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Torino,18 Luglio 2011 ANDAMENTO DELLA CONGIUNTURA IN PIEMONTE:
UNIONCAMERE PIEMONTE E CONFINDUSTRIA PIEMONTE
PRESENTANO I DATI DELLE INDAGINI DEL II E III TRIMESTRE 2011
Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte hanno diffuso
insieme i risultati a consuntivo e previsionali delle rispettive
indagini congiunturali, con l’obiettivo di tracciare un quadro
sempre più esaustivo dell’andamento della congiuntura in
Piemonte.
Dopo il saluto di Mariella Enoc, Presidente di Confindustria
Piemonte, il responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di
Unioncamere Piemonte Roberto Strocco ha analizzato i primi
risultati della performance congiunturale del periodo
aprile-giugno 2011 (con dati disaggregati per province e settori
produttivi) mentre il Responsabile dell’Ufficio Studi economici
di Confindustria Piemonte Mauro Zangola ha presentato le linee
di sviluppo dell’industria piemontese nel trimestre
luglio-settembre 2011. Ha concluso l’incontro Ferruccio
Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte.
Il quadro che emerge dalle due indagini delinea una ripresa che
fa fatica a decollare.
Nel II trimestre 2011, l’industria piemontese ha proseguito, il
suo cammino di ripresa, sebbene non abbia raggiunto i livelli
massimi di produzione pre-crisi registrati a inizio 2008. La
ripresa si conferma spinta, per ora, da un solo motore, quello
della domanda estera, che conduce inevitabilmente alla
selettività delle performance aziendali in funzione del
fatturato estero. Si tratta inoltre di una ripresa che, oltre a
non creare nuova occupazione, usufruisce ancora di un livello
elevato di ore di Cassa Integrazione Guadagni: un segnale forte
di una struttura produttiva che non viaggia ancora a pieno
regime.
Il quadro muta almeno in parte se si guarda alle aspettative
delle imprese per il terzo trimestre 2011: si delinea un
rallentamento della ripresa, motivato solo in parte dalla
stagionalità del trimestre estivo. Resta debole la domanda
interna, tengono bene le esportazioni; ristagnano gli
investimenti; si stabilizza il quadro occupazionale; scende, pur
rimanendo superiore alla norma, il ricorso alla CIG. Alla luce
di queste indicazioni, la strada per tornare ai livelli
pre-crisi appare ancora lunga, incerta e legata soprattutto
all’evolversi del quadro finanziario internazionale.
“Un momento di presentazione congiunta delle rilevazioni
trimestrali di Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte
testimonia una conferma della forte volontà di collaborazione
fra i due enti - ha dichiarato Mariella Enoc, Presidente di
Confindustria Piemonte -. Il processo di integrazione delle due
indagini, che hanno una lunga storia di visibilità e di
successo, intende rafforzare la comunicazione e avviare un
percorso di condivisione anche delle metodologie, con
l’obiettivo di fornire un prezioso supporto, ricco di
approfondimenti e proposte, per il mondo delle imprese e i
decisori pubblici. Da questo punto di vista, le indicazioni che
emergono dalle indagini sollecitano la rapida attuazione di
politiche che sostengano la crescita e che aiutino le aziende a
rafforzarsi soprattutto sui mercati esteri più promettenti”.
“In un momento congiunturale che presenta ancora luci e ombre e
in cui si chiede al Paese un grande sforzo per colmare il
deficit pubblico e per rilanciare l'economia, l'impegno di
Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte per ottimizzare le
proprie indagini congiunturali non è solo un'opera utile, ma
anche eticamente doverosa. Avere un impianto di analisi
condiviso rappresenta un fattore imprescindibile per prendere
efficaci decisioni politiche di sviluppo locale: le Camere di
commercio, anche alla luce del nuovo dettato della Lg. 580/93,
sono in prima linea sia nell'analisi economica locale che nella
realizzazione strategica di interventi a favore della
competitività territoriale” ha commentato il Presidente di
Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello.
II TRIMESTRE 2011: I DATI A CONSUNTIVO DI UNIONCAMERE PIEMONTE
Prosegue, nel II trimestre del 2011, il cammino di ripresa dalla
profonda crisi internazionale che ha travolto anche il comparto
manifatturiero piemontese nel biennio 2008-2009: per il sesto
trimestre consecutivo, infatti, la produzione industriale
risulta in crescita. Nel periodo aprile-giugno 2011, la
variazione tendenziale grezza della produzione industriale è
stata pari a +5,6 punti percentuale. Sebbene l’incremento sia
più contenuto rispetto a quello registrato nel I trimestre
dell’anno, si tratta comunque di un risultato positivo,
considerando che il confronto avviene sul II trimestre del 2010,
periodo in cui il tessuto manifatturiero piemontese aveva già
invertito la tendenza negativa durata oltre un anno.
La buona performance del tessuto produttivo locale si associa ai
risultati incoraggianti realizzati dagli altri indicatori
principali, sebbene risultino tutti in lieve arretramento
rispetto ai valori registrati nel I trimestre dell’anno. Gli
ordinativi interni concretizzano un aumento del 3,6% rispetto al
periodo aprile-giugno 2010, mentre quelli esteri crescono del
10,7%. Anche il fatturato totale appare in crescita: le imprese
manifatturiere piemontesi registrano, mediamente, un incremento
tendenziale del fatturato totale pari al 7,9%, sostenuto da
un’espansione dell’8,5% del fatturato estero.
