni di produzione propria, Spara an sl'a Maraja . Maraja in Piemontese indica la gentaglia, originariamente doveva indicare la Tribù in Cinto il dialetto degli Zingari Piemontesi, inizialmente suonavamo Folk in acustico con dei brani abbastanza trasversali Gighe Fandanghi, Pizziche e Villanelle, Folk Irlandese e Portoghese, all'epoca il nome era seguito da Acustica Banda dato che nella formazione più estesa si arrivava a undici elementi, con strumenti tipo Mandoloncello, organetto, ghironda, violino e flauti di vario tipo. Questa formazione ci permetteva di partecipare a diverse manifestazioni da quelle di strada tipo il Canta Viol per i sentieri occitani di Pinerolo a quelle da palco tipo Suisio e il capodanno celtico di Sondalo, qualche scappatina all'estero Nuit de Folk a Brianson Casa Anita Cadachesc nel corso di un paio di anni, abbiamo sostituito il repertorio folk con pezzi di propria produzione chiamandolo folk Salariano ovvero come Salgari scriveva delle tigri di Monpracen senza allontanarsi dall'ombra della Mole, anche noi volevamo suonare musica Folk di paesi immaginati. Nel corso di quel periodo, abbiamo avuto la fortuna di suonare con molti musicisti di paesi diversi come Josepa Tapia organettista basco o Cristina e le ASSurd, Giorgio Licalzi (ricordo ancora i deliziosi esperimenti con l'armonium )e Lotfi Tazi che ci ha parlato della musica Gnawa e accompagnato in molti concerti con il suo magico Darabucca, il poeta Dagmumi Abdelcader e tanti altri. La parte finale della storia ci vede su diversi Palchi a Torino di spalla a gruppi come Malicorne Gruppo francese di Folk al Pellerossa di Torino, sempre al Pellerossa ma a Collegno di spalla a Teresa de Sio, gli ultimi concerti sempre da Spalla sono al Fabrik di Torino con Agricantus e i Siciliani Tinturia. Probabilmente fare troppo a lungo la spalla per un gruppo di quelle dimensioni, diventava troppo pesante e complice una brutta tendinite si arrivò alla sospensione del gruppo. Oggi ci ripresentiamo con una formazione più snella e dei nuovi arrangiamenti unendo un tocco più latino e gitano ( Chitarra Flamenco e Cacones ), con basse contaminazioni analogiche ( Basso elettrico Moog e Theremin ) e melodie crude come quelle del Mandoloncello e del buzuki o dolci come quelle del Flauto dolce e Traverso accompagnate da una robusta batteria...

cambia pelle, della vecchia formazione rimangono due indomiti superstiti, Rosaria Carasi e Lorenzo Giorda . nonostante il passare degli anni, le due figure faticano ancora a conformarsi alle necessità del mercato e ostinatamente rifiutano l'idea di rinunciare alla ricerca. Il passare del tempo non scalfisce la passione e l'energia, arrivando a coinvolgere un nuovo nucleo di musicisti, arruolati lungo il percorso e plagiati alle necessità del delirante duo. La formazione base ha già calcato qualche palco Torinese, oramai stabili nel set Latino Nuccio Nobile alla Chitarra Flamenca, Musarò Paolo Batteria & Cacones, nuova energia con al Basso & Contrabbasso Stefano Martorana . Senza abbandonare la vecchia matrice Salgariana oggi la ricerca si sposta nello sforzo di creare spettacoli per adulti, il termine ormai è quasi sparito, in una società dove si deve essere giovanissimi, giovanili , giovani dentro, oppure vecchi. Abbiamo deciso di cercare l'adulto che è in noi, il termine è scomparso a cavallo degli anni 70/80 probabilmente a causa dell'abbinamento con certi film dove i minorenni non potevano accedere alla proiezioni. In una società che ha raddoppiato le aspettative di vita, si riafferma la necessità di vivere la stagione dell'adulto, nella sua antica dimensione e dignitosa presenza. Verranno eseguiti, i classici Salgariani di fine 900, arie ironicolatine e rivisitazioni italiche degli anni 60

Quintetto Nautilus
m u s i c a - d a i - b a l c a n i

La rotta musicale del Quintetto Nautilus è rivolta a est-sudest, verso quella parte d'Europa e di Mediterraneo in cui si trova la porta di accesso all'Oriente.

