Saint Vincent (AO) 27 novembre 2009
A Saint Vincent, il premio Internazionale" Donna dell’Anno
2009"
l’ha vinto l’indonesiana Siti Musdah Muli
Si è aggiudicata anche i 50.000 euro previsti per la vincitrice. Il
premio le è stato consegnato dal presidente della giuria, Umberto
Veronesi, e dal presidente del Consiglio Regionale, Alberto Cerise.
Questa è la motivazione della vincita figura importante dell’Islam
Indonesiano da sempre impegnata a favorire l’apertura al dialogo
multi religioso, al pluralismo democratico, nella promozione dei
diritti umani e della pace. Siti Musdah Mulia è sia giurista e
teologa, difende i diritti delle donne nella società islamica
opponendosi anche con importanti iniziative legislative ad ogni
forma di discriminazione, alla poligamia e all’omofobia.
Lotta contro la pena di morte, rivendicandone l’estraneità alla
corretta interpretazione islamica e denuncia con forza, come
incompatibile a ogni principio religioso, qualsiasi forma di
violenza contro la donna.
Il Premio Soroptimist Club Valle d’Aosta è stato dato all’afgana
Mary Akrami che non era presente alla premiazione per problemi
burocratici che l’hanno costretta a rimanere negli Stati Uniti. La
motivazione della sua vincita, una donna coraggiosa che in un
momento di grande difficoltà ha creato in Afghanistan centri di
accoglienza che riducono la sofferenza delle donne e dei bambini.
Attraverso progetti di sviluppo, Mary le aiuta con corsi di
alfabetizzazione e formazione professionale affinché possano
contribuire alla ricostruzione del proprio paese.Alla cerimonia ha
partecipato anche l’altra finalista, la marocchina Aicha Ech-Channa.
Laura Genovese
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LE FINALITÀ DEL PREMIO DONNA DELL'ANNO 2009
Il Premio internazionale “Donna dell’Anno”
si pone l’obiettivo di premiare la cultura d’impresa solidale tra le
donne, promuovere l’istruzione femminile per accesso a posti di
lavoro aziendali di alto profilo, riconoscere l’impegno delle donne
nelle attività produttive, nel turismo, nella politica, nella
comunicazione e nello spettacolo, sensibilizzare la comunità
internazionale a intraprendere percorsi di democrazia e sviluppo e
diffondere una cultura di pace e di solidarietà, fondata sulla
salvaguardia dei diritti umani, con particolare attenzione ai paesi
meno privilegiati.
Il Premio riconosce l’impegno di donne impegnate nella difesa dei
diritti umani con azioni di tutela della vita, della libertà, della
sicurezza personale e dell'uguaglianza di fronte alla legge. Donne
che abbiano contribuito alla libertà di movimento e di emigrazione,
all'asilo, alla nazionalità, alla proprietà, alla libertà di
pensiero, coscienza e religione, di associazione e di opinione, alla
sicurezza sociale, al lavoro in condizioni giuste e favorevoli, alla
libertà sindacale, per un livello adeguato di vita e di educazione.
Donne che da ogni parte del mondo abbiano contribuito allo sviluppo
della cooperazione internazionale, attraverso la cultura di impresa
solidale, impegnandosi contro lo sfruttamento, la povertà e a favore
di una maggiore sostenibilità dei paesi economicamente meno
avanzati.
Donne che, con il proprio lavoro, abbiano raggiunto importanti
obiettivi e apportato significative innovazioni e competenze,
affermando altresì l’identità femminile con un alto valore
professionale .
Le proposte di candidatura al Premio sono state presentate entro il
31 luglio 2009 da:
Membri di tutte le Assemblee legislative regionali, nazionali e
internazionali
Soroptimist International Club nazionali e internazionali
Associazioni Stampa nazionali e internazionali
Associazioni femminili nazionali e internazionali
Altri soggetti che ritengano di averne titolo.
Alessandro Soncin
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