Questi sono alcuni dei risultati emersi dalle anticipazioni
della 159ª “Indagine congiunturale sull’industria
manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in
collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio
provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di giugno
e luglio 2011 con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno
2011, e ha coinvolto finora 574 imprese industriali piemontesi.
Si evidenzia come, per via delle modifiche metodologiche
introdotte a partire dal I trimestre 2011, i risultati
successivi all’ultimo trimestre del 2010 non siano
statisticamente confrontabili con quelli delle precedenti
rilevazioni.
La performance del tessuto produttivo locale trae origine dai
buoni risultati di quasi tutti i principali comparti
dell’economia regionale. Le industrie tessili,
dell’abbigliamento e delle calzature registrano un incremento
tendenziale dell’output prodotto pari al 12,3%; anche la
produzione delle industrie dei mezzi di trasporto, dopo un I
trimestre negativo, nel periodo aprile-giugno 2011 registra un
aumento tendenziale pari al 9,9%.
Si collocano al di sopra della media regionale anche le
variazioni tendenziali realizzate dalle industrie dei metalli
(+9,2%), da quelle meccaniche (+9,1%) e dalle industrie
elettriche ed elettroniche (+6,6%). Risultano invece inferiori
alla media regionale i dati relativi alle industrie chimiche,
petrolifere e delle materie plastiche (+3,0%) e a quelle
alimentari (+1,4%).
Anche a livello territoriale, si rilevano buone performance in
tutte le province. Vercelli (+11,3%) e Biella (+10,5%)
conseguono i risultati migliori; sono superiori alla media
regionale anche le variazioni tendenziali della produzione
industriale registrate nei territori di Asti (+9,8%), Novara
(+7,4%) e Verbano Cusio Ossola (+6,8%). L’incremento
concretizzato dal comparto manifatturiero della provincia di
Torino (+5,1%) appare sostanzialmente in linea con il dato
piemontese, mentre risultano inferiori alla media regionale le
performance di Alessandria (+3,5%) e Cuneo (+3,1%).
III TRIMESTRE 2011: I DATI PREVISIONALI DI CONFINDUSTRIA
PIEMONTE
Le aspettative delle imprese piemontesi per il III trimestre
2011 sono, nel complesso, ancora positive, ma i valori degli
indicatori risultano inferiori a quelli registrati a giugno.
Emerge, dunque, un generale rallentamento della congiuntura, che
interessa in particolare i settori e le imprese che operano solo
o prevalentemente sul mercato interno, ancora stagnante.
Indicazioni in tal senso si ricavano dall’andamento dei saldi
relativi a produzione e ordini totali che si riducono di circa
9-10 punti percentuale rispetto ai valori registrati tre mesi fa
(rispettivamente da +13,4% a +2,8% e da +13,4% a +5,0%),
riportandosi su livelli simili a quelli rilevati a marzo.
Più ottimistiche permangono le attese sui mercati esteri, pur in
presenza di una lieve flessione del saldo di circa 5 punti
percentuale (da +16,6% a +11,2%), che rimane comunque su livelli
superiori a quelli registrati a dicembre 2010 (+7,1%).
Il raffreddamento della congiuntura si riflette negativamente
sulle decisioni di investimento. Le percentuali di aziende che
hanno in programma investimenti importanti o l’ammodernamento
degli impianti sono in linea con quelle registrate a giugno e a
marzo (rispettivamente 23% e 34%). Ristagna, dunque, l’attività
di investimento, anche a causa della precaria situazione di
liquidità delle imprese dovuta ai ritardi negli incassi,
denunciati da un’azienda su due (più precisamente dal 49,6%
delle imprese intervistate).
Trovano invece conferma alcuni segnali positivi sul fronte
dell’occupazione. Il saldo ottimisti-pessimisti sui livelli
occupazionali si assesta, per il secondo trimestre consecutivo,
su valori prossimi allo zero. Si prospetta quindi una tenuta dei
livelli occupazionali, confermata peraltro dai dati dell’ultima
rilevazione trimestrale Istat, che registra un leggero ma
significativo aumento degli occupati nell’industria piemontese.
Dello stesso tenore sono le previsioni di ricorso alla CIG: la
percentuale di aziende che nei prossimi 3 mesi non esclude di
dover far ricorso a questo ammortizzatore (21,7%) si sta
riducendo progressivamente, anche se rimane ancora superiore a
livelli ritenuti “fisiologici”, attestati attorno al 10-15%.
A livello settoriale, le migliori aspettative sull’andamento dei
livelli produttivi nei prossimi 3 mesi sono fornite dal comparto
metalmeccanico (+3,3%).
Nei comparti non metalmeccanici, alle buone prospettive di
alimentare e chimica fa riscontro un diffuso pessimismo dei
settori gomma, carta, legno e tessile.
A livello territoriale, le attese pessimistiche sull’andamento
della produzione prevalgono nelle provincie di Biella e
Vercelli, che risentono delle preoccupazioni espresse dalle
aziende tessili, e in misura più contenuta nel provincia di
Alessandria. Per le foto vi preghiamo di compilare il
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