Questa grande area "di confine" è ricchissima di sfumature musicali frutto di antiche vicende storiche, vi si intrecciano le tradizioni cristiane bizantine, ebraiche, musulmane, luogo ove ogni etnia possiede una propria identità ma ha anche molto in comune con quelle vicine. Tutta la regione è inoltre permeata dall'importante presenza della cultura gitana che ha radici che portano fino in India.

La musica del Quintetto Nautilus è di gusto particolare, un misto europeo e orientale.
Brani scalpitanti di energia, trascinanti, ma anche melodie emozionanti e d'atmosfera rielaborate tra l'infinita varietà di forme prodotte dalle culture slave, zingare, greco ortodosse, ebraiche askenazite, musulmane ottomane.

Dal klezmer al gitano, dal rebetiko allo tsiftetelli.

Musiche nate proprio per colorare i momenti di festa, per la danza, per raccontare di altri luoghi e di altre epoche, per giocare con la fantasia, il loro forte potere evocativo giunge alle radici stesse della musica: ai suonatori viandanti, alle orchestrine popolari.

Equipaggio:

Michele Salituro violino, chitarra, Mauro Basilio violoncello, oud, Elisa Fighera violino, Maurizio Pala fisarmonica, Fabio Mattea clarinetto



Band swing Haven't Heart

Il gruppo è composto da quattro musicisti provenienti da esperienze diverse. La matrice comune è la sfrenata passione per i ritmi blues e le contaminazioni jazz mediterranee. Nella primavera del 2007 è uscito il loro ultimo c.d. dal titolo "Swingingblues".

I componenti del gruppo sono: Marello Bianco percussioni, Guido Brero contrabbasso, Mirco Brero tastiere, Luciano De Vietti basso elettrico, Francesco Pennetti , chitarra ritmica.



Danza:



Alma Flamenca

L'associazione Alma Flamenca La Peña di Torino nasce nel 1996 con lo scopo di diffondere il flamenco a Torino e in Italia L'associazione, composta da Elisa Díaz, Nicoletta Ciari, Carmine Nobile e Dolores Matesanz, ha come obiettivo la divulgazione del flamenco, non attraverso la danza, ma anche attraverso la diffusione del canto, della musica e di tutte le attività legate al flamenco.

Alma Flamenco organizza, oltre ai corsi regolari di danza e di chitarra, stage di canto, ritmica e danza con affermati artisti dalla Spagna, conferenze e incontri di approfondimento con gli allievi e gli aficionados per creare un interesse per la cultura andalusa e spagnola, che sono all'origine dell'arte flamenca.L'associazione inoltre si occupa da anni di divulgare film e filmati sul flamenco e sulla Spagna, attraverso proiezioni realizzate con frequenza periodica presso la sede. Questo progetto, denominato Conoscere il Flamenco, è diventato ormai parte integrante dei corsi di flamenco.

Dal 2003 collabora con il Teatro regio di Torino, il Folk Club e l'associazione Arte Y Flamenco all'organizzazione del primo Festival Internazionale di flamenco italiano "Flamenca".

Nel 2004, con il progetto Mundo Flamenco, organizza presso le sale del Museo Nazionale del Cinema, la prima rassegna cinematografica in Italia sul flamenco.

Nel 2006 realizza l'accompagnamento musicale dal vivo del film muto di Cecil De Mille"Carmen"(1915), al Museo del Cinema di Torino.

Alma Flamenca è anche Compagnia di danza e ha realizzato molti spettacoli avvalendosi della collaborazione di artisti spagnoli e italiani di grande professionalità, alcuni dei quali provenienti dalle più prestigiose compagnie di flamenco spagnole.





MOVIMENTO UNICO SUD


Danza, musica, canto in un unico movimento di donne. Per incantare la platea, per dedicare una serenata, per dare vita a una strada, una piazza, una festa.

Movimento Unico Sud nasce da passioni femminili, per la danza, la musica, l'amore, la libertà. Da anni cinque donne ritrovate ricercano, inseguono, rincorrono il Sud Italia e la sua musica, per genetica e per amore. In continua evoluzione e circonvoluzione, perse e disperse nel ritmo della tarantella, propongono Pizziche salentine, Tarantelle del Gargano, Tammurriate campane, Tarantelle calabresi, Canti d'amuri e libertà siciliani.

