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Registrato al Tribunale di Torino n° 5608 - 10/06/2002
Direttore Responsabile : Antonio Chiarenza
Torino,06/10/2009 Inaugurato il primo Centro italiano Unificato di Endoscopia
Screening dei Tumori del colon-retto della Città di Torino, presso
l’ospedale SGAS
Il 6 ottobre 2009 è stato inaugurato il primo Centro Unificato di
Endoscopia di Screening dei Tumori del colon-retto della Città di
Torino, all’ospedale San Giovanni Antica Sede di via Cavour 31 a
Torino.
I tumori del colon-retto sono la seconda causa di morte per
neoplasia dopo il cancro del polmone nell’uomo e il cancro della
mammella nella donna. In Piemonte ogni anno vengono diagnosticati
circa 3200 nuovi casi e si verificano 1500 decessi. Anche se ci sono
stati importanti progressi nella cura di questi tumori, la mortalità
resta alta perché in molti casi la diagnosi avviene quando la
malattia è già in stadio avanzato.
Le possibilità di guarigione sono molto elevate all’inizio della
malattia, ma si riducono se lo stadio è più avanzato. Oggi si
possono riconoscere questi tumori negli stadi iniziali, utilizzando
test per la diagnosi precoce.
Dal 2003 a Torino esiste Prevenzione Serena che copre la quasi
totalità del territorio regionale, l’offerta della sigmoidoscopia
avviene una solo volta nella vita a tutte le persone sia uomini che
donne che compiono 58 anni d’età. L’invito arriva direttamente a
casa con una lettera del medico di famiglia, per accettare basta
telefonare al numero indicato per confermare l’appuntamento.
Le persone che non vogliono fare l’esame hanno la possibilità di
effettuare il test del sangue occulto nelle feci. Anche tutte le
persone di età compresa tra i 59 e i 69 anni al momento dell’inizio
del programma, anche se non hanno ricevuto l’invito sono invitate ad
effettuare il test del sangue occulto nelle feci con cadenza
biennale. Queste persone ogni due anni ricevono una lettera di
invito a sottoporsi all’esame. Le persone che decidono di aderire
all’invito devono ritirare in farmacia la provetta necessaria per
fare il test.
Tutti gli esami di screening sono gratuiti e non è necessaria
l’impegnativa del medico.Con l’apertura di questo centro si potranno
fare da 2000 a 4000 esami di sigmoidoscopia per anno.Le persone che
risultano positive vengono invitate a fare una colonscopia di
approfondimento.
Laura Genovese
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Cos'è il tumore al colon-retto
L'intestino è l'organo deputato all'assorbimento delle sostanze
nutritive che provengono dall'alimentazione.
È un tubo della lunghezza di circa 7 metri (ma può variare dai 4 ai
10 metri o più) suddiviso in intestino tenue, o piccolo intestino (a
sua volta ripartito in duodeno, digiuno e ileo), e intestino crasso,
o grosso intestino. Quest'ultima parte è formata dal colon destro o
ascendente (con l'appendice), dal colon trasverso, dal colon
sinistro o discendente, dal sigma e dal retto.
Il tumore del colon-retto è dovuto alla proliferazione incontrollata
delle cellule della mucosa che riveste questo organo. C'è anche chi
distingue tra tumore del colon vero e proprio e tumore del retto,
ovvero dell'ultimo tratto dell'intestino, in quanto possono
manifestarsi con modalità e frequenze diverse.
Molte sono le cause che concorrono a determinare la malattia: tra
esse ne sono state individuate alcune legate alla dieta e
all'alimentazione, altre genetiche e altre di tipo non ereditario.
Fattori nutrizionali: molti studi dimostrano che una dieta ad alto
contenuto di calorie, ricca di grassi animali e povera di fibre è
associata a un aumento dei tumori intestinali; viceversa, diete
ricche di fibre (cioè caratterizzate da un alto consumo di frutta e
vegetali) sembrano avere un ruolo protettivo.
Fattori genetici: è possibile ereditare il rischio di ammalarsi di
tumore del colon-retto se nella famiglia d'origine si sono
manifestate alcune malattie che predispongono alla formazione di
tumori intestinali. Tra queste sono da segnalare le poliposi
adenomatose ereditarie (tra cui l'adenomatosi poliposa familiare o
FAP, la sindrome di Gardner e quella di Turcot) e quella che viene
chiamata carcinosi ereditaria del colon-retto su base non poliposica
(detta anche HNPCC o sindrome di Lynch). Si tratta di malattie
trasmesse da genitori portatori di specifiche alterazioni genetiche,
e che possono anche non dar luogo ad alcun sintomo. La probabilità
di trasmettere alla prole il gene alterato è del 50 per cento,
indipendentemente dal sesso.
Fattori non ereditari: sono importanti l'età (l'incidenza è 10 volte
superiore tra le persone di età compresa tra i 60 e i 64 anni
rispetto a coloro che hanno 40-44 anni), le malattie infiammatorie
croniche intestinali (tra le quali la rettocolite ulcerosa e il
morbo di Crohn), una storia clinica passata di polipi del colon o di
un pregresso tumore del colon-retto. Polipi e carcinomi che non
rientrano tra le sindromi ereditarie illustrate sopra vengono
definiti "sporadici", sebbene anche in questo caso sembra vi sia una
certa predisposizione familiare. Si stima che il rischio di
sviluppare un tumore del colon aumenti di 2 o 3 volte nei parenti di
primo grado di una persona affetta da cancro o da polipi del grosso
intestino.
Ecco alcune semplici regole messe a punto dal National Cancer
Institute statunistense per prevenire questo tipo di tumore:
• ridurre l'assunzione di grassi animali al 30 per cento delle
calorie totali;
• consumare quotidianamente frutta e verdura;
• limitare l'alcol a un bicchiere di vino a pasto;
• dimagrire se si è obesi, evitare di ingrassare;
• aumentare l'apporto di fibre;
• limitare al massimo il consumo di cibi con conservanti (compreso
il sale) o affumicati.
Alessandro Soncin