CHI POTIMU FARI …

Diverse tipologie di spettacolo. Restano l'energia e il sentimento immutati.

E ballati e ballati - Danzi ntra la terra e lu cielu La danza protagonista sostenuta da canti e ritmo per coinvolgere ed avvolgere chi ascolta. Inevitabile risposta del corpo al ritmo antico dei tamburi, all'evolversi circolare delle emozioni umane, al ritorno commuovente del desiderio di spazio, libertà, movimento.

Movimento Unico Sud - L'incanto della terra

Un tavolo, vino e donne che si raccontano senza parlare. Cantano, danzano, suonano in un unico continuo dolce e forte movimento che dalla terra e alla terra ritorna dopo aver gridato al cielo la rabbia e la disperazione, la gioia e lo struggimento, la passione e la felicità di esserci.

Amuri luntanu - Sirinati a lu calari di lu suli

La serenata che non si ha più il coraggio di fare, l'amore cantato al proprio amore, struggente quanto il rosso delle montagne al tramonto, l'amore delle donne e degli uomini del sud, così unico e forte, che non si può raccontare, ma solo ascoltare nella poesia dei canti e dei dialetti.

Pi curriri cu lu ventu - Omaggio a Rosa Balistreri.

Marina Macrì Carbone, con una formazione più ampia, scomposta e ricomposta, sta realizzando l'amabile progetto Pi'curriri cu lu ventu, ovvero la voglia di cantare e cuntare Rosa Balistreri, indimenticabile cantante siciliana scomparsa negli anni '90. (Vedi scheda spettacolo relativa)

CU SIMU
Marina Macrì Carbone, di famiglia profondamente e pure troppo calabrese, canta, suona i tamburi, danza e fugge dalle stanze strette, dal tempo rubato, dalle anime spente.

Sara Della Bianchina, adorabile storica dell'arte, insegna altresì che mai è troppo tardi: per danzare, per picchiare i tamburi, per sentirsi libera, per i pomodorini secchi e gli arancini, per il mare del sud e la tarantella di Montemarano.

Irene Zindato, raro caso di calabrese a Torino, impelagata geneticamente con Marina, porta il suo meraviglioso canto ad incanto del mondo intiero.

Marinella La Torre, emersa dai vicoli di Genova come cucciolo di tigre nella savana, canta e suona con grinta e sorrisi fisarmonica e chitarra, danzando leggera con passi felpati.

Manuela Di Florio, principessa in fuga dal castello della Madre, lascia l'Abruzzo per lidi lontani, e canta, danza e suona con regalità fisarmonica, tamburi e flauto traverso.

Special Guest Federico Caroli , di origini assolutamente pugliesi, ombroso musicista, accetta volente e nolente talvolta di cantare e suonare chitarra, chitarra battente, tamburi a cornice, lira calabra, mandolino.

Andrea Cusmano, figlio di emigranti siciliani, ha una passione devastante per le situazioni musicali multiple, impelagandosi di continuo in gruppi d'ogni genere, soprattutto folk (CantoAntico, Spakkabrianza) per suonare abilmente fisarmonica, chitarra, chitarra battente, tamburi a cornice, mandolino e flauti. Nel frattempo insegna.

… PECCHI

La musica che proponiamo nasce in contesti popolari e contadini, non necessariamente religiosi, comunque di festa in pausa da una vita di lavoro continuo ed esasperante. Musica spontanea fino all'inizio del 20° secolo, per essere poi abbandonata o, perlomeno, scarsamente considerata per tutti i decenni del boom economico, dal dopoguerra agli anni '80. Oggi tale musica è nuovamente ricercata, insieme alla danza dei padri e al dialetto, che della musica è la struttura espressiva, trasformandosi nei decenni, trasmutandosi,e forse, dicono alcuni trasecolati, tradendosi. Ma nel rispetto di quello che sono state, nell'appassionarsi di quello che sono diventate, noi scegliamo comunque la danza e la musica della tradizione magnogreca, ancora viva e forte in tutto il Sud Italia, per danzare in leggerezza, per poter vivere, ogni volta in un luogo nuovo, la festa, la dimenticanza, la libertà.
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